Leggo con piacere numerosi interventi nel mondo blog favorevoli al voto contrario al rifinanziamento della missione in Afghanistan.
E non per ostilità nei confronti della guerra al terrorismo da combattere al fianco dei nostri Alleati Americani, Inglesi, Australiani, ma per bonificare il palazzo del potere dall’occupazione comunista.
Leggo con molto meno piacere del minuetto cui si apprestano a partecipare anche i partiti del Centro Destra sulla riforma elettorale.
Con l’occasione la sinistra ha allargato anche ad una riforma costituzionale.
Belle parole piene di buoni propositi (riforme condivise, coinvolgere l’opposizione …) ma un solo obiettivo: stiracchiare la durata della sinistra al governo.
Monica dimostra ogni giorno di essere una giornalista di razza, di quelle che non si accontentano delle veline e vanno alla fonte.
Così, quando si è cominciato a parlare di riforma elettorale e costituzionale insieme, è andata a spulciarsi in cosa consisterebbe e ce lo ha raccontato in un post che tutti dovremmo leggere, a cominciare dai dirigenti del Centro Destra che si apprestano a sedersi (per loro eterno disdoro !) allo stesso tavolo con Prodi e i suoi sodali.
Come Monica denuncia la proposta della sinistra non è altro che la riedizione delle Riforma Costituzionale approvata dal Centro Destra la scorsa legislatura e che la sinistra ha osteggiato fino a provocarne la decadenza con il referendum.
Riduzione del numero dei parlamentari ed era contenuta nella Riforma del Centro Destra.
Rafforzare i poteri del Premier idem.
Differenziazione di competenze tra le due camere come sopra.
Allora perché mai dovremmo metterci ad un tavolo con la sinistra per discutere di un qualcosa che avevamo già realizzato e che la sinistra aveva contribuito, nel sonno della ragione di tanti elettori, a bocciare ?
Solo per consentire a Prodi ed ai suoi sodali di galleggiare ancora per un annetto ?
Perché mai dovremmo rinunciare a ribaltare una sinistra ormai nettamente minoritaria ?
Ogni occasione è buona per spedire a casa questo parlamento, già delegittimato dai dubbi sugli spogli del 10 aprile e che è sempre più scollato al suo interno e dalla base produttiva della nazione.
Concedere una proroga allo sfratto di Prodi da palazzo Chigi è una grave responsabilità che si assume chi, nel Centro Destra, persegue l’obiettivo di una legge elettorale e costituzionale condivisa con la sinistra.
E non per ostilità nei confronti della guerra al terrorismo da combattere al fianco dei nostri Alleati Americani, Inglesi, Australiani, ma per bonificare il palazzo del potere dall’occupazione comunista.
Leggo con molto meno piacere del minuetto cui si apprestano a partecipare anche i partiti del Centro Destra sulla riforma elettorale.
Con l’occasione la sinistra ha allargato anche ad una riforma costituzionale.
Belle parole piene di buoni propositi (riforme condivise, coinvolgere l’opposizione …) ma un solo obiettivo: stiracchiare la durata della sinistra al governo.
Monica dimostra ogni giorno di essere una giornalista di razza, di quelle che non si accontentano delle veline e vanno alla fonte.
Così, quando si è cominciato a parlare di riforma elettorale e costituzionale insieme, è andata a spulciarsi in cosa consisterebbe e ce lo ha raccontato in un post che tutti dovremmo leggere, a cominciare dai dirigenti del Centro Destra che si apprestano a sedersi (per loro eterno disdoro !) allo stesso tavolo con Prodi e i suoi sodali.
Come Monica denuncia la proposta della sinistra non è altro che la riedizione delle Riforma Costituzionale approvata dal Centro Destra la scorsa legislatura e che la sinistra ha osteggiato fino a provocarne la decadenza con il referendum.
Riduzione del numero dei parlamentari ed era contenuta nella Riforma del Centro Destra.
Rafforzare i poteri del Premier idem.
Differenziazione di competenze tra le due camere come sopra.
Allora perché mai dovremmo metterci ad un tavolo con la sinistra per discutere di un qualcosa che avevamo già realizzato e che la sinistra aveva contribuito, nel sonno della ragione di tanti elettori, a bocciare ?
Solo per consentire a Prodi ed ai suoi sodali di galleggiare ancora per un annetto ?
Perché mai dovremmo rinunciare a ribaltare una sinistra ormai nettamente minoritaria ?
Ogni occasione è buona per spedire a casa questo parlamento, già delegittimato dai dubbi sugli spogli del 10 aprile e che è sempre più scollato al suo interno e dalla base produttiva della nazione.
Concedere una proroga allo sfratto di Prodi da palazzo Chigi è una grave responsabilità che si assume chi, nel Centro Destra, persegue l’obiettivo di una legge elettorale e costituzionale condivisa con la sinistra.
Chi si presta al minuetto della sinistra non si dimostra all’altezza di guidare la Coalizione di Centro Destra perché si lascia menare per il naso dall’ “ammuina” di chi, nel frattempo, lascia spazio occupazioni televisive, manifestazioni di piazza offensive e laceranti critiche ai nostri Alleati internazionali.
Entra ne
Entra ne
4 commenti:
Massimo,
oggi, su Radio Padania ho ascoltato le altre cose che ha in mente di fare il "nostro" ministro (ahimè) della solidarietà sociale.
Idee bislacche, panzanate, che non tengono in minimo conto quello che ho espresso nel mio ultimo post: chi si appresta a diventare cittadino italiano dovrebbe, quantomeno, dimostrare un minimo di conoscenza della nostra storia dell'arte e dimostrare amore, attaccamento, apprezzamento, passione per le cose belle che trovano nel nostro paese; e pensare ad integrarsi con le nostre leggi, abitudini, costumi.
Per non sembrare troppo pignolo, agli occhi di qualche permaloso buontempone, vorrei dire che se anche quei candidati alla cittadinanza provengono dai paesi del terzo mondo, dovrebbero almeno conoscere un minimo di storia riguardante: il Duomo di Milano, il Colosseo, Piazza della Signoria, la Torre Pendente, la Torre degli Asinelli, Piazza San Marco, ecc.ecc. Mi basterebbe sapere che hanno un minimo di conoscenza di queste opere, che poi sono anche patrimonio dell'Umanità, ed hanno quindi comunque modo di conoscerle, anche restando nei loro paesi, per provare la loro fede e il loro amore verso la nazione che li ha accolti, assistiti, e accettati come cittadini.
Invece, nei discorsi di Ferrero, ma anche di altri, non si fa mai riferimento a questi valori.
Pertanto, per quel che mi riguarda, prima ci sbarazziamo di questo ministro, e meglio sarà per l'Italia, sotto qualunque bandiera politica essa sarà governata.
E se, per cacciarlo, dovessimo mandare a catafascio questo governo, facendogli mancare qualsiasi appoggio, da parte della destra, in qualsivoglia occasione, anche di natura vitale, lo si faccia.
Prima ci libereremo, meglio sarà per tutti.
I soldati italiani in Afghanistan devono essere estremamente felici di essere usati come dame di compagnia da questo governicchio annoiato.
Ehi...Mi fai diventar rossa peggio di Diliberto!
Troppo buono, sai che la strada è ancora lunga e tortuosa.
E tanti altri bloggers meritano.
Venendo al tuo post, sai che ero contraria al voto...contrario della CdL sul rifinanziamento delle missioni estere.
Poi, forte del vecchio adagio che "solo gli stolti non cambiano idea", ho maturato la convinzione che per il nostro Stato sarebbe salutare mettere in atto qualunque strategia democratica per ripristinare la libertà.
Sta per arrivare la legge Amato-Ferrero sull'immigrazione...una perla!
Ci tengo ad un tuo intervento non appena ne scriverò (2 gg circa).
Abbracci e grazie ancora
A Cesare quel che è di Cesare e ... a Monica quel che è di Monica ;-)
Come ho commentato da Perla poco fa, non possiamo fare poesia in Italia.
Finchè ci sarà quella congrega che ha issato Prodi a Palazzo Chigi: primum vivere, deinde philosophari. E questo significa che ogni occasione è quella giusta per tentare di abbattere la sinistra.
Posta un commento