Una volta si diceva che dagli Stati Uniti importavamo sempre il peggio (in fatto di costumi, abitudini, musica, film …).
Da oggi possiamo affermare che anche l’Italia ha cominciato a cercare di piazzare il peggio di se stessa.
Per la verità cominciò già nel 1999, quando Prodi fu esportato nella commissione europea e cominciarono a conoscerlo.
Ma l’intervento dello stesso Prodi – in un’aula desolatamente semivuota – all’assemblea dell’onu di ieri ha espresso il peggio dell’Italia.
Un’Italia di cui non possiamo che vergognarci, occupata e preoccupata degli equilibri interni ad una sgangherata coalizione che regge solo per la fame di poltrone della sua nomenklatura e che non è in grado di esprimere altro che il nulla (e lo manda pure all’estero a fare discorsi).
Bruciante il confronto con l’assemblea dell’onu attenta e presente in ogni settore per ascoltare il Presidente Bush, il Cancelliere Merkel, il Presidente Sarkozy e persino l’iraniano Ahmadinejad (o come cavolo si scrive).
Un’Italia bizantina, ripiegata su stessa che ha anche rinunciato ad inseguire un posto permanente nel consiglio di sicurezza.
Un’Italia buonista per necessità, non per convinzione, che non rende il dovuto omaggio al sacrificio del nostri militari impegnati nelle aree calde del mondo.
Un’Italia accucciata ai piedi delle richieste radicali relative alla moratoria sulla pena di morte, che non distingue i sistemi politici e giuridici affastellandoli in un unico ambito e che si propone di esportare nel mondo il nostro modello (ben poco da imitare) di una politica della sicurezza priva di quei requisiti necessari a rendere sicura la giornata dei cittadini onesti.
Un’Italia che sembra voler esportare solo il “virus dell’indulto”, che favorisce esclusivamente i criminali, invece di sostenere una politica globale di lotta alla criminalità attraverso gli abituali strumenti della prevenzione e della repressione che contempla anche l’applicazione di pene severe, rapportate ai delitti commessi, purchè comminate al termine di un processo in cui la difesa abbia parità di condizioni con l’accusa.
Un’Italia “legale” lontana mille miglia (per fortuna) dall’Italia reale che non può certo sentirsi rappresentata da un signore imbolsito e dal noioso eloquio funebre che può, al massimo, rappresentare, anche figurativamente, solo la sua parte politica.
Tocca al Centro Destra, rifiutando ogni collusione, ogni convergenza con la sinistra, restituire dignità alla nazione, credibilità nei confronti degli Alleati e, soprattutto, speranza nel futuro agli Italiani.
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Da oggi possiamo affermare che anche l’Italia ha cominciato a cercare di piazzare il peggio di se stessa.
Per la verità cominciò già nel 1999, quando Prodi fu esportato nella commissione europea e cominciarono a conoscerlo.
Ma l’intervento dello stesso Prodi – in un’aula desolatamente semivuota – all’assemblea dell’onu di ieri ha espresso il peggio dell’Italia.
Un’Italia di cui non possiamo che vergognarci, occupata e preoccupata degli equilibri interni ad una sgangherata coalizione che regge solo per la fame di poltrone della sua nomenklatura e che non è in grado di esprimere altro che il nulla (e lo manda pure all’estero a fare discorsi).
Bruciante il confronto con l’assemblea dell’onu attenta e presente in ogni settore per ascoltare il Presidente Bush, il Cancelliere Merkel, il Presidente Sarkozy e persino l’iraniano Ahmadinejad (o come cavolo si scrive).
Un’Italia bizantina, ripiegata su stessa che ha anche rinunciato ad inseguire un posto permanente nel consiglio di sicurezza.
Un’Italia buonista per necessità, non per convinzione, che non rende il dovuto omaggio al sacrificio del nostri militari impegnati nelle aree calde del mondo.
Un’Italia accucciata ai piedi delle richieste radicali relative alla moratoria sulla pena di morte, che non distingue i sistemi politici e giuridici affastellandoli in un unico ambito e che si propone di esportare nel mondo il nostro modello (ben poco da imitare) di una politica della sicurezza priva di quei requisiti necessari a rendere sicura la giornata dei cittadini onesti.
Un’Italia che sembra voler esportare solo il “virus dell’indulto”, che favorisce esclusivamente i criminali, invece di sostenere una politica globale di lotta alla criminalità attraverso gli abituali strumenti della prevenzione e della repressione che contempla anche l’applicazione di pene severe, rapportate ai delitti commessi, purchè comminate al termine di un processo in cui la difesa abbia parità di condizioni con l’accusa.
Un’Italia “legale” lontana mille miglia (per fortuna) dall’Italia reale che non può certo sentirsi rappresentata da un signore imbolsito e dal noioso eloquio funebre che può, al massimo, rappresentare, anche figurativamente, solo la sua parte politica.
Tocca al Centro Destra, rifiutando ogni collusione, ogni convergenza con la sinistra, restituire dignità alla nazione, credibilità nei confronti degli Alleati e, soprattutto, speranza nel futuro agli Italiani.
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7 commenti:
I sospiri e i singulti di prodi quando parla sarebbero perfetti in un telefono a luci rosse, basta non vedere chi li emette. Purtroppo per noi quella è l'immagine dell'Italia, per ora. Giulio
hai proprio ragione, se c'è qualcuno che quando si discute di sicurezza dovrebbe zittirsi è proprio l'italia e il governo prodi in particolare.
ho notato anche io il raffronto impietoso. loro parlano di iran, di iraq, di lotta al terrorismo e all'aids. noi proviamo timidamente a farci sentire con una "moratoria sulla pena di morte". che pagliacci.
da cattolico, sono contrario alla pena capitale. ma penso che ora come ora il mondo civile abbia altre urgenze.
I politicanti italiani dovrebbero imparare il pragmatismo e l'efficenza dagli americani.
è proprio vero, Prodi dà solo l'idea del "leader" buonista, rintronato, e lassista...
Meta: lassista o ... lassativo ? :-D
Non sto a leggerlo tutto, tanto ne ho inteso il senso nel suo lato più ampio.
A zappare la terra lo manderei, quello! sempre che ne sia capace. E ho detto tutto di lui!
Dell'altro, quello dal nome impronunciabile, per saperne di più basta andare sul blog di SIRO, e si scopriranno tanti suoi altarini.
Ciao.
ah ah ah come siete esilaranti! lassativo, che battutona!!!
Anonimo: noi sappiamo ridere anche delle disgrazie che ci capitano.
A sinistra li hai mai guardati volti funerei della nomenklatura ? Se non sono più che lassativi quelli ...
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