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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

19 settembre 2007

Paghiamo tre, lavora uno

L’ultima proposta indecente in campo economico di uno dei tanti ministri di sinistra, porta la firma di tal Luigi Nicolais, ministro temporaneo della funzione pubblica (nella foto in una delle sue espressioni più intense).
E la proposta è talmente indecente che in un soprassalto di coscienza – generalmente sconosciuto a quelle latitudini politiche – l’altro ministro temporaneo (del lavoro) Damiano, invita il collega alla coerenza.
Nicolais infatti propone la rottamazione dei dipendenti pubblici nella misura di uno a tre.
Cioè una assunzione per tre dismissioni.
Sono convinto che i rottamandi sarebbero ben lieti di poter incamerare incentivi all’esodo e una pensione per poi dedicarsi ad attività più piacevoli (se hanno saputo amministrare le loro risorse) o per arrotondare con lavoretti autonomi di vario genere.
Il punto … sono tre.
1) Con quale coerenza un governo propone un accordo che accompagna un aumento dell’età pensionabile per le compatibilità economiche della spesa previdenziale, se propone ai suoi dipendenti una uscita anticipata e incentivata ?
2) Perché noi tutti dovremmo pagare l’esodo incentivato di una pletora di dipendenti pubblici, quando nel nostro campo ci viene imposto di lavorare fino a oltre 60 anni ?
3) Il problema della pubblica amministrazione è l’organizzazione, la possibilità di sanzionare comportamenti indolenti e colposamente o dolosamente inefficienti e sostituire 3 “vecchi” con un “giovane” senza cambiare le norme che regolano il pubblico impiego significa peggiorare la situazione e gravare di ulteriori pesi la finanza pubblica.

Ma in questa occasione Nicolais deve anche scontare l’opposizione della triplice sindacale.
Per forza, i sindacati confederali hanno il loro bacino di utenza tra i lavoratori anziani e l’uscita anticipata di centinaia di migliaia di “vecchi” dipendenti pubblici significherebbe alterare profondamente il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati che già nella triplice rappresentano la maggioranza assoluta degli iscritti (tanto che per vincere il prossimo referendum relativo all’accordo sul welfare hanno convocato alla urne anche i pensionati che nulla hanno da pagare per tale accordo, con evidente intenzione di alterare i risultati finali a favore delle proprie scelte).
Dobbiamo aspettarci che Prodi e Visco istituiscano una gabella straordinaria in conto “esodo incentivato pubblica amministrazione” ?


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2 commenti:

Simo ha detto...

il servo segue sempre il suo padrone...
e a noi ci tocca pagare il conto.
Le idee brillanti della sx non smetteranno mai di stupirmi!

marshall ha detto...

Quella del pubblico impiego è un'altra delle grosse spine al fianco di questo paese che sta andando alla deriva. Il pubblico impiego italiano è un carrozzone da un milione di esuberi, gente sfaticata e nulla facente; soltanto un peso per la collettività e del quale però non ci si riesce a sbarazzare, anche grazie alla triplice. E' comunque anch'essa una delle cause che porterà a qualche danno, se non risolta degnamente ed equamente.
E ladri, pertanto, come scriverò anche in un prossimo post, non sono gli evasori, bensì chi ruba lo stipendio del pubblico impiego senza dare poco o nulla in contropartita.

E Nicolais, quindi, si ergerebbe a difensore di questa categoria.

E mi chiedo quale possa essere la sua espressione normale se questa è la sua più intensa.