La liberazione dei due militari italiani rapiti in Afghanistan tramite un blitz militare, riporta alla memoria la liberazione dei colleghi di Fabrizio Quattrocchi.
L’opzione militare, l’uso della forza, è sicuramente la soluzione più idonea per lanciare un messaggio chiaro e netto ai terroristi ed ai banditi di qualunque specie.
Ma non solo la liberazione dei nostri militari, anche il raid con il quale, dopo una attenta operazione di intelligence, Israele ha distrutto le velleità nucleari della Siria merita il nostro plauso, esattamente come fu un ventennio fa contro le installazioni nucleari dell’Iraq.
Ambedue le operazioni, pur nella loro diversa natura e scopo, sono utili a lanciare un forte messaggio a stati, come l’Iran, che tentano una loro via al rafforzamento militare, minaccioso per il mondo.
Ed è una garanzia per tutti noi che temevamo da un lato la riproposizione del calvario delle trattative e dei messaggi dei rapitori, dall’altro la maggiore disponibilità di armi di distruzioni di massa da parte di stati contigui al terrorismo islamico.
Sono sempre stato e rimango dell’idea che per trattare con il prossimo bisogna usare un linguaggio che possa capire.
Iran, Siria, come prima l’Iraq di Saddam, hanno una percezione diversa degli atteggiamenti di noi Occidentali, esattamente come le reazioni degli immigrati musulmani non rispondono a quegli automatismi indotti dal sedimentare di una cultura pacifica e civile.
Quindi mostrare debolezza significa anche stimolare una maggiore aggressività da parte di questi popoli e, soprattutto, da parte dei tiranni che li governano.
Probabile che in Iran e in Siria abbiano frainteso il significato della conquista democratica del Congresso Americano e immaginato un Bush sotto tono.
Bush, invece, non ha esitato a fornire il suo placet e a collaborare nella riuscita del blitz israeliano.
E per una volta diamo atto a Prodi di aver autorizzato il blitz (anche se ci rimane un duplice dubbio: era stato informato ? lo avrebbe autorizzato se al posto di due militari ci fossero stati due giornalisti o due simone ?).
Questi due episodi, a distanza di meno di 20 giorni, dovrebbero far riflettere sulla opportunità di dare credito e spazio ai terroristi e ai loro “fratelli”, sia chiamino essi hamas o hetzbollah (magari accreditandoli con passeggiate a braccetto amichevole), così come dovrebbe far rinsavire dalla sbornia di alcune amministrazioni comunali che, da Bologna a Ravenna a Napoli, si propongono di costruire cittadelle islamiche nel cuore dell’Occidente.
La miglior difesa è l’attacco.
Il blitz con il quale sono stati liberati i nostri militari e il raid israeliano in Siria confermano la validità del vecchio detto popolare.
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L’opzione militare, l’uso della forza, è sicuramente la soluzione più idonea per lanciare un messaggio chiaro e netto ai terroristi ed ai banditi di qualunque specie.
Ma non solo la liberazione dei nostri militari, anche il raid con il quale, dopo una attenta operazione di intelligence, Israele ha distrutto le velleità nucleari della Siria merita il nostro plauso, esattamente come fu un ventennio fa contro le installazioni nucleari dell’Iraq.
Ambedue le operazioni, pur nella loro diversa natura e scopo, sono utili a lanciare un forte messaggio a stati, come l’Iran, che tentano una loro via al rafforzamento militare, minaccioso per il mondo.
Ed è una garanzia per tutti noi che temevamo da un lato la riproposizione del calvario delle trattative e dei messaggi dei rapitori, dall’altro la maggiore disponibilità di armi di distruzioni di massa da parte di stati contigui al terrorismo islamico.
Sono sempre stato e rimango dell’idea che per trattare con il prossimo bisogna usare un linguaggio che possa capire.
Iran, Siria, come prima l’Iraq di Saddam, hanno una percezione diversa degli atteggiamenti di noi Occidentali, esattamente come le reazioni degli immigrati musulmani non rispondono a quegli automatismi indotti dal sedimentare di una cultura pacifica e civile.
Quindi mostrare debolezza significa anche stimolare una maggiore aggressività da parte di questi popoli e, soprattutto, da parte dei tiranni che li governano.
Probabile che in Iran e in Siria abbiano frainteso il significato della conquista democratica del Congresso Americano e immaginato un Bush sotto tono.
Bush, invece, non ha esitato a fornire il suo placet e a collaborare nella riuscita del blitz israeliano.
E per una volta diamo atto a Prodi di aver autorizzato il blitz (anche se ci rimane un duplice dubbio: era stato informato ? lo avrebbe autorizzato se al posto di due militari ci fossero stati due giornalisti o due simone ?).
Questi due episodi, a distanza di meno di 20 giorni, dovrebbero far riflettere sulla opportunità di dare credito e spazio ai terroristi e ai loro “fratelli”, sia chiamino essi hamas o hetzbollah (magari accreditandoli con passeggiate a braccetto amichevole), così come dovrebbe far rinsavire dalla sbornia di alcune amministrazioni comunali che, da Bologna a Ravenna a Napoli, si propongono di costruire cittadelle islamiche nel cuore dell’Occidente.
La miglior difesa è l’attacco.
Il blitz con il quale sono stati liberati i nostri militari e il raid israeliano in Siria confermano la validità del vecchio detto popolare.
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3 commenti:
A' la guerre comme à la guerre - dice l'adagio.
Gino Strada, una volta tanto non era presente né come mediatore né come manifestante. Veltroni si è risparmiato le sue sceneggiate romane. Infatti stasera si attacca ai bonzi birmani.
No, Se fossero stati due civili non avrebbe autorizzato l'uso della forza né avrebbe potuto così come non l'avrebbe fatto nemmeno Bush. Non prendiamoci in giro.
Cmq è desolante la cifre etica di certa sx: Se sono 2 civili ad esser sequestrati tutti a profondersi in filippiche umanitarie e ad organizzar manifestazioni, se sono militari, silenzio tombale. Basta mettersi una divisa per essere meno che cani...
non c'è niente di meglio di una sana guerra preventiva.
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