Spiace, ma non sempre, usare la frase "l'avevo detto", ma in questo caso ci sta tutta: l'avevo detto.
Quando un partito viene costruito a tavolino, con il pallottoliere e il manuale Cencelli, allora è un partito arido, vuoto, privo di Valori.
E senza Valori non si costruisce nulla, anzi la mancanza di Valori porta ad accettare qualsiasi nefandezza, pensando di essere "furbi", per guardare ad un utile materiale immediato, con la conclusione di sprofondare sul piano etico e di perdere anche quelle ricchezze materiali che si hanno.
In quale altro modo potremmo infatti definire l'intervista allucinante del ministro riscaldato degli Esteri Franco Frattini che, visto che in Italia c'è già un politico "cinese", siamo costretti a definire "il pechinese" ?
Al Financial Times il ministro riscaldato del "partito di centro, moderato e liberale" ( e come è calzante in questo caso la equiparazione tra "moderato" e "modesto" !) ha dichiarato che la sua Italia non ha alcuna intenzione di irritare la potente Cina ricevendo, dialogando e sostenendo il Dalai Lama.
Quindi dimentichiamoci ogni espressione di dissenso in occasione delle olimpiadi cinesi.
Ecco perchè il silenzio del nuovo Berlusconi, in altri tempi prontissimo a saltare sul cavallo della critica ai cinesi, in campagna elettorale si trasforma nel "chissenefrega del Tibet" che ha sostanzialmente pronunciato il ministro riscaldato.
E' un "chissenefrega" arzigogolato e motivato ma che poteva meglio e con più coerenza essere espresso con una vecchia frase latina: pecunia non olet.
Quindi non possiamo rischiare di danneggiare le commesse cinesi per sostenere la libertà del Tibet.
E questi si definiscono "popolo della libertà" ?
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