Il netto rifiuto del Popolo irlandese al trattato di Lisbona, si somma a quello dei Popoli francese e olandese che nel 2006 bocciarono senza appello la costituzione europea.
Prima del voto il premier francese Fillon disse che un no avrebbe sepolto il trattato.
Il presidente della commissione Barroso, invece, disse che se gli irlandesi avessero bocciato il trattato non esisteva un “piano b”.
Dopo il voto, nettamente contrario all’europa della casta, questa mostra il suo volto “democratico” con le intimazioni ad andare avanti con le ratifiche, nonostante sia tuttora vigente il principio di unanimità che, con la bocciatura di una sola nazione, si affossa ogni provvedimento, con le architetture legali per bypassare la volontà popolare, con il tipico atteggiamento comunista – espresso da Napolitano – di andare avanti escludendo chi si oppone.
La casta è preoccupata, perché l’europa è il suo strumento per perpetuare il proprio potere arrogante e repressivo delle libertà individuali.
Le direttive, i trattati, i regolamenti e le imposizioni di specifiche politiche alle nazioni, si traducono in altrettante normative interne che gravano – burocraticamente ed economicamente – sui singoli cittadini.
A ciò si aggiunga il tentativo di imporre, con la repressione delle idee e della possibilità di manifestarle, un pensiero unico, fatto di slogan, di liturgie, di concessioni alla deriva morale, sociale e politica di una nazione.
Il rifiuto di riconoscersi nelle radici Romane e Cristiane, le ossequiose genuflessioni verso lobbies variegate, il perpetuarsi delle celebrazioni di giornate ormai lontane negli anni e nella memoria, sono tutte espressioni della volontà della casta che governa i popoli europei di indebolire la determinazione dei popoli europei che, quando sono chiamati al voto, dimostrano di essere di gran lunga migliori di chi li governa.
E non è un caso che di 27 stati, mentre 26 (tra i quali l'Italia dove Berlusconi, Napolitano e Veltroni stanno con l'europa della casta ...) stanno approvando il trattato di Lisbona all’interno dei rispettivi “palazzi”, solo uno abbia chiamato il Popolo a decidere, e il Popolo ha detto un secco “no” alla casta.
Dal “no” irlandese che si aggiunge al “no” di francesi e olandesi, una speranza di libertà per i popoli europei.
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Prima del voto il premier francese Fillon disse che un no avrebbe sepolto il trattato.
Il presidente della commissione Barroso, invece, disse che se gli irlandesi avessero bocciato il trattato non esisteva un “piano b”.
Dopo il voto, nettamente contrario all’europa della casta, questa mostra il suo volto “democratico” con le intimazioni ad andare avanti con le ratifiche, nonostante sia tuttora vigente il principio di unanimità che, con la bocciatura di una sola nazione, si affossa ogni provvedimento, con le architetture legali per bypassare la volontà popolare, con il tipico atteggiamento comunista – espresso da Napolitano – di andare avanti escludendo chi si oppone.
La casta è preoccupata, perché l’europa è il suo strumento per perpetuare il proprio potere arrogante e repressivo delle libertà individuali.
Le direttive, i trattati, i regolamenti e le imposizioni di specifiche politiche alle nazioni, si traducono in altrettante normative interne che gravano – burocraticamente ed economicamente – sui singoli cittadini.
A ciò si aggiunga il tentativo di imporre, con la repressione delle idee e della possibilità di manifestarle, un pensiero unico, fatto di slogan, di liturgie, di concessioni alla deriva morale, sociale e politica di una nazione.
Il rifiuto di riconoscersi nelle radici Romane e Cristiane, le ossequiose genuflessioni verso lobbies variegate, il perpetuarsi delle celebrazioni di giornate ormai lontane negli anni e nella memoria, sono tutte espressioni della volontà della casta che governa i popoli europei di indebolire la determinazione dei popoli europei che, quando sono chiamati al voto, dimostrano di essere di gran lunga migliori di chi li governa.
E non è un caso che di 27 stati, mentre 26 (tra i quali l'Italia dove Berlusconi, Napolitano e Veltroni stanno con l'europa della casta ...) stanno approvando il trattato di Lisbona all’interno dei rispettivi “palazzi”, solo uno abbia chiamato il Popolo a decidere, e il Popolo ha detto un secco “no” alla casta.
Dal “no” irlandese che si aggiunge al “no” di francesi e olandesi, una speranza di libertà per i popoli europei.
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1 commento:
Ciao complimenti per il tuo blog molto interessante, mi farebbe piacere avere un tuo commento
sull’ultimo mio post “Può una strategia elettorale ben studiata fare cambiare le sorti e rovesciare i
pronostici? Ho inserito anche un sondaggio. Buon inizio settimana da Tiziano
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