Il 25 settembre 2003 aprivo il primo BlacKnights sulla piattaforma di Libero/Digiland.
Il primo post che compare è datato 26 settembre 2003 e tratta delle pensioni.
Su Libero/Digiland sono rimasto fino al 21 giugno 2005, per un totale di 212 post che si aggiungono ai quasi 900 del BlacKnights di Blogspot.
In quel tempo … partecipavo, sin dall’aprile 2000, ai forum di una community che ora non esiste più: Atlantide.
Era la mia prima esperienza di politica virtuale, dopo anni di attività politica e sindacale reale.
In quei forum conobbi varie persone, con alcune sono rimasto tuttora in rapporti di amicizia (una è Starsandbars/Vandeaitaliana) assieme alle quali “incrociavamo le tastiere” con un più o meno uguale gruppo di comunisti.
Nel 2003 dedicavo meno tempo di quanto ne avrei dedicato tra il 2004 e il 2007, in quanto mio padre era ancora in salute e non richiedeva una mia maggiore presenza a casa e con curiosità mi accostavo al mondo della rete, nel quale mi ero affacciato prima con gli strumenti di ufficio e poi con l’acquisto di un computer personale nel dicembre 1996.
Nel nostro gruppo scriveva un esperto in tutto ciò che è scienza e tecnologia.
Il nick che usava in Atlantide era “The Wizard” (altrove è conosciuto come “Euclide”).
Anche con lui ci siamo trovati in alcune occasione (una in particolare fu molto piacevole, riuscendo a ritrovarci quasi tutti con una sola defezione: proprio nel 2003 a casa di Starsandbars ).
Parlando di internet, The Wizard ci parlò dei “blog”.
Ma che roba è ?
Approfondii.
E nacque BlacKnights.
In realtà voleva essere solo un test e il plurale anglofono, voleva significare che, nelle mie intenzioni, dovevamo scriverci tutti (nei forum di Atlantide, il nostro gruppo, era stato, a volte con intento spregiativo, definito da alcuni comunisti “I Cavalieri Neri” … il nome mi piacque …).
Mi ritrovai a scriverci da solo, anche se sono in circa venti – i “Cavalieri” originari più altri conosciuti, più o meno virtualmente, negli anni successivi - ad avere accesso al mio blog (e sono quelli che possono commentare senza dover passare dalla moderazione).
Nel tempo la piattaforma di Libero/Digiland mi appariva limitante e, dopo aver effettuato iscrizione e prove in splinder, il cannocchiale e un ‘altra piattaforma di cui non ricordo neppure il nome, optai per blogspot: hic manebimus optime.
Almeno, finchè non arriverà qualcosa di particolarmente innovativo e piacevole ad usarsi.
Sì, perché dopo cinque anni continuo a ritenere lo strumento del blog una piacevolezza utile solo a chi ci scrive.
Non è certo con duecento visite circa nei mesi “lavorativi” che si cambiano le sorti della politica, si esprime semplicemente una opinione, più o meno condivisibile, e si ha la soddisfazione di vederla pubblicata, subito, senza censure e senza passare per le forche caudine di una redazione giornalistica.
Ma che un blog possa cambiare una sola opinione da parte di chi legge, ne dubito e molto.
Magari può offrire uno spunto a chi è già convinto per trovare formulate per iscritto le proprie convinzione, ma riuscire a farle cambiare, direi proprio di no.
Non mi convince neppure la sequela dei commenti.
Una perdita di tempo da parte di chi commenta se espone tesi contrarie a quelle del post e per chi, decidendo di pubblicarli, risponde, anche perché i “contrari” non si accontentano di esporre la loro opinione una volta, ma insistono, ripetendo sempre la medesima solfa in più e più commenti, finchè non si provvede con un bel taglio.
Pochi che abbiano il buon senso di essere brevi e di limitarsi, da ospiti educati, a non reiterare le loro posizioni.
Un po’ diverso per i commentatori “favorevoli”.
Non fosse che, poi, alla fine sono sempre gli stessi, potrebbe essere uno strumento aggregante.
Peccato che, nel tempo, emergano sempre le differenze.
A proposito di “aggregatori”.
Un paio d’anni dopo la creazione di BlacKnights , poco prima della sua trasformazione con il passaggio nella piattaforma blogspot, venne fuori questa novità degli “aggregatori”.
L’idea poteva essere buona: quel che non si riesce ad ottenere da soli (cioè influenzare un movimento di opinione) si può ottenere mettendo assieme la debolezza di tanti piccoli blog.
Forse era questa l’idea di Tocqueville che, però, già dal nome mostrava i primi segni di divisione, visto che una buona metà dei primi associati (tra i quali il sottoscritto) aveva votato per il più significativo “The Right Nation”.
Tocqueville, poi, divenne un prodotto professionale, inclusivo di tutto e il suo contrario, in cui il numero fa aggio sulle scelte politiche.
E fu anche utile, per me, ad imparare quanto danno ha prodotto la scuola del dopo sessantotto, l’antifascismo militonto e l’ubriacatura yuppistica dei prodotti tutti immagine e niente sostanza.
In questo senso, molti blog, che sono lo specchio di una certa gioventù (ventenni e trentenni) rappresentano anche uno spaccato inquietante su quel che ci riserva il futuro.
Più caratterizzante la scelta di Triares che ha perso però il suo significato dopo il tradimento perpetrato da Berlusconi nel gennaio 2008 contro la Destra e i Conservatori e proprio quando era in crescita, con la divisione tra persone che per anni hanno "combattuto" le stesse battaglie.
Rimane, volutamente ridefinito in un perimetro ristretto, Il Castello che, singolarmente, fu fondato sempre dai “Cavalieri Neri” di Atlantide come blog in cui scrivere tutti (come il progetto iniziale di BlacKnights) e poi trasformato nell’aggregatore politicamente schierato.
In sostanza, anche questi aggregatori, tuttora in vita, non mi sembrano svolgere alcun traino sull’opinione pubblica: uno perché potrebbe avere i numeri, ma ogni blog tira da una parte diversa, gli altri due perché non ne hanno i numeri.
E allora si ritorna alla domanda di sempre: a cosa serve un blog ?
La risposta, per me, resta sempre la stessa: serve per mio piacere personale.
Poi se qualche viaggiatore della Rete trova qualche spunto per se stesso, tanto meglio.
Ma non credo che un blog, ancora oggi, possa cambiare la storia di una elezione o di una politica.
Forse l’idea buona potrebbe essere quella di un network, in cui, sotto una unica direzione politica, si associano più blog monotematici, abbandonando il blog generalista.
In questo senso abbiamo – sempre noi “Cavalieri Neri” - soddisfazione (per accessi, citazioni e polemiche) da Secondo Natura , anche se rimane intatto il problema dei commenti insistiti e reiterati in spregio ad ogni norma di buona educazione.
Ma questo è un altro discorso.
Chissà se, fra cinque anni, potrò commentare il decennale di BlacKnights con i blog che hanno soppiantato gli altri media.
Nel frattempo sarà già un buon risultato continuare ad avere la possibilità di scrivere liberamente le proprie idee, senza vincoli o interventi repressivi contro l’espressione di idee troppo libere e contrarie al politicamente corretto.
Entra ne
Il primo post che compare è datato 26 settembre 2003 e tratta delle pensioni.
Su Libero/Digiland sono rimasto fino al 21 giugno 2005, per un totale di 212 post che si aggiungono ai quasi 900 del BlacKnights di Blogspot.
In quel tempo … partecipavo, sin dall’aprile 2000, ai forum di una community che ora non esiste più: Atlantide.
Era la mia prima esperienza di politica virtuale, dopo anni di attività politica e sindacale reale.
In quei forum conobbi varie persone, con alcune sono rimasto tuttora in rapporti di amicizia (una è Starsandbars/Vandeaitaliana) assieme alle quali “incrociavamo le tastiere” con un più o meno uguale gruppo di comunisti.
Nel 2003 dedicavo meno tempo di quanto ne avrei dedicato tra il 2004 e il 2007, in quanto mio padre era ancora in salute e non richiedeva una mia maggiore presenza a casa e con curiosità mi accostavo al mondo della rete, nel quale mi ero affacciato prima con gli strumenti di ufficio e poi con l’acquisto di un computer personale nel dicembre 1996.
Nel nostro gruppo scriveva un esperto in tutto ciò che è scienza e tecnologia.
Il nick che usava in Atlantide era “The Wizard” (altrove è conosciuto come “Euclide”).
Anche con lui ci siamo trovati in alcune occasione (una in particolare fu molto piacevole, riuscendo a ritrovarci quasi tutti con una sola defezione: proprio nel 2003 a casa di Starsandbars ).
Parlando di internet, The Wizard ci parlò dei “blog”.
Ma che roba è ?
Approfondii.
E nacque BlacKnights.
In realtà voleva essere solo un test e il plurale anglofono, voleva significare che, nelle mie intenzioni, dovevamo scriverci tutti (nei forum di Atlantide, il nostro gruppo, era stato, a volte con intento spregiativo, definito da alcuni comunisti “I Cavalieri Neri” … il nome mi piacque …).
Mi ritrovai a scriverci da solo, anche se sono in circa venti – i “Cavalieri” originari più altri conosciuti, più o meno virtualmente, negli anni successivi - ad avere accesso al mio blog (e sono quelli che possono commentare senza dover passare dalla moderazione).
Nel tempo la piattaforma di Libero/Digiland mi appariva limitante e, dopo aver effettuato iscrizione e prove in splinder, il cannocchiale e un ‘altra piattaforma di cui non ricordo neppure il nome, optai per blogspot: hic manebimus optime.
Almeno, finchè non arriverà qualcosa di particolarmente innovativo e piacevole ad usarsi.
Sì, perché dopo cinque anni continuo a ritenere lo strumento del blog una piacevolezza utile solo a chi ci scrive.
Non è certo con duecento visite circa nei mesi “lavorativi” che si cambiano le sorti della politica, si esprime semplicemente una opinione, più o meno condivisibile, e si ha la soddisfazione di vederla pubblicata, subito, senza censure e senza passare per le forche caudine di una redazione giornalistica.
Ma che un blog possa cambiare una sola opinione da parte di chi legge, ne dubito e molto.
Magari può offrire uno spunto a chi è già convinto per trovare formulate per iscritto le proprie convinzione, ma riuscire a farle cambiare, direi proprio di no.
Non mi convince neppure la sequela dei commenti.
Una perdita di tempo da parte di chi commenta se espone tesi contrarie a quelle del post e per chi, decidendo di pubblicarli, risponde, anche perché i “contrari” non si accontentano di esporre la loro opinione una volta, ma insistono, ripetendo sempre la medesima solfa in più e più commenti, finchè non si provvede con un bel taglio.
Pochi che abbiano il buon senso di essere brevi e di limitarsi, da ospiti educati, a non reiterare le loro posizioni.
Un po’ diverso per i commentatori “favorevoli”.
Non fosse che, poi, alla fine sono sempre gli stessi, potrebbe essere uno strumento aggregante.
Peccato che, nel tempo, emergano sempre le differenze.
A proposito di “aggregatori”.
Un paio d’anni dopo la creazione di BlacKnights , poco prima della sua trasformazione con il passaggio nella piattaforma blogspot, venne fuori questa novità degli “aggregatori”.
L’idea poteva essere buona: quel che non si riesce ad ottenere da soli (cioè influenzare un movimento di opinione) si può ottenere mettendo assieme la debolezza di tanti piccoli blog.
Forse era questa l’idea di Tocqueville che, però, già dal nome mostrava i primi segni di divisione, visto che una buona metà dei primi associati (tra i quali il sottoscritto) aveva votato per il più significativo “The Right Nation”.
Tocqueville, poi, divenne un prodotto professionale, inclusivo di tutto e il suo contrario, in cui il numero fa aggio sulle scelte politiche.
E fu anche utile, per me, ad imparare quanto danno ha prodotto la scuola del dopo sessantotto, l’antifascismo militonto e l’ubriacatura yuppistica dei prodotti tutti immagine e niente sostanza.
In questo senso, molti blog, che sono lo specchio di una certa gioventù (ventenni e trentenni) rappresentano anche uno spaccato inquietante su quel che ci riserva il futuro.
Più caratterizzante la scelta di Triares che ha perso però il suo significato dopo il tradimento perpetrato da Berlusconi nel gennaio 2008 contro la Destra e i Conservatori e proprio quando era in crescita, con la divisione tra persone che per anni hanno "combattuto" le stesse battaglie.
Rimane, volutamente ridefinito in un perimetro ristretto, Il Castello che, singolarmente, fu fondato sempre dai “Cavalieri Neri” di Atlantide come blog in cui scrivere tutti (come il progetto iniziale di BlacKnights) e poi trasformato nell’aggregatore politicamente schierato.
In sostanza, anche questi aggregatori, tuttora in vita, non mi sembrano svolgere alcun traino sull’opinione pubblica: uno perché potrebbe avere i numeri, ma ogni blog tira da una parte diversa, gli altri due perché non ne hanno i numeri.
E allora si ritorna alla domanda di sempre: a cosa serve un blog ?
La risposta, per me, resta sempre la stessa: serve per mio piacere personale.
Poi se qualche viaggiatore della Rete trova qualche spunto per se stesso, tanto meglio.
Ma non credo che un blog, ancora oggi, possa cambiare la storia di una elezione o di una politica.
Forse l’idea buona potrebbe essere quella di un network, in cui, sotto una unica direzione politica, si associano più blog monotematici, abbandonando il blog generalista.
In questo senso abbiamo – sempre noi “Cavalieri Neri” - soddisfazione (per accessi, citazioni e polemiche) da Secondo Natura , anche se rimane intatto il problema dei commenti insistiti e reiterati in spregio ad ogni norma di buona educazione.
Ma questo è un altro discorso.
Chissà se, fra cinque anni, potrò commentare il decennale di BlacKnights con i blog che hanno soppiantato gli altri media.
Nel frattempo sarà già un buon risultato continuare ad avere la possibilità di scrivere liberamente le proprie idee, senza vincoli o interventi repressivi contro l’espressione di idee troppo libere e contrarie al politicamente corretto.
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6 commenti:
Buon proseguimento!
ciao, Abr
Sono completamente d'accordo con te, Mons. Anche io scrivo solo per piacer mio e non penso proprio di influenzare qualcuno.
É divertente confrontarsi con gli altri e constatare le differenze e le affinità.
Auguri!!
Lontana
Auguri.
Io ho cominciato solo nel 2005, sempre Settembre, dopo qualche altro tentativo.
Io però mi permetto di differenziare:mentre su Santosepolcro scrivo per confronto, Mortidimenticati e, in minor modo,Lapeggiogioventu, sono 2 archivi dai quali attingere. E, navigando, spesso ritrovo con piacere in altri blog quello che ho scritto. Perchè bisogna non far dimenticare quello che accadde, spesso distorto dai sinistri. Ed anche dai neoantifascisti fini fini...
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Comunque anche Atlantide era bello. Peccato che sia andato tutto perso.
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Buona continuazione.Da Interista:
NON MOLLARE MAI !
Grazie a Voi :-)
Atlantide è stato un bel momento di scontro, diverso da quello che abbiamo vissuto ed a cui abbiamo partecipato nel passato. Sì, peccato che sia andato tutto perso, anche se, probabilmente, da qualche parte quella memoria sarà stata conservata.
Allora Buon CompleBlog, quale che sia la motivazione che ti induce a scrivere :-)
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