La Lega, che l’aveva “duro”, si sta mostrando poco più di una mammoletta nella sua nuova esperienza governativa.
Aveva impostato – molto più correttamente di Berlusconi che si era limitato alle suppliche per il “voto utile” contro la Destra – la sua campagna elettorali su temi “di pancia” dell’elettorato conservatore: immigrazione, sicurezza, moschee e Federalismo Fiscale.
Sul reato di ingresso clandestino è sceso l’oblio.
Le impronte ai rom, se se ne sono prese qualche decina è molto, il tutto con giuramenti che veniva fatto per tutelare i rom e non i cittadini che non ne possono più di scippi e di doversi barricare in casa per paura di trovarla svaligiata.
Della legge che doveva imporre una moratoria sulla costruzione delle moschee non se parla più.
Per non parlare dell’acquiescenza e del voto favorevole al trattato di Lisbona come a quello con la Libia di Gheddafi o il sostegno all’ingente costo del progetto Alitalia.
Ma, si diceva, la Lega abbozza e “manda giù” per poter vantare crediti nella realizzazione del Federalismo Fiscale.
Beh, se il Federalismo Fiscale, quello che doveva por fine all’esproprio legalizzato delle risorse del Nord utile solo a finanziare clientele e statalismo al sud, è quello di cui abbiamo letto oggi, allora meglio stare fermi, almeno, come dice una battuta greve ma efficace, “non si fa godere il prossimo”.
La Lega dovrà spiegare al suo elettorato – che appena comprenderà l’imbroglio si ridurrà a pochi intimi – come si pensa di realizzare questa "svolta epocale" se non vengono riportate a casa le ingenti risorse lasciate alla gestione romana ed alla distribuzione nelle regioni meridionali.
A parte la realizzazione entro due anni (forse …) ma come si fa a consentire alle regioni del Nord di svilupparsi, se non possono utilizzare in pieno le risorse che producono ?
Viene introdotta una “tassa di scopo” con clausola che impedisce l’aumento della pressione fiscale.
E allora ci devono spiegare come fanno, con lo stesso importo complessivo, a mantenere i finanziamenti al sud e, nel contempo, dotare il Nord di maggiori risorse.
E’, purtroppo, il classico compromesso doroteo, che riforma senza cambiare, a dimostrazione che Berlusconi e leghisti si sono pienamente romanizzati, con l’applicazione del peggior Gattopardo.
L’unico Federalismo che sia veramente tale è quello che:
- lascia tutte le risorse dove vengono prodotte
- detrae a queste l'importo pro capite moltiplicato per il numero degli abitanti della regione da trasferire allo stato centrale per le sue spese amministrative (Forze Armate, Polizia, giustizia, sedi diplomatiche, ministeri)
- divide per il numero degli abitanti, moltiplicando per quello degli abitanti il debito dello stato e lo addebita alle singole regioni
- impone agli amministratori locali una politica di sana amministrazione fondata sui servizi ai propri residenti.
Il Federalismo approvato dal governo Berlusconi e descritto dai quotidiani di oggi è solo federalismo da Monopoli.
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Aveva impostato – molto più correttamente di Berlusconi che si era limitato alle suppliche per il “voto utile” contro la Destra – la sua campagna elettorali su temi “di pancia” dell’elettorato conservatore: immigrazione, sicurezza, moschee e Federalismo Fiscale.
Sul reato di ingresso clandestino è sceso l’oblio.
Le impronte ai rom, se se ne sono prese qualche decina è molto, il tutto con giuramenti che veniva fatto per tutelare i rom e non i cittadini che non ne possono più di scippi e di doversi barricare in casa per paura di trovarla svaligiata.
Della legge che doveva imporre una moratoria sulla costruzione delle moschee non se parla più.
Per non parlare dell’acquiescenza e del voto favorevole al trattato di Lisbona come a quello con la Libia di Gheddafi o il sostegno all’ingente costo del progetto Alitalia.
Ma, si diceva, la Lega abbozza e “manda giù” per poter vantare crediti nella realizzazione del Federalismo Fiscale.
Beh, se il Federalismo Fiscale, quello che doveva por fine all’esproprio legalizzato delle risorse del Nord utile solo a finanziare clientele e statalismo al sud, è quello di cui abbiamo letto oggi, allora meglio stare fermi, almeno, come dice una battuta greve ma efficace, “non si fa godere il prossimo”.
La Lega dovrà spiegare al suo elettorato – che appena comprenderà l’imbroglio si ridurrà a pochi intimi – come si pensa di realizzare questa "svolta epocale" se non vengono riportate a casa le ingenti risorse lasciate alla gestione romana ed alla distribuzione nelle regioni meridionali.
A parte la realizzazione entro due anni (forse …) ma come si fa a consentire alle regioni del Nord di svilupparsi, se non possono utilizzare in pieno le risorse che producono ?
Viene introdotta una “tassa di scopo” con clausola che impedisce l’aumento della pressione fiscale.
E allora ci devono spiegare come fanno, con lo stesso importo complessivo, a mantenere i finanziamenti al sud e, nel contempo, dotare il Nord di maggiori risorse.
E’, purtroppo, il classico compromesso doroteo, che riforma senza cambiare, a dimostrazione che Berlusconi e leghisti si sono pienamente romanizzati, con l’applicazione del peggior Gattopardo.
L’unico Federalismo che sia veramente tale è quello che:
- lascia tutte le risorse dove vengono prodotte
- detrae a queste l'importo pro capite moltiplicato per il numero degli abitanti della regione da trasferire allo stato centrale per le sue spese amministrative (Forze Armate, Polizia, giustizia, sedi diplomatiche, ministeri)
- divide per il numero degli abitanti, moltiplicando per quello degli abitanti il debito dello stato e lo addebita alle singole regioni
- impone agli amministratori locali una politica di sana amministrazione fondata sui servizi ai propri residenti.
Il Federalismo approvato dal governo Berlusconi e descritto dai quotidiani di oggi è solo federalismo da Monopoli.
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