La deriva politica di Gianfranco Fini iniziò nel settembre 2003, quando, inaspettatamente, si espresse a favore del voto agli immigrati.
Erano i giorni del miglior governo Berlusconi.
Erano i giorni della Bossi-Fini.
Erano i giorni in cui Alleanza Nazionale ligure raccoglieva firme contro gli illegali.
Fini, con la sua dichiarazione, spiazzò tutti.
Una timida resistenza poi i colonnelli-palle-di-velluto chinarono la testa e gli fecero corona.
Personalmente sono convinto che Fini fosse stato solo poco chiaro.
Ero andato pochi giorni prima alla tradizionale Festa Tricolore di Mirabello e avevo sentito dalla sua bocca parole ben diverse.
Ma Fini invece di spiegarsi, di dire “mi avete capito male”, di fare, insomma, quella rettifica che lo riposizionasse a Destra, preferì ostinatamente confermare e rincarare la dose.
Io uscii da Alleanza Nazionale.
Poi venne il viaggio a Gerusalemme, il “Fascismo come male assoluto”, lo scontro con Tremonti e il suo precipitoso richiamo.
La liason con Casini e l’attacco a tre punte, la sconfitta del 2006, il PdL come “comica finale”, la nascita della Destra, l’ingresso nel PdL, la presidenza della Camera, e, come una nemesi, cinque anni dopo, in settembre, Gianfranco Fini, già erede designato di Giorgio Almirante, accetta la comparsata alla festa dell’Unità, ora “festa democratica”, organizzata dal pci/pds/ds/pd e spara nuovamente la sua disponibilità al voto agli immigrati.
Fortunatamente sembra che il potere di Fini non più quello di una volta e se qualche colonnello-palle-di-velluto non osa ancora contraddirlo, altri, forti della sponda berlusconiana, hanno chiaramente affermato che la questione non si pone.
E sarebbe opportuno che una volta per tutte il “partito di centro, moderato e liberale” dichiarasse in modo conclusivo che il voto è concesso ai soli cittadini e che non cambiano i termini per concedere la cittadinanza, anzi, semmai sarà alzata l’asticella per ottenerla.
Sarebbe anche opportuno che si vietasse la partecipazione alle manifestazioni dei partiti avversari, visto che in tali occasioni il pavone che è in molti politici, li spinge, pur di ottenere consensi e applausi, a spingersi un po’ troppo in dichiarazioni che possano solleticare una platea imbevuta di ideologia, anche quando questa rappresenta la fine di una Civiltà.
La vulgata tace e stravolge la storia dei Boeri che arrivarono in Sud Africa e si stanziarono in territori deserti, dove gli unici abitanti erano pochi (e già sulla via di estinzione) nomadi boscimani.
I Boeri resero feconde quelle terre, scavarono e trovarono anche ricchezze naturali.
La ricchezza attrasse sempre più immigrati da territori circostanti, popolazioni negre, zulù, xosa e altri.
Divennero maggioranza e reclamarono il governo.
L’Occidente diede loro ascolto.
I Boeri persero il controllo della loro terra, che avevano coltivato, scavato e resa ricca.
Meditate, gente italica.
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Erano i giorni del miglior governo Berlusconi.
Erano i giorni della Bossi-Fini.
Erano i giorni in cui Alleanza Nazionale ligure raccoglieva firme contro gli illegali.
Fini, con la sua dichiarazione, spiazzò tutti.
Una timida resistenza poi i colonnelli-palle-di-velluto chinarono la testa e gli fecero corona.
Personalmente sono convinto che Fini fosse stato solo poco chiaro.
Ero andato pochi giorni prima alla tradizionale Festa Tricolore di Mirabello e avevo sentito dalla sua bocca parole ben diverse.
Ma Fini invece di spiegarsi, di dire “mi avete capito male”, di fare, insomma, quella rettifica che lo riposizionasse a Destra, preferì ostinatamente confermare e rincarare la dose.
Io uscii da Alleanza Nazionale.
Poi venne il viaggio a Gerusalemme, il “Fascismo come male assoluto”, lo scontro con Tremonti e il suo precipitoso richiamo.
La liason con Casini e l’attacco a tre punte, la sconfitta del 2006, il PdL come “comica finale”, la nascita della Destra, l’ingresso nel PdL, la presidenza della Camera, e, come una nemesi, cinque anni dopo, in settembre, Gianfranco Fini, già erede designato di Giorgio Almirante, accetta la comparsata alla festa dell’Unità, ora “festa democratica”, organizzata dal pci/pds/ds/pd e spara nuovamente la sua disponibilità al voto agli immigrati.
Fortunatamente sembra che il potere di Fini non più quello di una volta e se qualche colonnello-palle-di-velluto non osa ancora contraddirlo, altri, forti della sponda berlusconiana, hanno chiaramente affermato che la questione non si pone.
E sarebbe opportuno che una volta per tutte il “partito di centro, moderato e liberale” dichiarasse in modo conclusivo che il voto è concesso ai soli cittadini e che non cambiano i termini per concedere la cittadinanza, anzi, semmai sarà alzata l’asticella per ottenerla.
Sarebbe anche opportuno che si vietasse la partecipazione alle manifestazioni dei partiti avversari, visto che in tali occasioni il pavone che è in molti politici, li spinge, pur di ottenere consensi e applausi, a spingersi un po’ troppo in dichiarazioni che possano solleticare una platea imbevuta di ideologia, anche quando questa rappresenta la fine di una Civiltà.
La vulgata tace e stravolge la storia dei Boeri che arrivarono in Sud Africa e si stanziarono in territori deserti, dove gli unici abitanti erano pochi (e già sulla via di estinzione) nomadi boscimani.
I Boeri resero feconde quelle terre, scavarono e trovarono anche ricchezze naturali.
La ricchezza attrasse sempre più immigrati da territori circostanti, popolazioni negre, zulù, xosa e altri.
Divennero maggioranza e reclamarono il governo.
L’Occidente diede loro ascolto.
I Boeri persero il controllo della loro terra, che avevano coltivato, scavato e resa ricca.
Meditate, gente italica.
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6 commenti:
Bravo Massimo, sono d'accordo con te. Fini è caduto in disgrazia dopo questa sortita e credo che si sia giocato la prossima presidenza del consiglio. Comunque vedi che Lega e PDL non sono poi tanto indecisi quando si tratta di piantare dei paletti? Berlusca e Maroni si sono comportati benissimo. Per questo ho votato per Bossi!
Fini non è nuovo a questo tipo di sortite. Quale affidabilità ? E se anche Berlusconi si dimostra inaffidabile (Lisbona, Libia, Alitalia) mentre la Lega pur di ottenere un federalismo (ambiguo se pensa di sorreggersi sulle patrimoniali sulla casa) lascia passare tutto, allora è necessario guardare a Destra, una Destra che prenda il meglio delle due mozioni che si confronteranno a novembre.
Fini é un flip flop...:-D
Non si sa mai dove vuole andare a parare...
Ciao Massimo! :-))
Lontana
Fini è ambizioso. Purtroppo senza limite che gli farebbe rispettare una barriera da non superare mai. Ciao Lontana.
Un'altra figuraccia finiana. Che si conferma ancora una volta il ventre molle della coalizione. Io però, pur avendo votato per la Lega, non ho più l'ottimismo di Jet. E' difensivistico dire come fa Maroni che il voto agli immigrati "non era nel programma". Si dice chiaramente e senza mezzi termini agli Italiani che fino a quando non si ferma l'emorragia degli sbarchi clandestini e non si stabiliscono delle quote di ingresso, di diritti non se ne parla nemmeno. Semmai, dei doveri. Ciao Massimo.
Ciao Nessie. La Lega ha un solo obiettivo in testa; il federalismo ed a questo è disponibile a sacrificare tutto il resto. Per questo occorrerebbe una Destra che sia un ... pit bull (anche senza il rossetto :-) che faccia da cane da guardia per non travalicare il limite che svenderebbe l'Italia all'invazione. Senza aver imparato nulla dagli errori alttui.
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