Il solito florilegio di invettive “politicamente corrette” ha accolto la notizia di una energica reazione all’ennesimo tentativo di furto in un supermercato.
Questa volta, a differenza del caso di Milano, non ci è scappato il morto, ma un magazziniere è stato messo alla gogna dagli ambienti liberal snob della nostra sinistra (e non solo) per aver impartito una bella lezione ad una coppia di ladruncoli.
E che siano tali lo dimostra il fatto che, nonostante le botte prese, quei due si sono ben guardati dallo sporgere denuncia.
Purtroppo in Italia chi reagisce alle violenze, chi reagisce ai furti, chi, esasperato dalla continua aggressione alla proprietà privata, reagisce magari anche sopra le righe, viene posto sul banco degli accusati e ci si dimentica che il principale responsabile è il ladro, è chi viola la sacralità della proprietà privata.
A Milano, come a Padova, come in tutti quei casi in cui protagonisti sono il gioielliere piuttosto che il tabaccaio, emerge la rabbia e l’esasperazione dei cittadini che non ne possono più dei soprusi che non trovano mai adeguata punizione, perché, ad esempio, se quei due di Padova fossero stati presi, per male che fosse andata loro avrebbero passato una sola notte in guardina e poi un magistrato “progressista” avrebbe trovato la motivazione “giusta” per metterli fuori.
Allora non è possibile gettare ancora la croce sulle spalle di chi lavora onestamente e, reagendo, difende il suo onesto lavoro, la sua proprietà.
Ma i politici, i cosiddetti “intellettuali” capaci solo di pontificare dall’interno delle loro ville blindate, i garantisti (con tutti tranne che con Berlusconi) ad oltranza, i buonisti e i perdonisti, devono rivedere le loro posizioni, ascoltare il campanello di allarme che suona da sempre più parti d’Italia, smetterla di puntare l’indice accusatore su chi reagisce e condannare chi delinque e chi consente a costoro di continuare a vivere ai margini della società, mettendo in pericolo la vita e la proprietà dei cittadini onesti.
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Questa volta, a differenza del caso di Milano, non ci è scappato il morto, ma un magazziniere è stato messo alla gogna dagli ambienti liberal snob della nostra sinistra (e non solo) per aver impartito una bella lezione ad una coppia di ladruncoli.
E che siano tali lo dimostra il fatto che, nonostante le botte prese, quei due si sono ben guardati dallo sporgere denuncia.
Purtroppo in Italia chi reagisce alle violenze, chi reagisce ai furti, chi, esasperato dalla continua aggressione alla proprietà privata, reagisce magari anche sopra le righe, viene posto sul banco degli accusati e ci si dimentica che il principale responsabile è il ladro, è chi viola la sacralità della proprietà privata.
A Milano, come a Padova, come in tutti quei casi in cui protagonisti sono il gioielliere piuttosto che il tabaccaio, emerge la rabbia e l’esasperazione dei cittadini che non ne possono più dei soprusi che non trovano mai adeguata punizione, perché, ad esempio, se quei due di Padova fossero stati presi, per male che fosse andata loro avrebbero passato una sola notte in guardina e poi un magistrato “progressista” avrebbe trovato la motivazione “giusta” per metterli fuori.
Allora non è possibile gettare ancora la croce sulle spalle di chi lavora onestamente e, reagendo, difende il suo onesto lavoro, la sua proprietà.
Ma i politici, i cosiddetti “intellettuali” capaci solo di pontificare dall’interno delle loro ville blindate, i garantisti (con tutti tranne che con Berlusconi) ad oltranza, i buonisti e i perdonisti, devono rivedere le loro posizioni, ascoltare il campanello di allarme che suona da sempre più parti d’Italia, smetterla di puntare l’indice accusatore su chi reagisce e condannare chi delinque e chi consente a costoro di continuare a vivere ai margini della società, mettendo in pericolo la vita e la proprietà dei cittadini onesti.
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1 commento:
Perfattamente d'accordo. Una bella suonata ed il ladro è servito!
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