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No alla deriva

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11 settembre 2008

Torri Gemelle settimo anno: il ricordo è sempre vivo

11 settembre 2001.
Le agenzie battono in sequenza una sconvolgente notizia.
Le Torri Gemelle di New York sono state bersaglio di due aerei di linea che terroristi musulmani hanno dirottato, per compiere un attentato suicida.
Anche Washington subisce il suo attacco al Pentagono, mentre fallisce per l’eroica reazione dei passeggeri quello contro la Casa Bianca.
L’odio profuso a piena mani da predicatori islamici ha cominciato a dare i suoi frutti.
L’aggressione all’Occidente, al cuore della Civiltà, è stato perpetrato.
Siamo tutti Americani.
Almeno per un attimo.
Cominceranno infatti presto i distinguo.
Sette anni dopo cosa resta di quell’evento che ha cambiato la Storia e le nostre vite ?
Resta quell’attimo di grande solidarietà occidentale che mi piacerebbe tornasse per vincere anche le nuove sfide globali del Benessere, della Libertà, della Civiltà.
Resta la figura di un Comandante in Capo, il Presidente George W. Bush, che sono ben convinto di riconoscere nel ruolo di Leader dell’Occidente e del Mondo Civile, la cui determinazione ci ha indicato la via: non chiudersi in difesa, ma prevenire gli attacchi nemici costringendoli sulla difensiva, piena e corretta applicazione del principio “meglio attaccare che difendersi”.
Resta la consapevolezza che gli Stati Uniti, se ben guidati, mantengono la capacità di reagire agli attacchi ed assolvere al compito che, oggi, è loro, di guidare il mondo, come ieri fu della Gran Bretagna e l’altro ieri di Roma.
Sette anni dopo, però, un’ombra si proietta minacciosa sul ricordo dell’11 settembre.
E’ l’ombra di un candidato alla presidenza che pare – mi rifiuto di crederci, ma i sondaggi sono quelli – ottenga il consenso di un 50% degli Americani.
Un candidato che non appartiene al filone culturale che ha fatto grandi gli Stati Uniti e li ha legittimati quali eredi politici di Roma.
Un candidato i cui lapsus, quando abbassa la guardia e la stanchezza gli fa togliere la maschera, lo mostrano con il suo vero volto.
Saranno gli Americani a decidere sul loro futuro presidente e mi auguro che sappiano scegliere bene.
Per ora ricordiamo le vittime dell’11 settembre, ringraziamo il Presidente Bush per la forte reazione e ribadiamo che, anche oggi, siamo tutti Americani.

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1 commento:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ho appena letto che la Palin, in caso d' invasione della Georgia, e' pronta alla guerra contro la Russia !