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26 giugno 2009

Farrah Fawcett il volto del futuro reaganismo

Non sembri blasfemo che, dopo il commosso ricordo che il mio amico Starsandbars ha dedicato alla sua amata zia (che ebbi il piacere di conoscere) io scriva un post “anomalo” rispetto alla sovrabbondanza di temi politici di questo blog e dedicato a Farrah Fawcett.
Non lo è per vari motivi e il più importante, per me, lo troverete nella riflessione finale.
Quando muore una persona possono esserci due tipi di sentimenti a seconda del rapporto che si aveva con quella persona e delle corde che può toccare in tema di ricordo e momenti della propria vita.
La morte di un congiunto colpisce negli aspetti più intimi, perché è qualcuno della famiglia che se ne va e che ci lascia, comunque, più soli.
La morte di un personaggio pubblico famoso, ci fa scattare immediatamente ricordi e fa riaffiorare episodi, circostanze, gioie più che dolori (siamo naturalmente portati a cancellare dalla memoria gli eventi negativi) che hanno scandito la nostra vita.
Mi ricordo che la morte di Corrado e Alberto Sordi rattristarono mio padre, certo in modo diverso rispetto ad altri eventi luttuosi più vicini, ma comunque in modo sensibile.
Erano episodi, legati ad una trasmissione agli inizi della nostra televisione e quando era ancora giovane o film visti in compagnia, che facevano sì che quei personaggi fossero quasi degli amici che ci hanno accompagnato per un tratto breve o lungo della nostra vita.
Farrah Fawcett entrò nelle nostre case a cavallo dell’inizio degli anni ottanta.
Bella, sorridente, interpretava una parte estremamente positiva in uno dei tanti telefilm che allora si chiamavano “giallorosa” e che mettevano d’accordo nelle famiglie la parte maschile e quella femminile.
Entrò da noi quando da poco in Italia era arrivata la televisione a colori (sperimentale con le olimpiadi di Montreal nel 1976, già diffusa con i mondiali argentini del 1978) e le prime televisioni private ci fornivano una alternativa rispetto alla paludata e lottizzata Rai, mai scalfita da Telemontecarlo, dalla TSI e da Capodistria.
Erano gli anni in cui gli Stati Uniti vivevano la sindrome del Vietnam e subivano la presidenza Carter prima di affidarsi ad un attore, Ronald Reagan, per tornare a sognare.
Erano gli anni della resistenza all’Apocalisse ben rappresentati da Charles Bronson con il suo Giustiziere della notte e da Clint Eastwood con l’Ispettore Callaghan, ma con Charlie's Angels si cominciava a tornare a sorridere con un telefilm dove i buoni erano anche … “bone” e, immancabilmente, sconfiggevano il cattivo.
Una perfetta rappresentazione della futura filosofia (positiva) reaganiana che avrebbe travolto l'inetto Carter proprio alla conclusione del ciclo del telefilm.
Così Farrah Fawcett, la più appariscente e solare delle tre originali “Charlie’s Angels” (anche se a me è sempre piaciuta molto Jaclyn Smith) , divenne famosa in tutto il mondo e una delle portabandiera di quella nuova America non più rinchiusa in se stessa, ma nuovamente proiettata a guidare il mondo.
Non fu una grande attrice, anche se nella maturità interpretò ruoli di maggior spessore come in “Oltre ogni limite” e “Il dottor T e le donne”, ma a me piace ricordarla piuttosto non solo per Charlie’s Angels, ma anche nelle sue apparizioni, minori ma più collegabili al suo personaggio, nel telefilm “L’uomo da un milione di dollari” con il primo marito Lee Majors (indimenticabile “Heath” nella “serie culto” western “La Grande Vallata”) e nei film “La fuga di Logan” (dove ha una particina) e Saturn 3 entrambi di fantascienza e in Sunburn, un tipico giallo rosa nella scia di Charlie’s Angels.
E’ però per me triste riflettere sul fatto che, come scrivono i giornali, Farrah Fawcett sia morta per un tumore al colon con metastasi al fegato.
Esattamente la stessa patologia che condannò mia madre.
E’ triste che dopo 13 anni, nonostante le cure e le opportunità che sicuramente Farrah Fawcett ha avuto in più rispetto a quanto era disponibile nel 1996, quella patologia sia ancora mortale.

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3 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Gran Film, la Fuga di Logan !

E non era male neanche Cheryl Ladd, nelle serie successive di ChAn.

PS

Io La7 continuo a chiamarla Telemontecarlo...

:-)))

Jetset - Libere Risonanze ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Sto scrivendo qualcosa su jackson. Domani lo pubblico.