Assistiamo in questi giorni alla lenta formazione del comitato di liberazione nazionale auspicato da Casini, e ieri anche da Di Pietro, contro Berlusconi.
L’alleanza che si sta formando, che ha la benedizione di un pci/pds/ds/pd sempre più allo sbando, potrebbe anche avere il supporto dei finioti una volta terminate le elezioni regionali dalle quali sperano di conquistare, anche grazie ai voti di Berlusconi, posizioni di rilievo (ad esempio in Lazio).
Personalmente auspico che tale ammucchiata esca allo scoperto: ci sarebbe molta più chiarezza nella politica italiana.
Invece, per ora, rimane sotto traccia e gli unici indizi li abbiamo dalle parole di Di Pietro alla riunione del suo partito, dall’abbandono da parte del pci/pds/ds/pd della politica finalizzata al bipartitismo, dalle ambiguità dei comportamenti di Fini, oggettivo oppositore del Governo, ma, soprattutto, dalla conclamata politica dei “due forni” di Casini.
Una politica che si riduce, in sostanza, a favorire i candidati della sinistra e finioti a tutto danno di quelli del Centro Destra.
Vedremo a bocce ferme le candidature effettive e non solo quelle annunciate, ma potrei essere facile profeta nel dire che Casini si presenterà da solo là dove il risultato è certo (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria …), appoggerà i candidati finioti che possano essere eletti (Lazio, Calabria) e appoggerà i candidati comunisti quando, con il risultato in bilico, dovranno affrontare candidati leghisti o del pdl non legati a Fini (Piemonte, Liguria).
Casini, in sostanza, non sarà mai determinante a favore del Centro Destra quando potrebbe fare la differenza.
Di Pietro, con il suo intervento conclusivo al congresso del suo partito, lo ha detto chiaramente: fare una grande alleanza per cacciare Berlusconi.
La stessa aspirazione di Casini.
Ammettiamo che ce la facciano: e dopo ?
Se non riesce a stare unito il pci/pds/ds/pd, se le differenti visioni di società hanno spappolato Prodi e i suoi governi, come è possibile pensare che riescano a mettersi a tavola assieme con l’aggiunta di due commensali come Casini e Fini ?
Cosa farebbero dell’immigrazione ?
Cosa farebbero delle centrali nucleari ?
Cosa farebbero della riforma della scuola ?
Cosa farebbero delle pretese degli omosessuali ?
Cosa farebbero del “testamento biologico” ?
Come si rapporterebbero in politica estera sul medio oriente ?
Cosa farebbero con le tasse ?
Dopo l’eventuale “regicidio” nei confronti di Berlusconi non avrebbero uno straccio di progetto per governare e farebbero solo il danno dell’Italia, perché non basta l’ambizione a prendere il posto di Berlusconi per poterlo essere.
Allora ?
Allora pensiamoci quando andremo a votare e là dove presenta candidati sicuri, si voti per la Lega e per Berlusconi.
Là dove, come in Lazio, il candidato da adito a motivati dubbi sulla sua futura collocazione, allora si scelga, per dare un significativo segnale al Centro Destra, la lista di Forza Nuova e di Roberto Fiore.
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L’alleanza che si sta formando, che ha la benedizione di un pci/pds/ds/pd sempre più allo sbando, potrebbe anche avere il supporto dei finioti una volta terminate le elezioni regionali dalle quali sperano di conquistare, anche grazie ai voti di Berlusconi, posizioni di rilievo (ad esempio in Lazio).
Personalmente auspico che tale ammucchiata esca allo scoperto: ci sarebbe molta più chiarezza nella politica italiana.
Invece, per ora, rimane sotto traccia e gli unici indizi li abbiamo dalle parole di Di Pietro alla riunione del suo partito, dall’abbandono da parte del pci/pds/ds/pd della politica finalizzata al bipartitismo, dalle ambiguità dei comportamenti di Fini, oggettivo oppositore del Governo, ma, soprattutto, dalla conclamata politica dei “due forni” di Casini.
Una politica che si riduce, in sostanza, a favorire i candidati della sinistra e finioti a tutto danno di quelli del Centro Destra.
Vedremo a bocce ferme le candidature effettive e non solo quelle annunciate, ma potrei essere facile profeta nel dire che Casini si presenterà da solo là dove il risultato è certo (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria …), appoggerà i candidati finioti che possano essere eletti (Lazio, Calabria) e appoggerà i candidati comunisti quando, con il risultato in bilico, dovranno affrontare candidati leghisti o del pdl non legati a Fini (Piemonte, Liguria).
Casini, in sostanza, non sarà mai determinante a favore del Centro Destra quando potrebbe fare la differenza.
Di Pietro, con il suo intervento conclusivo al congresso del suo partito, lo ha detto chiaramente: fare una grande alleanza per cacciare Berlusconi.
La stessa aspirazione di Casini.
Ammettiamo che ce la facciano: e dopo ?
Se non riesce a stare unito il pci/pds/ds/pd, se le differenti visioni di società hanno spappolato Prodi e i suoi governi, come è possibile pensare che riescano a mettersi a tavola assieme con l’aggiunta di due commensali come Casini e Fini ?
Cosa farebbero dell’immigrazione ?
Cosa farebbero delle centrali nucleari ?
Cosa farebbero della riforma della scuola ?
Cosa farebbero delle pretese degli omosessuali ?
Cosa farebbero del “testamento biologico” ?
Come si rapporterebbero in politica estera sul medio oriente ?
Cosa farebbero con le tasse ?
Dopo l’eventuale “regicidio” nei confronti di Berlusconi non avrebbero uno straccio di progetto per governare e farebbero solo il danno dell’Italia, perché non basta l’ambizione a prendere il posto di Berlusconi per poterlo essere.
Allora ?
Allora pensiamoci quando andremo a votare e là dove presenta candidati sicuri, si voti per la Lega e per Berlusconi.
Là dove, come in Lazio, il candidato da adito a motivati dubbi sulla sua futura collocazione, allora si scelga, per dare un significativo segnale al Centro Destra, la lista di Forza Nuova e di Roberto Fiore.
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3 commenti:
Più che un commento,ormai con questa gente non c'è più nulla da commentare,anche se è vero che al peggio non c'è mai fine,una condivisione piena del motto del blog.Una specie di kantiano apriori.
Come si fa a sostenere nel contempo Fiore che è un proto-fascista e Berlusconi che è un liberale io non lo capisco proprio, ma probabilmente sono io che sono scarsamente perspicace...
La vita, Gianni, è fatta di scelte che presuppongono delle priorità. In questo momento la mia priorità riguarda il decadimento dei costumi e la sicurezza interna, argomenti sui quali mi trovo in sintonia con Fiore. Poi, certo, in economia e in politica estera sono liberale e filoamericano (almeno dell'America di Bush, non cero quella attuale ...).
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