Non bastasse la reintroduzione dell’ici (maggiorata con l’aumento forzoso degli estimi) , la falcidia dei risparmi con l’estensione dei bolli, il blocco degli adeguamenti delle pensioni di anzianità superiori alla opulentissima cifra di 1400 euro lordi, il professor Monti ci ha rifilato l’ennesima bastonata: aumento del canone rai.
Certo è un aumento miserrimo di 1,5 euro, ma è giustificato dall’adeguamento all’inflazione, quello stesso adeguamento negato a quei "ricconi" dei pensionati che percepiscono più di 1400 euro lordi al mese.
Il canone rai è una delle tre tasse più odiose assieme a quella sulla casa (ripristinata da Monti) e al bollo auto.
E’ una tassa motivata solo dalla necessità di fare cassa su un prodotto che altri (Mediaste, Sky) trasformano in utili da distribuire agli azionisti.
Con la rai gli azionisti, gli Italiani, invece di incamerare gli utili, sono costretti a finanziare i debiti di una struttura che è lo specchio dello stato italiano: spendacciona, elefantiaca, obsoleta, inefficiente.
Sono oltre mille i giornalisti e circa undicimila i dipendenti rai.
Per non parlare dei compensi stratosferici per le comparsate di nani e ballerine e le collaborazioni esterne.
La Lega ha proposto, come per la reintroduzione della infame tassa sulla casa, l’obiezione fiscale.
Concettualmente sono un obiettore fiscale anche io.
Praticamente, però, la Lega dovrebbe fornire non solo le parole d'ordine (sacrosante), ma anche un coordinamento legale in appoggio a quanti volessero agire contro questo nuovo sopruso.
Se così non farà, il fallimento dell’iniziativa sarà scontato perché con le regole esistenti Equitalia farebbe un sol boccone dei malcapitati obiettori che diventerebbero le sue vittime predilette.
Se, invece, dimostrando non solo organizzazione, ma anche piena consapevolezza della necessità di tutelare i cittadini obiettori la Lega promuovesse una accurata obiezione al pagamento dell’imu e del canone rai, i gabellieri di Equitalia non riuscirebbero a calpestare i diritti dei cittadini se non con l’ausilio di un plotone di carabinieri per ogni obiettore.
E questo scatenerebbe una rivolta reale.
E questo scatenerebbe una rivolta reale.
Del resto la Lega fa bene a contestare l’aumento del canone perché è una tassa che colpisce essenzialmente il Nord, dove è pagata, mentre le maggiori sacche di evasione, senza controlli, esistono al sud, determinando l’ennesimo squilibrio che rafforza ogni aspirazione secessionista o, quanto meno, federalista.
Ma la soluzione migliore, finchè la rai ha ancora un valore di mercato, sarebbe la sua rapida privatizzazione, anche con la vendita a spezzatino delle sue strutture.
Sicuramente una rai privatizzata sarà più snella, più efficiente e i privati che ne ottenessero la proprietà, oltre ad ampliare il pluralismo, la porterebbero sicuramente in utile.
Finirebbe lo sconcio della lottizzazione che ci portiamo dietro dalla prima repubblica.
Finirebbe la messa in onda di trasmissioni di parte con i soldi anche di quelli che votano la parte bersagliata dai lazzi e dalle infamie.
Finirebbe la beneficenza per nani, ballerine e giornalisti che dovrebbero così legale le loro fortune economiche alle loro effettive capacità certificate dall’ascolto e dal seguito popolare.
Finirebbe soprattutto la stagione del canone, una tassa odiosa che, come un’altra tassa odiosa, quella sulla casa, il professor Monti ci ha fatto trovare sotto l’albero, togliendosi la maschera da Babbo Natale per mostrare il suo vero volto da Mr. Scrooge.
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3 commenti:
Visto che siamo amministrati da dei banchieri, cosa impedisce loro di privatizzare la Rai? Semplice: la loro fretta di voler far cassa. Inoltre lo stato non esiste più e siamo passati alla fase 2, quella del "capitalismo assistito". Una prima prova? Equitalia che è stata privatizzata come ente di recupero crediti (si tratta di un consorzio di banche).
Un'altra prova? qui in Grecia col banchiere centrale Papademos e l'ICI ai greci, pena il taglio della corrente elettrica se non la pagano:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-16/papademos-centro-greca-oltre-130107.shtml?uuid=AaIbbqUE
Il problema non è la privatizzazione di Equitalia, ma la mancanza assoluta di garanzie. Se l'avviso non ti arriva perchè si perde nella posta, non fanno controlli, non c'è una notifica, agiscono perchè la legge lo consente. Ecco il bel risultato del talebanismo contro l'evasione fiscale. E sembra evidente che spesso chiamano così anche al legittima reazione agli abusi ed agli eccessi del fisco.
La privatizzazione di Equitalia è figlia delle mancate garanzie. In Sardegna Equitalia fa dello strozzinaggio confiscando case e terreni dei pastori. Temo finirà a bombe e a fucilate, se Befera & vampiri vari non si danno una regolata.
Spiegherò meglio il concetto all'interno di un specifico post sulla caduta delle "garanzie" democratiche statuali".
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