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21 dicembre 2011

La democrazia non è sospesa. E' fallita

Sempre più spesso i telegiornali ed i quotidiani riportano i sermoni di Napolitano come, prima di lui, di Ciampi e Scalfaro.
Purtroppo non è possibile ignorarli, perché si possono saltare gli articoli che parlano di Napolitano, si può evitare sistematicamente il messaggio di fine anno, ma il telegiornale, bene o male, lo si ascolta tutto, dalle vicende amorose delle dive del cinema fino a quello che dice Napolitano.
Ieri se n’è uscito con l’affermazione, excusatio non petita ..., che la democrazia non è sospesa.
Giustamente Berlusconi ha confermato che sì, non è sospesa, ma Monti rappresenta una anomalia.
Una anomalia, aggiungo io, che denota come la democrazia, è vero, non sia sospesa, ma sia fallita.
Almeno la democrazia come la conosciamo in Italia, consociativa, piena di tabù, di parole d’ordine, di veti e controveti, di immobilismo.
E’ un tipo di democrazia che, non decidendo, rinviando, scendendo a compromessi, provoca danni.
E’ una democrazia che concretizza la famosa frase del Duce, recentemente ripresa da Berlusconi, per cui “governare gli Italiani non è difficile, è inutile”.
E’ una democrazia malata terminale di assemblearismo.
E’ una democrazia che si rende ridicola soprattutto quando affida la propria apologia ai comunisti che della democrazia sono l’opposto e la negazione.
Leggo che Fini, dopo aver abbandonato tutte le sue precedenti idee, ha anche rinunciato all’idea presidenzialista e questo continua a (s)qualificare il personaggio, ma anche marcare l’involuzione del nostro sistema politico.
In Italia tra comitati, commissioni, doppi passaggi alle camere, consultazioni con sindacati, associazioni, consumatori, imprenditori, banchieri, economisti, circoli aziendali e della bocciofila, c’è sempre qualcosa da chiedere e qualcuno che verrebbe toccato da qualsiasi provvedimento, tanto da impedire di procedere speditamente con i provvedimenti necessari.
E’ la ragione per cui Berlusconi ha realizzato molto meno dello sforzo profuso, rinunciando anche ad alcune delle ottime idee di fondo del suo programma.
E’ la ragione per cui il Monti presidente del consiglio fa esattamente il contrario del Monti che sermoneggiava dalle comode colonne della compiacente stampa nazionale.
In Italia (e non solo) c’è bisogno di decidere e che le decisioni siano assunte da una persona sola, senza che debba venire a compromesso con gli altri cinquantanove milioni di Italiani.
La democrazia, come sempre, non è immutata e immutabile, ma deve evolvere con il progresso dei tempi e delle circostanze per essere efficace e funzionale.
Diversamente porterebbe a valutare altri sistemi come più degni e produttivi.
La democrazia in Atene non è certo quella che ha caratterizzato l’europa occidentale negli anni della guerra fredda ed oggi, con la velocita di decisioni, di comunicazioni, di risposta, non può essere quella lenta, burocratica e farraginosa delle due camere che decidono sulle stesse materie, del proporzionalismo assembleare, dei presidenti della repubblica eletti da un sinedrio ristretto (talvolta a dubbio di legittimità) che strologano senza responsabilità e dei presidenti del consiglio eletti sostanzialmente dal Popolo che non hanno poteri decisionali ma solo responsabilità e vengono rovesciati dalla congiura di palazzo dei notabili.
Chi vince le elezioni deve decidere, senza se e senza ma.
Diversamente la democrazia è fallita e sarebbe meglio l’assenza di governo come è stato in Belgio per quasi due anni (farebbe meno danni) , perché “governare gli Italiani non è difficile, è inutile”.


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3 commenti:

Johnny 88 ha detto...

La democrazia è un sistema di governo applicabile solo su piccola scala. In un paese come la Svizzera o l'Islanda è possibile, quando invece si allarga troppo diventa ingestibile. Perché come la democrazia è ingestibile in Italia, così è ingestibile pure altrove.

Nessie ha detto...

Democrazia fallita, grazie a un comunista asservito ai poteri finanziari internazionalisti. Lui da buon totalitario che ha nel DNA un disprezzo intrinseco del popolo, si ostina a dire che ha fatto quel che ha creduto meglio e che le elezioni non ci stavano proprio. Ma è appunto questo il fallimento della democrazia. Il Pd senza L e il Pd con L se ne stanno alla finestra a guardare le stelle. Ce ne ricorderemo quando riapriranno le urne.
Berlusconi pigola solo di Monti come "anomalia"? In realtà è un golpe tecno-finanziario. E poco importa se non ci sono i carri armati.

Massimo ha detto...

Johnny. La democrazia è attuabile ovunque. Però non deve essere accompagnata da canoni rigidi, ma essere applicata con flessibilità in base alla cultura locale, alla capacità di informazione, al livello di istruzione e alla necessità di "fare" non solo di "parlare". E' vero che la democrazia, nascendo nelle città stato greche, implicava la partecipazione di tutto il popolo al momento decisionale, in piazza. Ma a parte il fatto che da quel popolo erano esclusi gli schiavi, quelli con un censo insufficiente, le donne ... erano le decisioni fondamentali che erano sottoposte al voto popolare, poi si demandava ad una persona il compito di quella che chiameremmo "ordinaria amministrazione", ma anche della straordinaria in caso di necessità (il dictator romano). Ci può essere democrazia anche da noi. Basta decidere di votare il presidente e poi dargli gli strumenti per governare per tutto il mandato stabilito.
Nessie. Proprio così. Berlusconi mostra il suo volto moderato. Mi piace di più quando fa le battute sulla Bindi ... :-)