Se
la guerra è cosa troppa seria per lasciarla fare ad un generale,
allora la gestione dell’economia di una nazione è cosa altrettanto
troppo seria per lasciarla nelle mani dei professori.
Anche
della Bocconi.
Questo
sano principio è stato violato da Napolitano che, pur di eliminare
Berlusconi, con la complicità dei comunisti e di Casini, ha
insediato un governo presieduto dal referente locale delle
consorterie finanziarie internazionali.
Monti,
fino ad allora, aveva saputo solo scrivere articoli per il Corsera e
studi per istituzioni finanziarie tipo Goldman Sachs.
Alla
prova dei fatti, la sua teoria si è sciolta come neve al sole di
agosto e il fallimento è ormai evidente.
Ha
insediato un ministro del lavoro, la Fornero, che, a parte uscite
estemporanee di stampo femminista e snobista, ha prodotto una riforma
sulla carta necessaria, ma senza quella gradualità che ne avrebbe
consentito un assorbimento se non indolore, almeno senza le palesi
ingiustizie che osserviamo, soprattutto per i cosiddetti “esodati”.
Ha
scelto un ministro degli esteri impantanato e incapace di ottenere la
liberazione dei due Marò sequestrati e ostaggio degli indiani.
Ha
un ministro degli interni che ha eliminato la tessera del tifoso che
era riuscita a bloccare la violenza negli stadi.
Ha
un ministro della giustizia che vorrebbe introdurre la
“responsabilità indiretta” dei magistrati, facendo pagare i loro
sbagli allo stato, cioè a noi cittadini.
Un
ministro dell’Istruzione che vuole mettere mano (presumo per
restaurare il passato) alla riforma di due anni fa della Gelmini.
Un
ministro dell’ambiente che per salvaguardare delle pietre, ha
praticamente deciso di spostare una discarica a ridosso di un abitato
umano.
Un ministro della funzione pubblica che scopre una vena sindacalista e inverte la rotta di Brunetta che aveva cercato di dare produttività all'impiego pubblico.
Un
ministro della “cooperazione” che vorrebbe alimentare il meticciato della
Nazione concedendo cittadinanza e voto agli immigrati.
Un
ministro della sanità che vorrebbe imporci cosa bere e cosa
mangiare.
E
probabilmente dimentico ben altre “perle” di inettitudine, quando non di assoluta nocività, dei
“professori”.
Ma
la ciliegina sulla torta è nei giornali di oggi.
Monti,
che è anche ministro dell’economia, non ha fatto bene i conti.
La
sua teoria è sconfitta nei fatti.
Mancano
più di tre miliardi alle entrate fiscali.
L’aumento
dell’iva, le bastonate fiscali (di questi giorni si dovrebbe pagare
l’imu …) hanno ridotto la capacità di spesa degli Italiani.
I
consumi calano e, quindi, anche gli introiti per lo stato.
Monti,
tutto questo, non è stato capace di prevederlo pur con tutte le sue
elucubrazioni mentali.
E
allora, cosa ce lo teniamo a fare ?
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1 commento:
Infatti stanno dimostrando di non essere assolutamente all'altezza di saper risolvere quello per cui s'erano candidati.
Mi stanno profondamente deludendo. Professori dei miei stivali! E non è ancora giorno.
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