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19 settembre 2012

L’ipocrisia degli assistenzialisti


Il figlio di Jimmy Carter , il peggior presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto prima dell’attuale, con il viscidume tipico dei “politicamente corretti” che pensano di fustigare il mondo con il loro moralismo peloso, ha carpito alcune frasi del candidato repubblicano Mitt Romney nel corso di brevi saluti ad un evento di finanziamento della sua campagna elettorale.
Sottolineo: carpito.
Tutti noi, quando parliamo con degli amici, usiamo una sorta di “gergo”, con espressioni che, dando per scontato quel che è scontato sulle conoscenze dell’interlocutore ed il pregresso di discorsi analoghi, se estrapolati dal contesto possono essere interpretati in senso sfavorevole a chi ha pronunciato quelle frasi.
Se poi ci si aggiunge la perversione di chi origlia dietro le porte e poi usa solo quelle frasi che possono tornare a suo vantaggio (e in Italia lo sappiamo molto bene) ecco che ci porta a leggere sui giornali di tutto il mondo titoli che sbeffeggiano il candidato repubblicano.
Un candidato che, di suo, non suscita alcun entusiasmo, essendo troppo moderato, ma che sicuramente rappresenterebbe una restaurazione migliorativa rispetto al disfacimento degli Stati Uniti sotto l’attuale amministrazione.
Del resto è facile fare meglio dell’ attuale inquilino della Casa Bianca.
Ma cosa ha detto Romney ?
Che non si interessa di quei 47 milioni di americani che vivono di soldi pubblici e che votano comunque democratico per via dell’assistenzialismo che a costoro viene garantito.
Lo vediamo anche in Italia quando si parla di tagli delle spese.
I privilegiati (che siano dipendenti del senato, magistrati, professori universitari, giornalisti, parlamentari, dipendenti della regione Sicilia, comunque tutti dipendenti pubblici) sono sempre pronti a schierarsi sotto le bandiere di chi garantisce loro il perpetuarsi dei privilegi di cui godono.
I sacrifici devono essere fatti ma, chissà com’è, il proprio ambito è talmente importante da non dover essere toccato, come invece bisogna fare con gli “altri”.
Del resto vediamo quanto sia difficile chiudere i rubinetti dei finanziamenti al sud per usare quei soldi nei territori in cui sono prodotti.
Romney quindi, con una frase che apparentemente è odiosa, ha espresso quello che è il sentimento del restante 53% degli americani che pagano anche un assistenzialismo di cui non vedono fine.
Non trovo quindi alcuno scandalo nella frase di Romney che rispecchia una concezione filosofica che condivido in pieno circa l’uscita dello stato dalle nostre tasche e dalla nostra vita.
L’assistenzialismo di stato di stampo socialista, quella carità pelosa che ci rende tutti più poveri e, progressivamente, sempre più poveri, più massa per lasciare nelle mani dei burocrati il potere assoluto, è un nemico della Libertà dell’Individuo.
Del resto comunismo e socialismo prosperano e attecchiscono nella miseria, nel terrore e nell'ignoranza.
Diverso è il caso della solidarietà, atto prettamente privatistico, che è un obbligo morale da parte chi sta bene nei confronti di chi, non per sua indolenza, ma per eventi catastrofici imprevisti (penso ad esempio alle famiglie che hanno perso la casa con il terremoto) o per incidenti (penso ad esempio a chi dovesse rimanere storpiato da un investimento) si trova in situazioni di disagio.
La società solidaristica che è fondata sull’iniziativa volontaria dell’Individuo per l’Individuo,  non ha nulla a che vedere con quella assistenzialista che, anzi, sempre di più manifesta il suo volto ipocrita, subdolo e viscido e, in ultima analisi, predatorio delle risorse prodotte, con fatica e lavoro e ingegno e impegno, da altri.




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3 commenti:

Freeman ha detto...

Romney ha fatto una cosa rara: ha detto la verità (almeno a porte chiuse). Inutile sforzarsi: quel 47% non lo voterà mai. Chi lo critica su questo o è ipocrita, o ingenuo, perché tutti quelli che si candidano hanno un target di riferimento. Per il resto la solita storia chi non fa parte del mainstream radical-socialis-progressista può essere insultato, sbeffeggiato, censurato. Ti ricordi la campagna mediatica contro Sarah Palin, sembrava la peggior nemica dell’umanità e i suoi elettori tutti idioti bifolchi dal grilletto facile, ma guai a criticare gli elettori di Obama!
L’unico appunto che ti faccio è sulla classifica dei peggiori: vince sempre Carter, in fondo Obama una cosa giusta l’ha fatta: non ha chiuso Guantanamo. (A proposito: non era una specie di campo di concentramento inventato dal guerrafondaio Bush? Ma quel 47% sicuramente non ci ha farà troppo caso…. Se una cosa la fa un repubblicano è un crimine, se la fa un democratico no, una vecchia storia un po’ come quella dei “compagni che sbagliano”)

Lorenza ha detto...

Ciao, Massimo, ho tanti amici americani su you tube e dicono le tue stesse cose. Cioè, che:"Se l'Unto otterrà altri 4 anni l'America impiegherà decenni a cercare di recuperare, se mai possibile. Sta facendo un altro Jimmy Carter rendendo piacevole per le persone con coltelli affilati a cui non importa di chi è la gola che tagliano. Questo aiuta Romney alle elezioni, anche se i mormoni non sono noti per essere "hard asses", che è quello che servirebbe ora, ma tutto è un miglioramento rispetto a quello che abbiamo."
Poi Romney, riguardo la frase estrapolata dal figlio di nocciolina, ha detto una cosa sacrosanta, pensa a quanto male ha fatto all'Europa avere un walfare così forte. Basta pensare agli immigrati che ne approfittano a piene mani per avere pensioni immeritate, reversibilità dopo un pochi anni, sussidi ed esenzioni, rubando i nostri soldi e mandando ancora più in crisi il nostro sistema. Ma non solo, ci sono anche aziende che approfittano della cassa integrazione e poi fanno lavorare in nero gli operai o mentre esportano la produzione. Mi viene in mente Giuliani, l'ex sindaco di NY, un Rep. eletto due volte in una città piuttosto Dem. e che è riuscito a risanarla togliendo i poliziotti dagli uffici e i barboni, con altra varia umanità, dalle panchine per farli lavorare. Questi ultimi campavano coi sussidi in cambio del voto ai Dem. che riuscivano a fargli avere per domicilio la panchina!.

Massimo ha detto...

E' il politicamente corretto che, in realtà, significa politicamente corrotto che ha, appunto, corrotto il buon senso imponendo schemi, linguaggi e categorie. Meno stato vuole dire, da sempre, più libertà. Poi, da sempre, ci sono quelli che approfittano della laboriosità e anche della generosità altrui per sopraffare e per camparci, più o meno bene. Sta in noi smascherare una sinistra che, da sempre, rappresenta questo modo marcio di intendere il sociale.