Il barbaro omicidio dell'ambasciatore americano a Bengasi, di un altro funzionario dell'ambasciata e di due marines (ma possibile che ci fossero solo loro a difesa dell'ambasciata ?) che richiama l'invasione della ambasciata statunitense a Teheran nel 1979 e pose le premesse per la sconfitta di Carter e la rinasciata americana e occidentale con Reagan, porta tre insegnamenti:
1) Intervenire fuori tempo contro i tiranni porta risultati peggiori (pensateci prima di fare ad Assad lo stesso servizio che avete fatto ad un Gheddafi ridotto a più miti consigli).
2) Pensare che l'islam possa mai accettare pacificamente critiche o esami come quelli cui si sottopongono quotidianamente le chiese cristiane è un illusione non solo "pia", ma anche autolesionista.
3) Se gli americani confermeranno il 6 novembre l'attuale amministrazione non potranno che subire altri atti del genere, vivere meno sicuri e, in fondo, essendo causa del loro male, piangere solo se stessi.
15 commenti:
Non c'è analisi in questo post e la geopolitica non è la scienza delle tifoserie della serie, o sei coi Rep o sei con Dem, un derby del resto, che mi appassiona poco.
La realtà è ben più complessa...
Chi ha voluto, foraggiato e finanziato le rivoluzioni colorate e profumate arabe? La Casa Bianca.
Chi ha smantellato le vigenti autocrazie "laiche" del Magreb come Ben Alì in Tunisia, Gheddafi in Libia e Mubarak in Egitto? La Casa Bianca. Chi continua l'operazione di destabilizzazione in Siria pretendendo di far fuori Assad, il dittatore laico, con la scusa dell'"esportazione della democrazia" ovvero del "mercatismo"? Ancora la Casa Bianca con l'aiuto di gruppi wahhabiti provenienti dall'Arabia Saudita, suoi preziosi alleati (bin Laden era un saudita).
Quello che è accaduto all'ambasciatore, è la classica pena di contrappasso, la realizzazione della Fiaba dell'Apprendista Stregone, e io non verserò una lacrima.
Sappi che a noi toccheranno fiumi di profughi arabo-mussulmani a non finire e denari per finanziare l'ennesima guerra umanitaria per difendere il cosiddetto "Occidente". Ovvero altri debiti a schiovere. Mi spiace, ci sono già caduta una volta, ora non ci casco più.
PS: che serva da lezione agli stolti della Farnesina (il ministro conto Terzi), che continuano a sprecare i soldi dei Contribuenti Italiani, per aiutare i Salafiti Siriani, amici della Casa Bianca, a rovesciare il regime laico di Assad, il leader venerato dai Cristiani Siriani per la sua tolleranza.
Ma da un servo Terzi incomodo non mi aspetto nulla di buono.
Se vi va pzssate nel mio blog http://lafinestraquotidiana.blogspot.it/
A me, invece, il linciaggio cui è stato sottoposto l'ambasciatore americano colpisce e interessa. Credo, da sempre, che i popoli barbari capiscano solo il linguaggio della forza e noi dobbiamo dimostrare non solo di averla, ma anche di avere la volontà di usarla. E l'abbronzato, come già Carter, si dimostra invece renitente. Per cui è differente l'avere a Washington un presidente Repubblicano o uno democratico. Perchè al primo è più facile riconoscere il cappello di Leader dell'Occidente che, piaccia o meno, sintetizza la nostra Civiltà.
Potevano lasciare i governanti che c'erano e che sapevano tenere insieme tutte le tribù. Non l'hanno fatto e sono andati a scoperchiare il tutto. Così noi che siamo i vicini di casa, ne pagheremo i costi più alti. Mi spiace, ma le cose che asserisco le dicono anche esperti americani come Daniel Pipes. O pure Panebianco oggi sul Corriere.
L'Italia, purtroppo, non ha risorse energetiche, e non una centrale nucleare a causa della sinistra, dei verdi, e dei radicali finanziati da Soros, che hanno potuto fare un referendum contro. Questo ci rende totalmente dipendenti da altri paesi che vendono nucleare a noi ad un prezzo elevato. Berlusconi, quando era al governo, ha fatto un accordo con la Russia per il gas naturale, altrimenti l'Italia rischiava di restare al freddo, e con la Libia di Gheddafi per il petrolio. Gli accordi sono stati fatti alla luce del sole, ma i francesi e gli inglesi, ai quali si è aggiunto Obama, hanno pensato che rubare il petrolio alla Libia era più comodo, così hanno inventato la "primavera araba". Obama ha anche agito seguendo i suoi sentimenti più profondi, spinto dal suo retroterra islamico. Morale della favola: la Libia e l'Egitto, che sono stati tra i pochi paesi arabi con un governo laico e cooperativo con l'occidente si ritrovano con i fratelli musulmani al potere. I libici, che avevano un buon tenore di vita, si ritrovano a fare i pompatori di benzina per Elf. Senza contare che con gli islamisti al potere in Egitto, ci sarà il rischio di blocco del Canale di Suez. Naturalmente Obama non si era concentrato sulla sicurezza nella sua campagna elettorale, aveva fiducia nei suoi nuovi amici. Prima è stato impegnato con francesi e tedeschi per fare dimettere Berlusconi, e a soddisfare i suoi amici banchieri. Così, noi italiani ora abbiamo un governo di "esperti" non eletti che porterà alla rovina il nostro paese. Gli americani invece si trovano oggi con più morti. Romney aveva già criticato Obama riguardo gli effetti della primavera araba. Obama è pericoloso, e se gli americani non lo mandano a casa io diventerò antiamericana per mia autodifesa. Antieuropea lo sono già. Sto seriamente pensando di prendere la residenza in Svizzera: al di fuori dell'euro, dalla burocrazia marxista della UE, un paese in cui non si possono costruire moschee.
Ottima idea, Lorenza. Aggiungo che vivendo al confine svizzero ci vado pure spesso a fare benzina, perché qua tra poco non si riesce più a circolare, da tanto aumenta.
Ho nel merito delle navi dei marines che si spostano verso le coste libiche, un ulteriore sospetto. E se fossero prodromi per una III Guerra Mondiale? Le GM dopotutto le fanno sempre i democratici.
Intanto le navi se ne stanno lì a pattugliare i mari e a guardare se la Russia osa aiutare i suoi alleati siriani. Insomma, la cosa non promette niente di buono...
Ma quando la benzina rincara troppo, guerra ci cova.
Per quel che mi riguarda mal che si vuole non duole.
Gli yankee hanno voluto scoperchiare il vaso di Pandora? Hanno voluto far fuori Saddam, Gheddafi, Mubarak, Ben Alì e Assad? E adesso stanno anche zitti per quel che mi riguarda.
Poi l'ambasciatore in se era uno di quelli che si sperticava in lodi per la "primavera araba", beh, ha avuto ciò che ha desiderato.
E Rep o Dem di differenza non ne fa visto che Romney critica Obama perché non ha fatto abbastanza presto a far fuori Gheddafi e non ha ancora fatto fuori Assad. L'uno o l'altro non cambia nulla. Servo di Wall Street e massacratore di Main Street l'uno servo di Wall Street e massacratore d Main Street l'altro. Il 50% degli americani ha capito come girano le cose e difatti diserta giustamente le urne.
A casa mi hanno insegnato che chi rompe paga e i cocci sono suoi. Ragion per cui, per quel che mi riguarda ogni barcone di profughi proveniente dalla futura Somalia libica andrà gentilmente recapitato nelle case dei signori Barack Obama, Nicolas Sarkozy e David Cameron.
Ovviamente visto che abbiamo un ministro degli esteri per conto Terzi e che anche quello prima di lui lo era (il deficente di Frattini per non parlare di Gnazzio ministro della difesa altrui, non certo della nostra e del suo successore Di PAola) così non sarà.
Nessie. Non importa quel che è stato, perchè è stato. A noi deve interessare come agire nel quadro attuale per limitare i danni, difendere il nostro benessere residuale e impedire la completa deriva. Solo così si possono porre le premesse per la restaurazione di un sistema migliore. Il linciaggio dell'ambasciatore è una barbarie da punire. E non con interventi "mirati", perchè se hai visto i manifestanti ripresi dalle televisioni in tutto il mondo arabo, avrai notato le loro espressioni che nulla hanno di umano, ma sono solo bestiali.
Lorenza. Inutile andare in Svizzera se poi questa viene circondata da stati occupati dagli immigrati. La reazione deve essere promossa in tutto l'Occidente, perchè o ci salviamo assieme, o cadremo tutti, nessuno escluso.
Johnny, quando ho commentato Nessie e Lorenza, non avevo ancora visto il tuo commento. Oltre a quel che ho scritto, aggiungo all'uopo che se la reazione deve essere di tutto l'Occidente, non può che essere promossa e guidata dagli Stati Uniti. E perchè ciò avvenga è necessario un cambio dell'amministrazione. E la differenza tra Repubblicani e democratici esiste ed è sensibile. Esattamente come in Italia tra il Centro Destra e la sinistra.
Mi spiace Massimo, ma con questo tipo di discorsi sei caduto in pieno nel loro tranello di voler dividere il mondo in "noi contro "loro". E guarda bene: io i mussulmani non li posso soffrire e sai bene quanti post abbia fatto contro l'immigrazione, specie islamica. Basta solo che tu vada a prendere il mio archivio alla voce immigrazione e ce n'è uno sterminio.
Se avessero così a cuore la guerra contro l'Islam (come dicono a parole), impedirebbero innazittutto che l'Europa si riempia di questa gentaglia. MA NON LO FANNO, anche se qui ci sono 150 delle loro basi militari, per poter intercettare i barconi.
Si svegliano solo quando toccano uno di loro, per la felicità degli ingenui come te. Noi non siamo che una loro miserabile portaerei militare per i loro tornaconti e, come ha ricordato Lorenza, ci hanno tagliato perfino le fonti di approvvigionamento energetico delle fonti petrolifere per renderci ancora più dipendenti dagli americani e dal loro Nabucco.
Io penso solo alle sorti del mio povero paese, e basta.
Alla retorica del "siamo tutti americani" credici tu, se lo vuoi. Per me quel tempo è finito.
"Come mille anni fa gli unni di Attila si fecero un nome che ancor oggi parla della loro potenza, così il nome di Tedesco in Cina sia da voi reso tale che per mille anni mai più un cinese osi anche solo guardare di traverso un tedesco.".
Kaiser Guglielmo II alle truppe in partenza per Pechino per sedare la barbara rivolta dei Boxer, come ho appena scritto da me...
Intanto dico a Johnny che Romney ha detto sulla primavera araba quello che diciamo noi, e cioè che Obama con la sua genialata, insieme ai francesi, ha favorito il cambio di regime a favore degli estremisti islamici. Ed è vero come scrive Nessie che i Dem sono notoriamente i più interventisti, molto spesso in modo sconsiderato, vedi Kennedy. Però non si può confondere l'Iraq di Saddam Hussein con l'Egitto di Mubarak e la Libia di Gheddafi. Il primo realmente pericoloso, sia nei propositi contro Israele , sia per quel che riguarda i suoi legami coi terroristi palestinesi, che pagava alla morte alle famiglie, che no, sia per i suoi propositi espansionisti da novello Nabucodonosor mai celati. Basta ricordare l'invasione del Kuwait e le atrocità commesse dagli iracheni. Ricorda che furono i Kuwaitiani a chiedere aiuto. Se non ci fossero stati gli israeliani che a metà degli anni 80 gli hanno bombardato il sito dove, con la copertura della Francia che garantiva, stava lavorando al nucleare, a quest'ora saremmo messi ancora peggio. Mubarak non sono mai riuscita del tutto a considerarlo un dittatore, sua moglie poi era una persona che si è data molto da fare per la condizione delle donne arabe. Gheddafi è stato un terrorista non da poco, ma dopo che Reagan gli ha bombardato la tenda, ed essere uscito vivo per miracolo, era venuto a più buoni consigli, tanto da diventare persino collaborativo contro il terrorismo. L'intervento in Iraq poi segnò un ulteriore ravvedimento da parte del rais che ha temuto di fare la stessa fine. Tanto che fu Bush stesso a consigliare al governo italiano che era perplesso di dare tranquillamente alla Libia, che non le aveva, le motovedette (?) per il controllo delle coste, nell'ambito del controllo dell'immigrazione clandestina. Accordo poi siglato con Berlusconi e grazie al quale non sbarcava più nessun indesiderato e i centri di accoglienza a Lampedusa erano finalmente vuoti. Per la residenza in Svizzera: ho sempre detestato chi, negli anni scorsi, alle vittorie di Berlusconi parlava di espatriare, ma stavolta la tentazione è tanta, anche se mi rendo conto di dirlo spesso per convincermi. Sopratutto perchè so bene che Massimo ha ragione. Su You Tube c'è un video contro la Turchia in Europa simile a Miss Pacman, solo che in questo caso è una faccina con il fez che si mangia pian piano tutte le nazioni, la Svizzera per ultima.
Stars richiama un film, basato su un evento storico, che, come si dice oggi, è un "cult" per la nostra generazione e per la nostra parte di appartenza: 55 giorni a Pechino con David Niven e Charlton Heston. La vicenda è semplice: rivolta dei boxers in Cina, le Legazioni Occidentali restano a Pechino e vengono attaccate. Si uniscono nella difesa, ognuno con le proprie divise e i propri comandanti, e vincono. La morale è chiara. Uniti vinceremo. Se cominceremo a dire che "gli Americani se lo sono voluto", poi lo diremo dei Tedeschi, degli Inglesi, finchè tutti lo diranno anche di noi.
Esatto...
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