I quotidiani del dopo elezioni sono ricolmi di de profundis per la Destra che non c'è più.
Spesso quelle note vengono redatte da mano nemica, oppure da chi la Destra non l'ha mai frequentata e quindi non sa cosa sia.
Questa mattina, però, mi sono rasserenato leggendo, al solito, Marcello Veneziani, uno che la Destra l'ha frequentata, mastica i Valori della Destra e conosce i nostri "polli".
Se la Destra è morta di mediocrità, articolo apparso oggi ne Il Giornale espone con cognizione di causa le ragioni della scomparsa della nostra Destra e le premesse che potrebbero, nel tempo, ricostruirla.
Leggo poi che "gli ex An" (ma perchè non risalire all'Msi ?) pensano di riunirsi in un nuovo soggetto politico.
Ce be sarebbe bisogno, anche se mi sento di dire che, forse, è troppo tardi.
Troppo tardi per rilanciare una comunità che gli stessi che oggi cercano di ricostituire, avendo seguito le giravolte di Fini dal settembre 2003 al tradimento del 2010, hanno distrutto.
Troppo tardi per lanciare, come pare vogliano fare La Russa e Veneziani, la Meloni come leader perchè la pur brava Giorgia ha commesso troppi errori durante la campagna elettorale, non ultimo la condanna della divertente parodia dei due omosessuali presentatisi a Sanremo.
Troppo tardi perchè ormai siamo al redde rationem e l'alternativa alla dissoluzione morale, politica, etnica, economica della Nazione è solo Berlusconi, tertium non datur.
Mi piace quando leggo che ancora non sanno ("gli ex An) se formare un partito a parte o agire come una corrente all'interno del futuro partito di Berlusconi.
Meglio la seconda, per influire sulle scelte di quello che, piaccia o meno, in un sistema bipolare rappresenterà e dovrà sostenere Valori e Ideali di Destra.
A cominciare dalla difesa dello ius sanguinis, della Famiglia come unione di un Uomo con una Donna e dei risparmi e delle proprietà private.
Ogni distinguo porterebbe acqua al mulino del nemico, senza acquisire un solo voto in più di quelli che già ci sono.
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