Ieri ne Il Giornale è proseguito il dibattito sulla Destra con gli interventi di Alemanno e della Meloni.
Devo ammettere che il più convincente è stato Alemanno, nonostante le sue bordate (ingiuste) contro Veneziani.
Se, infatti, consideriamo l'intervento di Alemanno al netto della difesa del suo operato di sindaco, in polemica con Veneziani ma, purtroppo, su temi nei quali la percezione pubblica è stata meglio colta dal nostro miglior Uomo di Cultura che dall'ex sindaco, evidenzio due aspetti che fanno del ragionamento di Alemanno quello a me più congeniale.
In primo luogo l'auspicio di un partito unico del Centro Destra in cui la Destra abbia parità di diritti e le opportunità per influire e dirigere.
In secondo luogo la critica all'eccesso di individualismo che ci fa presentare in ordine sparso e perdere anche quando tutto vorrebbe indicarci come vincenti.
La Meloni, invece, ha esposto con belle parole il sentimento della Destra, ma non indica una prospettiva concreta, perchè tale non è Fratelli d'Italia, arrivata fuori tempo massimo.
I colonnelli della Destra sono in ritardo irrimediabile all'appuntamento con la Storia e, quindi, la linea di Alemanno, nell'interesse di tutti noi, rappresenta la scelta più opportuna.
Vietato dividere.
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