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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

02 gennaio 2015

L'anno delle scelte coraggiose



Il 2014 ha segnato il punto più basso della nostra epoca, con il terzo governo nominato dalla cricca di Bruxelles per interposto Napolitano; la sempre più evidente trasformazione dello stato in predone dei redditi, delle proprietà e dei risparmi dei cittadini trattati come sudditi; la perdita del senso morale con il continuo assecondare le lobbies di minoranze una volta isolate e respinte; con lo sperpero dei soldi di tutti per aprire le porte all'invasione di altri popoli che nulla hanno a che spartire con la nostra Civiltà.
Sembra una situazione disperata, indotta soprattutto dalla ignavia, dalla pusillanimità, dall'egoismo di noi stessi che, davanti alla distruzione di tutto ciò che i nostri Padri hanno creato, scrolliamo le spalle e ci chiudiamo sempre più nel nostro mondo pensando di essere protetti o che rinunciamo ad agire al grido di "tengo famiglia".
Non prendo neppure in considerazione quanti (e purtroppo sono tanti) non arrivano neppure a comprendere la devastazione cui ci stanno portando i Monti, i Napolitano, i Renzi, i Bergoglio, le Boldrini.
Un vecchio provrbio, però, dice che finchè c'è vita, c'è speranza.
E la speranza è indotta da quanto si può leggere in tanti blog, seppur marginali, articoli di stampa, seppur isolati, ma, soprattutto, nella presa di coscienza che, in tutto o in parte, affiora e viene fatta propria da alcuni partiti nazionali ed esteri.
Abbiamo visto il successo di partiti come il Fronte Nazionale in Francia e l'Ukip nel Regno Unito e, in Italia, sempre maggior seguito ha la nuova Lega targata Salvini che propone le stesse priorità dei Fratelli d'Italia della Meloni e contro ambedue assistiamo alla congiura del silenzio della stampa e dei radio e telegiornali di regime.
Una congiura del silenzio che, lungi dall'affliggerci, ci fornisce ulteriori motivi di speranza, perchè se sentono il bisogno di imporre a Salvini e alla Meloni il bavaglio, vuol dire che i dati in loro possesso li individuano come pericolosi per il potere esistente.
Eppure qualcosa si muove, dunque e senza aspettare sempre il traino estero (per la ripresa economica, come per la rivolta contro la consorteria di Bruxelles, possiamo e dobbiamo agire noi per primi.
Il 2015 può essere l'anno in cui si inizi un percorso di coraggio e di ribellione al plumbeo controllo imposto dall'unione sovietica europea.
E il primo Valore da recuperare è la Sovranità Nazionale che implica necessariamente il controllo sulle scelte economiche e produttive attraverso la Sovranità Monetaria.
Recuperare e restaurare quindi la Moneta Nazionale, la Lira.
Ci costerà ?
Certo e tanto.
Ma se il costo immediato sarà alto, sarà comunque meno del continuo stillicidio, sotto forma dei diktat di Bruxelles che si trasformano in tasse, che si protrarrebbe finchè l'Italia accetterà la sudditanza nell'euro.
Ma la Sovranità Nazionale implica anche la difesa dei confini, con il respingimento dei nuovi clandestini e il rimpatrio di tutti coloro che sono arrivati in questi ultimi tre anni.
Questi individui non potranno mai portare un contributo, non saranno mai risorse per l'Italia, non potendosi mai integrare culturalmente, etnicamente, civilmente.
Anzi, conservando e pretendendo a noi di adeguarci, sono un pericolo per la nostra Nazione, la sua Sicurezza ed il suo Benessere.
Avere coraggio significa anche prendere i draconiani provvedimenti che, tagliando la spesa, ridurranno il debito pubblico e le tasse per restituire ad ogni cittadino la sua dignità di Individuo e il dominio sui suoi redditi, proprietà e risparmi, al momento espropriato a favore della cricca di Bruxelles.
Riacquistare Sovranità Nazionale, significherebbe anche avere le mani più libere per difendere gli Italiani che, dopo aver onorato il servizio per la Patria, vengono ancora ingiustamente detenuti da stati canaglia.
Restaurare il senso della Nazione significa quindi ripristinare i pilastri morali della Tradizione che recuperano il senso del Giusto e dell'Errore, del Bene e del Male, a cominciare dai Valori di base che trovano nella Famiglia, l'unica possibile, composta da un Uomo e da una Donna, il suo nucleo fondante.
Come sempre distruggere è facile e non sono passati troppi anni (45 se prendiamo come inizio della distruzione la legge sul divorzio, 53 se consideriamo come inizio della fine la prima teorizzazione del centro sinistra e quindi l'ingresso, due anni dopo nel 1964, dei socialisti al governo della Nazione) da quando fu iniziato il cammino vizioso che ci ha portato all'attuale degrado.
Ricostruire è invece più difficile, anche perchè dovremo far fronte al sabotaggio di chi, oggi apparentemente stabilmente al potere, cercherà di impedire la restaurazione dei Buoni Costumi.
Per questo il 2015 e gli anni che verranno dovranno essere gli anni del coraggio per scelte difficili, che ci costeranno, ma che potranno rimettere sulla giusta rotta la nave alla deriva della Nazione Italiana.


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