Mentre Renzi e i suoi esultano per essere riusciti ad imporre una nuova, complicata e quindi dannosa, legge elettorale, un'altra decina di grillini cambia casacca senza dimettersi dal parlamento.
Lo avevamo già visto in passato con parlamentari che cambiavano allegramente schieramento, tradendo gli elettori con la scusa di non essere costituzionalmente vincolati a mandati di alcun genere.
Lo abbiamo pagato con il tradimento di Fini e dei suoi finioti che hanno vanificato la più forte maggioranza parlamentare che si potesse avere.
Ma ancora prima Cossiga e Mastella consentirono a D'alema di diventare il primo comunista presidente del consiglio.
Ma la sinistra si è focalizzata non sui traditori che le hanno consentito di governare o di ostacolare il Cav, bensì su quei quattro coraggiosi gatti che hanno fatto il percorso inverso.
Oggi, dopo due anni di scouting, a Renzi è riuscito quel che non riuscì a Bersani ed ecco che potrà contare su una ventina di voti in più, sottratti a Grillo.
L'unica riforma che sarebbe utile per restituire dignità e moralità alla politica sarebbe la decadenza immediata di chi, eletto in uno schieramento, faccia il salto della quaglia.
Ma poichè tutti sperano di poter in futuro guadagnare da simili individui, ecco che l'unico provvedimento degno non sarà mai assunto, tanto meno dal parolaio di Firenze.
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