Cosa è rimasto, dopo quindici anni, del ricordo e del significato dell'11 settembre 2001 ?
Vedo che, come spesso accade, una ricorrenza che dovrebbe essere doloroso ricordo e omaggio verso le vittime, si è trasformata quasi in una sagra paesana, con l'ipocrisia di cristiani e musulmani che si recano gli uni nelle chiese degli altri a "pregare insieme" (e mai come in simili occasioni sono convintamente agnostico e, semmai, orientativamente neopagano).
Vedo che si è perso di vista il significato dell'aggressione islamica al cuore di quella che era allora la nazione guida dell'Occidente.
Vedo che gli stessi statunitensi hanno perso la bussola eleggendo per otto anni un tizio dalla dubbia nazionalità di nascita e dalla dubbia (molto dubbia) appartenenza alla Civiltà Occidentale e che, infatti, ha dissipato la credibilità e l'autorevolezza degli Stati Uniti.
Vedo che chi allora si era tirato indietro, come la Francia, dalla guerra di liberazione in Iraq oggi è il bersaglio principale della continuata, rinnovata e ancora più diffusa aggressione islamica.
Vedo che la stolta politica dell'accoglienza porta anche in Italia legioni di musulmani incattiviti contro di noi.
Vedo e temo che l'11 settembre non abbia insegnato proprio nulla e che si debba ricominciare tutto da capo.
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