Io appartengo ad una generazione che, cresciuta con Carosello, ricorda con nostalgia "Omsa che gambe !" o "Chiamami Peroni, sarò la tua birra" con le gemelle Kessler e con Solvi Stubing, tre valchirie che turbavano i sonni dei nostri padri e delle nostre madri in egual misura, ma per motivi differenti.
Non si contano poi le pubblicità con belle donne indirizzate allo spettatore maschile, ma anche quelle in cui, anche allora, c'era il "fusto" (Alberto Lupo, Paolo Ferrari) che ammiccava al pubblico femminile.
Dov'è e dov'era lo scandalo ?
Da nessuna parte, perchè non c'era e non c'è.
Leggo invece che oggi, nel settembre del secondo decennio del terzo millennio, viene rispolverata la Inquisizione per censurare la pubblicità di un ottico che, se non fosse a Reggio Emilia, mi annovererebbe immediatamente tra i suoi clienti (purchè non faccia passi indietro).
Di quale delitto di lesa maestà si è reso colpevole ?
Di farsi pubblicità con il manifesto che riproduco in alto.
Idea brillante, che però nell'epoca in cui un certo Fiano vuole proibire Idee a lui non gradite, una certa Boldrini si propone di abbattere, come i talebani, i monumenti del Fascismo e un certo Renzi ha fatto approvare una legge per i matrimoni omosessuali e vorrebbe persino regalare la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati solo perchè nascono in Italia, diventa motivo di processi di piazza e di crocifissioni senza appello.
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1 commento:
Non capisco dv'è lo scandalo. Cosa c'è di così scandaloso nella foto pubblicitaria dell'ottico?
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