Con una inquietante consecutio con il violento stupro ai danni di una giovane polacca compiuto da quattro africani (un "profugo" e tre "nati in Italia" e candidati ad acquisire la nostra cittadinanza se passerà lo ius soli) quasi a voler dimostrare che anche gli Italiani stuprano e persino quelli che dovrebbero difenderci, ecco il grande spazio riservato alla denuncia di due studentesse americane a Firenze che accusano due Carabinieri.
Fa specie il credito subito riservato a tale denuncia, persino dalla ministressa della difesa che, forse, ha avuto una reazione pavloviana visto che è da sempre abitudine della sinistra accusare Carabinieri e Polizia di ogni nefandezza.
Io ho molti dubbi.
Ho letto (non posso basarmi su altro che articoli e logica) che le due ragazze fossero ubriache e i Carabinieri le abbiano accompagnate a casa.
Non ci vuole la fantasia di Asimov per immaginare il comportamento tenuto davanti ai due uomini dell'Arma.
Ci vuole però molta fantasia ad immaginare un 45enne padre di famiglia e un trentenne con tutta la carriera davanti prendere con la forza le due ragazze e violentarle.
Infatti ho letto solo di "tracce biologiche" ma non di segni di violenza e questo, a mio avviso, dice molto, basta rifletterci.
Allora torniamo all'incipit di questo commento, la consecutio temporis rispetto alla atroce violenza contro la giovane polacca.
E vorrei ricordare che è facile "sbattere il mostro in prima pagina" vendendo più copie sulla base di semplici affermazioni unilaterali, quando soprattutto non essendoci segni di violenza, non vi è stata evidentemente alcuna resistenza da parte delle "vittime" come invece, ad ogni evidenza, c'è stata da parte della giovane polacca che ha cercato, e ne porta i segni, di negare ogni consenso ai suoi aggressori.
Ma oggi logica e buon senso vengono sacrificati sull'altare del "politicamente corretto" e la vedo grigia per i malcapitati Carabinieri, ma anche per tante ragazze che, dopo una festa, probabilmente non troveranno più un Carabiniere, o un amico o conoscente, disponibile ad accompagnarle a casa con la spada di Damocle di una successiva denuncia per stupro.
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1 commento:
Ben detto! La faccenda degli stupri endogeni subito dopo quelli delle belve di Rimini, e ad opera di due esponenti della Benemerita, mi è subito apparsa come il classico "pari e patta".
Chissà come gode e giubila in queste ore Maria Etruria! Per non dire della Boldrini e della Pinotta, tutte femministe oggi al potere che sono sempre stata zitte di fronte agli "stupri etnici".
Vedo che anche Sallusti il parà, ha scritto un bell'editoriale sul tema.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/labuso-divisa-pi-grave-nessuno-tocchi-larma-1439635.html
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