Ho letto che Renzi avrebbe dichiarato che non si può lasciare la parola alle armi.
Non so se il suo intervento fosse stato preparato in relazione all'azione di Luca Traini contro gli immigrati nigeriani di Macerata, ma è uscita in concomitanza con un nuovo caso che scuote le coscienze e vede, ancora una volta, la sinistra contro chi si difende e un magistrato indagare la vittima.
A Napoli un gioielliere spare, abbatte un rapinatore, un altro è catturato da un carabiniere in borghese e un terzo riesce a fuggire.
E'ora di finirla con i piagnistei sui rapinatori uccisi "sul lavoro", con i loro parenti che fanno causa alla vittima per ottenere un risarcimento e con i magistrati che perseguitano chi si difende invece di dare la caccia ai rapinatori complici che sono fuggiti.
In un "paese normale", come piace dire ai cattocomunisti, le Forze dell'Ordine tutelano i cittadini onesti e le loro proprietà ma questi hanno la possibilità, perchè non ci può essere sempre un poliziotto a portata di mano, di difendersi senza poi essere trattati, loro, da criminali, subendo processi e costi irrecuperabili.
Credo che l'Italia sia l'unico stato in cui una fetta, sempre la solita, sempre a sinistra, della politica chiuda gli occhi davanti alla realtà di un sistema criminale che sfrutta le pieghe della legge per offendere al riparo da ogni possibile reazione.
Il 4 marzo potremo votare anche per restituire agli Italiani il diritto di difendersi dalle aggressioni.
Il diritto di possedere e portare armi.
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