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09 maggio 2020

Il caporale Boccia

Il virus cinese, tra le tante disgrazie che ci ha portato, ha provocato una inopinata ribalta di un tizio che sembrava avere un minimo di credibilità (per quanto possa essere attendibile un cattocomunista …) grazie a sobrie apparizioni televisive.
Divenuto ministro ha cominciato a parlare ed è svanito l'effetto "in dubio pro reo", dimostrandosi allo stesso livello dei suoi compagni, anzi peggio.
Boccia per due volte tentò di diventare presidente della sua regione, la Puglia, senza riuscirci.
I suoi compagni di partito, evidentemente conoscendolo meglio di chiunque altro, gli diedero anche una miserrima percentuale quando si candidò a segretario del pci/pds/ds/pd.
Da ministro delle regioni sembra il famoso impiegato del catasto delle barzellette che sfoga tutte le sue frustrazioni contro chi chiede l'andamento di una pratica o un timbro di protocollo, utilizzando ogni piega di leggi, decreti e circolari per costringere il malcapitato ad un percorso di guerra per ottenere quello cui ha diritto.
Boccia, infatti, è preposto a dire sempre di "no" alle proposte delle regioni.
Più che ministro PER le regioni, lui è ministro CONTRO le regioni.
Eppure chi meglio degli amministratori locali, direttamente eletti dal loro popolo, sanno cosa è bene fare ?
Probabilmente quella di Boccia una reazione infantile, che andrebbe psicanalizzata, perché lui, quel ruolo da presidente della regione, lo ha tanto agognato, sognato, perseguito, ma non è riuscito mai a raggiungerlo.
Allora se Zaia (il miglior gestore, a detta anche degli oppositori, della crisi del virus cinese) propone le aperture, lui rimanda e minaccia.
Se la Santelli, l'ultima arrivata tra i governatori togliendo la Calabria al partito di Boccia, valutata la situazione calabra decide di dare respiro a baristi e ristoratori, lui dice "no", baristi e ristoratori devono continuare a non lavorare e a non guadagnare.
Adesso è il turno degli altoatesini e dei friuliani e giuliani che hanno deciso, visto che Boccia e il governo di cui fa parte ascoltano più le star televisive del virus che non gli amministratori eletti dal Popolo, di riaprire anticipando una decisione che il governo dovrà prendere obbligatoriamente, visto che non possiamo continuare a consumare senza produrre.
Boccia minaccia, come per la Calabria, di ricorrere alla maestra, impugnando il provvedimento e punta i piedi come un bambino viziato e capriccioso che pensa gli vogliano sottrarre il "suo" giochino prediletto: vessare il prossimo.
Ho l'impressione che con i "tedeschi" altoatesini si romperà la testa.
Poco male, in quel partito di bocce (perse) ne hanno all'infinito.
Come il sindaco milanese Sala che era quello della Milano che non si ferma, dei brindisi ai Navigli, poi quando sono i milanesi a brindare sui Navigli dimostrando una gran voglia di vivere, viene preso dalle convulsione e, credendosi Maduro, minaccia di "richiudere tutto".
Come se la nostra libertà fosse una sua concessione.











1 commento:

Nessie ha detto...

..." un tizio che sembrava avere un minimo di credibilità"...

Boccia??? con quella faccia da lucertola ingrandita al microscopio? Ma quando mai ha avuto un minimo di credibilità? Un piddino per sua natura non può averne, nemmeno in quota minima. Poi quella scema della sua mogliettina Nunzia Di Girolamo che Berlusconi se la mise pure nella sua scuderia (PdL), serve solo a fare la coppietta della "poliziotta buona" e della "poliziotto cattivo". Ovvero due facce della stessa medaglia. Quando è rimasta trombata alle ultime elezioni ha tentato pure di imbarcarsi con la Lega, ma meno male che non l'hanno accettata: avrebbero avuto la spia interna al partito.