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No alla deriva

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25 maggio 2020

Una rivoluzione per la giustizia italiana

Nonostante il complice silenzio di gran parte dei media italiani, servi della politica oppressiva dell'unione sovietica europea, i concetti eversivi svelati nelle chat di alcuni magistrati (se scrivessi io quelle cose mi ritroverei in galera senza neppure avere il tempo di spegnere il computer) confermano l'inaffidabilità di alcuni magistrati che gettano il discredito sull'intera categoria e, quindi, sulle loro sentenze.
E' opportuno notare che nessuno ha osate smentire, tanto che il Palamara ha scritto una lettera di scuse a Salvini, ma intanto continuano, in applicazione a tali strategie, i processi politici contro il Leader dell'Opposizione per aver agito da Ministro nel senso desiderato dagli Italiani per bloccare l'invasione dei clandestini che questo governo invece ammette senza neanche imporre il "distanziamento" cui ha obbligato i cittadini Italiani.
La vicenda è un vulnus gravissimo per la Giustizia, perché ognuno di noi oggi ha la certezza di non avere alcuna garanzia per un processo imparziale, svolto da giudici terzi, soprattutto quando si esprimono opinioni politiche e sociali in contrasto con quelle imposte dalle consorterie finanziarie ed affaristiche che in Europa trovano il loro centro nella commissione di Bruxelles.
La Giustizia, in Italia, deve essere profondamente rivoluzionata, non riformata.
I giudici devono essere nominati dal presidente dell'organo di governo corrispondente al territorio in cui amministrano la giustizia, confermati da una maggioranza qualificata dell'assemblea elettiva di quel territorio e scelti tra chi è esperto di diritto, avvocato, docente universitario, studioso di diritto.
Il procuratore deve essere eletto dal Popolo della circoscrizione di competenza, a tempo e con la facoltà di nominare i propri assistenti che, al termine del mandato, come il procuratore stesso, torneranno alle loro attività private.
Solo così, facendo tabula rasa del presente, la Giustizia potrà ricominciare in Italia il lungo percorso per riconquistare credibilità, affidabilità e autorità morale.












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