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No alla deriva

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06 ottobre 2020

Bergoglio evangelista del cattocomunismo

Leggendo la sintesi giornalistica della nuova enciclica di Bergoglio, sento sempre più forti le ragioni della mia totale e sempre maggiore distanza dalla sua chiesa.

Non c'è nulla di religioso, nulla di spirituale, nulla di metafisico.

Marx, Gramsci, persino Zingaretti e Marco Rizzo scriverebbero le stesse identiche cose.

Il "diritto di migrare".

Chi lo nega ?

A fronte c'è però il diritto e dovere di difendere l'Identità e l'integrità della nostra terra e come chiudiamo a chiave e installiamo porte blindate perchè estranei non entrino a casa nostra, così abbiamo tutto il diritto di respingere i clandestini non invitati, chiudendo loro porti e ponti.

La proprietà privata è un principio essenziale del vivere civile.

Se uno non ha la possibilità di possedere e gestire ciò che riesce a conquistarsi con il suo lavoro, quindi con merito e capacità, ma deve rinunciarvi per mantenere parassiti, incapaci e lavativi, allora la società decade, impoverisce e degrada come a Cuba, in Iran e in Corea del Nord.

Lo hanno capito persino i comunisti cinesi, cui Bergoglio guarda con immensa simpatia e troppa sudditanza.

Senza proprietà privata non esiste Civiltà, ma forse è proprio ciò cui Bergoglio mira, visto che certe liturgie e certe superstizioni possono essere imposte più facilmente ad una massa di ignoranti.

La distinzione tra popolare e populista è una sciocchezza che viene elevata ad argomento solo perchè scritta in una enciclica papale.

Il populista è popolare, diversamente sarebbe come il partito liberale della prima repubblica: per pochi, ma non per tutti e nessuno lo considererebbe.

Con questa enciclica Bergoglio riesce nell'impresa di saldare definitivamente e ufficialmente le due chiese assolutiste, dall'Inquisizione alla Stasi, più terribilmente feroci e repressive della Storia: il fideismo cattolico e il comunismo già politicamente saldate nel pci/pds/ds/pd.

Due nemici che, come nel proverbio, si sono combattuti e riconoscendosi troppo forti per prevalere l'uno contro l'altro, hanno finito con l'unire le forze contro chi, al contrario, non chiede un atto di fede per credere in quello che si dice, a prescindere dalla realtà, ma affronta le questioni nel concreto della situazione che si vive.

Perchè la differenza, sostanziale e incolmabile, con i cattocomunisti è che mentre loro agiscono fideisticamente per la realizzazione di un mondo in cui dovremmo essere tutti uguali, a parte i sacerdoti del cattocomunismo preti o burocrati che siano nuovi privilegiati del regime, ma livellati al punto più basso nella miseria, nella povertà e nell'ignoranza, noi, populisti, razzisti, fascisti, xenofobi, perfidi cattivoni e incalliti peccatori, vogliamo un mondo in cui tutti possano aspirare alla felicità, avendo la consapevolezza che è possibile conquistarsela con il lavoro, il merito e le capacità.

E questo implica difendere la propria Terra, che è delimitata dai confini della propria Patria, esattamente come si deve difendere la Proprietà Privata.



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