La lungimiranza di un governo, quindi la sua capacità e idoneità a bene amministrare uno stato, lo si vede dalla frequenza con la quale deve intervenire sui medesimi argomenti.
Che il governo cattocomunista di Conte sia incapace ed inidonea a rispondere alle esigenze degli Italiani viene così certificato dalla sequela di dpcm assunti, senza un filo logico, senza una minima programmazione, ogni volta che si pensa ad un aggravamento della situazione derivante dal morbo cinese.
In altri stati, ad esempio nel Regno Unito, sono stati preventivamente disposti una serie di passaggi, allo scadere di determinati periodi, in base agli indici rilevati, dando quindi la possibilità ai provvedimenti di dispiegare i loro effetti e, quindi, sapendo in anticipo quando e quale ulteriore passo sarebbe fatto in caso di proliferazione del contagio, di aumento dei malati, dei morti.
In Italia, ogni fine settimana, siamo appesi alle notturne riunioni di governo per sapere se il lunedì successivo potremo uscire, andare a lavorare, fare i nostri acquisti.
Analogamente chi lavora con il pubblico vive nell'incertezza se potrà riaprire, come e quanto.
A prescindere dalla complessità della situazione per cui è evidente che nessuno ha la soluzione pronta, anche perchè tanti propongono le loro ricette più o meno strampalate, al governo si richiederebbe un minimo di programmazione, anticipando quelli che sarebbero i provvedimenti senza lasciare spazio alle rutilanti ipotesi che si leggono sui giornali.
A meno che il governo, non sapendo che pesci pigliare ed essendo interessato unicamente alla propria sopravvivenza, non lasci filtrare appositamente voci e ipotesi "per vedere di nascosto l'effetto che fa" e scegliere quella che potrebbe portare il maggior consenso.
Indipendenztemente da quella che potrebbe essere più efficace per il contrasto del virus cinese.
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