Martedì il presidente della repubblica ha convocato il Consiglio Supremo della Difesa con un ambiguo ordine del giorno che comprendeva la gestione dell'emergenza derivante dal morbo cinese.
Su alcuni quotidiani si è ipotizzato l'uso massiccio dell'esercito per mantenere l'ordine pubblico, quindi per bastonare gli Italiani che reclamano la libertà di lavoro e, più in generale, la libertà personale, o, addirittura, su alcuni tweet è stato ipotizzata la proclamazione dello stato di guerra (che sarebbe, con ogni evidenza, contro gli Italiani, visto che i clandestini sono trasportati sul nostro territorio dalla stessa Marina Militare e nessuno ha mandato gli alpini a difendere il confine sul Monte Bianco contro l'invasore francese).
Le decisioni prese non saranno rese pubbliche, almeno non nella loro interezza, quindi il sospetto che si intendano utilizzare i militari per reprimere le giuste e legittime proteste degli Italiani non è peregrino (e sa tanto di Francia di Macron contro i gilet gialli o di Lukascenko in Bielorussia).
Ma c'è un'altra voce che circola e che dovrebbe allarmarci ed allertarci per un fattiva resistenza.
C'è chi sostiene che verrebbe proclamato un nuovo rigido confinamento, come quello di marzo e aprile, dal 2 novembre o dal 13 dicembre al 13 gennaio, supportato sempre dai militari.
Spesso le voci vengono messe in circolo dagli stessi ambienti governativi, per vedere le reazioni popolari.
Ritengo grave e pericoloso che le voci sopra riportate abbiamo una così marginale copertura.
Non vorrei che una scarsa reazione inducesse Conte e i suoi a passare dalle ipotesi di scuola alla realtà.
Comprimendo sempre più la Libertà individuale che è il bene più prezioso di ogni essere umano.
Nessun commento:
Posta un commento