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No alla deriva

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25 marzo 2025

Perchè tanta bulimia verbale da parte di Mattarella ?

Questa mattina ho ascoltato una esilarante titolazione su Mattarella al gr1: "Mattarella dà una scossa all'Europa".

Il tema era il commento sui dazi, il secondo o terzo in una settimana, di Mattarella.

Ho letto le prime pagine di una ventina di quotidiani internazionali pubblicate ne Il Giornalone: in nessuna ho trovato riferimento alle parole di Mattarella.

Non dico sui quotidiani americani, ma neppure su quelli spagnoli, a noi più affini e nulla persino nel Times of Malta !

Le parole di Mattarella all'estero non sono da prima pagina (forse, chissà, neppure da trafiletto interno) e tanto meno, quindi, possono rappresentare una "scossa" all'Europa.

Ho più volte ripetuto che ho nostalgia dei primi presidenti della repubblica, quando di loro si veniva a conoscenza perchè mandavano un telegramma quando qualcuno moriva o aveva vinto un premio e poi tornavano silenziosi a firmare le leggi da promulgare, salvo sobbarcarsi colloqui infiniti ogni quattro-sei mesi, cioè ad ogni crisi di governo.

Adesso che abbiamo il Governo più stabile degli ultimi anni, per di più uscito dal voto e non da una congiura di Palazzo e che continua a riscontrare la fiducia nei sondaggi, mi piacerebbe che Mattarella si palesasse solo quando deve mandare telegrammi di condoglianze o premiare atleti vincenti.

Purtroppo Mattarella non la pensa come me e, ogni giorno, parla o comunica qualcosa ed i "professionisti dell'informazione" lo sbattono in prima pagina, rendendogli un pessimo servizio.

Non si rendono conto che le parole di qualcuno, tanto più valgono, quanto più sono rare.

Più uno parla, più si avvita sui soliti concetti che, ripetuti fino alla noia, per quanto possano essere profondi, divengono banali e scontati.

Cuccia parlava molto poco, ma quando lo faceva raddrizzava la schiena agli ascoltatori (e non solo).

Anche la Meloni parla poco (più di Cuccia, comunque ...) ma quando parla tutti a salire sul suo carro per dire e contraddire (veggasi Ventotene, il manifesto, ormai famoso come la Corazzata Potemkin di Villaggio/Fantozzi).

Quali dibattiti apre Mattarella ?

Del resto non deve aprire dibattiti, ma deve rappresentare l'Unità della Nazione e per farlo adeguatamente non deve prendere posizione, non deve intervenire sulle questioni di stretta competenza del Governo perchè ostacola solo lo sviluppo della politica governativa, soprattutto di quella estera (veggasi la ripetitiva condanna della "invasione" russa).

Ma, soprattutto, quando uno parla troppo, finisce con il non essere più ascoltato, come quello che continuava a gridare "al lupo" e quando il lupo arrivò davvero, nessuno più gli credette.

Poichè Mattarella ha fior di consiglieri, non dubito che se ne rendano conto e, allora, mi domando quale sia il significato di tutti questi interventi, a volte anche due al giorno, che scorrono via senza lasciare traccia alcuna. 

1 commento:

Nessie ha detto...

Mattarella esonda, tracima. Personalmente lo trovo insopportabile con quel tono monotono e monocorde da robot. Tuttavia la sua preoccupazione maggiore è di rifilare dei traversoni contro la Meloni. Come quando in una scuola ha fatto il pubblico encomio del Manifesto di Ventotene, dicendo agli studenti che anche le frasi più controverse vanno "contestualizzate". Avevamo la sinistra "contestuale" e non lo sapevamo.