Per non passare da sciocco il re manifestò entusiasmo e altrettanto fecero, per lo stesso motivo, i componenti della sua corte e tutti i sudditi timorosi di contraddirlo, finchè, passando tra la folla, una bambina innocente urlò la verità: il re è nudo e, dopo un primo momento di smarrimento, tutto il popolo si mise a ridere ed a ripetere quella che era l'unica e incontrovertibile verità, il re era nudo.
In tempi moderni, con molta meno poesia ma grande ironia, fu Paolo Villaggio a sbugiardare i corifei del conformismo e della piaggeria da "tengo famiglia", con la memorabile scena di Fantozzi, obbligato durante una partita di calcio della nazionale a partecipare alla proiezione di film "intellettuali", a commentare lapidariamente che la Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca, ottenendo 92 minuti di applausi a scena aperta.
Passano i decenni ed arriviamo al 19 marzo, quando il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, citando alcune frasi tratte dal sopravvalutato Manifesto di Ventotene, dice che non le condivide e non condivide l'idea di europa che delineano.
La reazione isterica, al limite del t.s.o., dei cattocomunisti non riesce a nascondere i 92 minuti di applausi da parte di un Popolo che ama la proprietà privata, il risparmio privato, ama discutere e non tollera di essere come una mandria sorda, cieca ed ubbidiente, condotta da un manipolo di cortigiani che non osano dire che il re è nudo.
Un primo tabù è stato infranto, adesso mi aspetto che si riporti sulla Terra anche la stomachevole beatificazione della costituzione del 1948 e la inutile e divisiva propaganda antifascista.
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