Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

11 marzo 2012

Cameron mette a nudo l'impotenza di Bin Loden Monti

Dopo averlo dimenticato per mesi (forse perchè rappresentava una società capitalista e non una onlus della cooperazione) la morte, durante uno sfortunato blitz militare di Franco Lamolinara ha fornito il destro a vecchi tromboni della politica per manifestare tutta la inutile retorica di una dignità nazionale che loro stessi, per primi, hanno calpestato e offeso con il comportamento tenuto verso i Marò rapiti dalle autorità indiane.
Soprattutto, però, facendo il paio con tale vicenda, si infrange il mito – che qui non ho mai riconosciuto veritiero – del presunto prestigio e della credibilità internazionale di Bin Loden Monti e del suo governo mai eletto dagli Italiani.
Forse all'estero avranno anche apprezzato i provvedimenti economici, tanto toccano pesantemente le tasche degli Italiani, rendendoci solo più poveri.
Certamente l'essersi accucciati ai piedi di Sarkozy e di Merkel non ha giovato al ruolo dell'Italia nel mondo che, durante i governi Berlusconi, era stabilmente seduta al primo tavolo, protagonista anche grazie al suo ruolo di terza fornitrice di truppe per le missioni internazionali.
Monti, invece, si è avvolto nel suo loden e alle richieste di Merkozy ha garibaldinamente risposto: obbedisco !
Naturalmente l'obbedienza al rito francotedesco si è manifestata con azioni che hanno ragionevolmente irritato i più liberi Inglesi, come, ad esempio, il ribaltone della posizione dell'Italia sull'ennesima tassazione (quella sulle rendite finanziarie) che prima ci vedeva affiancati alla Gran Bretagna nel “no” alla strategia Merkozysta, mentre ora ci vede obbediente cagnolino al seguito della governante di Berlino e del giullare di Parigi.
Se, poi, come si legge in alcuni articoli odierni, i servizi segreti italiani avevano aperto un canale di trattative con i terroristi (contrariamente alla ben nota posizione di Stati Uniti e Gran Bretagna che rifiutano trattative con i delinquenti e soprattutto di finanziarli con il pagamento di riscatti) possiamo ben comprendere come la Gran Bretagna abbia agito avvisando Bin Loden a cose fatte.
Del resto chi avviserebbe un governo italiano che non riesce neppure a tutelare suoi militari officiati di un compito antipirateria e li lascia impunemente rapire dall'India ?
Se lo togliamo dal suo pallottoliere, peraltro mosso in base alle veline di Bruxelles, Monti si rivela impotente, inadatto, inadeguato al ruolo.
Cameron ci ha fatto un grosso favore mettendo a nudo l'inesistenza di ogni prestigio o credibilità internazionale di Monti, doppiando lo schiaffo inflitto al governo dei tecnici dall'India.
Purtroppo il blitz non ha avuto successo (ma questo è un dato militare non politico: la scelta era giustissima) portando alla morte i due ostaggi, tra i quali il nostro connazionale Franco Lamolinara al quale va il commosso pensiero di tutti gli Italiani.
Il filotto delle inadeguatezze del governo dei non eletti, però, diventa straordinariamente lungo e mette assieme
la madonna piangente del lavoro (particolarmente con le sue esternazioni vetero femministe),
la funzionaria pubblica titolare degli interni che, dopo una carriera tutta nel pubblico impiego, senza rischi, vorrebbe insegnare ai giovani di cercare lavoro lontani dalle sottane di mamma,
il ministro immigrazionista che vorrebbe scardinare la stabilità sociale, etnica, economica e politica della nazione concedendo il voto agli immigrati e, nel frattempo, si diletta ad offendere i veri rappresentanti del Popolo, quelli eletti,
il ministro “libera tutti” che risolve il problema delle carceri, non costruendone di nuove, ma liberando chi ancora non ha finito di scontare la pena cui è stato condannato,
il ministro degli esteri che ha il nulla dietro alla nobiltà del doppio cognome,
per arrivare al presidente del consiglio che parla .. parla … parla … e tassa … tassa … tassa … e nulla più.

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09 marzo 2012

Alfano bersanizzato peggio dell'originale

Leggo che il Pdl, che sembrava avesse riacquistato un minimo di dignità proponendo la sfiducia individuale al ministro immigrazionista Riccardi, non presenterà tale mozione.
Il bersanizzato Alfano ha annunciato di aver risolto tutto con Riccardi.
Beh, allora andate tutti a quel paese: se non approfittate della circostanza per liquidare un ministro non solo ostile ostile a voi, ma a tutto ciò in cui crede il vostro elettorato, meritate di essere sepolti dal non voto.



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Il super martedì non risolve i dubbi del GOP

Elimino subito ogni dubbio: mi sta benissimo qualunque candidato repubblicano purchè riesca a sfrattare l’attuale inquilino della Casa Bianca.
Detto questo, ovvio che preferisca un candidato, come Rick Santorum o Newt Gingrich, che possa rappresentare l’anima reazionaria e di destra dell’America che preferisco.
Purtroppo il front runner è Mitt Romney, candidato della finanza e dell’ala “liberal” del GOP.
Purtroppo è un front runner molto, molto debole che non è riuscito a sfondare e non ha ancora incassato la maggioranza dei delegati, rendendo sempre più critica la posizione del partito che dovrà affrontare un presidente uscente privo di ostacoli interni.
Leggo quindi che torna a prendere corpo una ipotesi che, personalmente, non ricordo di aver vissuto se non, con qualche forzatura, nel 1968 quando il ritiro, a primarie iniziate, del presidente democratico Lyndon Barney Johnson, portò i suoi delegati già acquisiti a spostarsi sul vice Hubert Hunphrey, poi fortunatamente sconfitto dal Repubblicano Richard M. Nixon, già vice di "Ike" Eisenhower.
In questo caso l’evento sarebbe ancor più marcato.
Nessun candidato ottiene la maggioranza dei delegati e non riescono a “combinare” tra loro appoggiando l’uno o l’altro.
I delegati vengono “sciolti” dal loro impegno e possono anche votare per un nominativo che non si era presentato alle primarie.
Ipotesi ve ne sono tra governatori e senatori in carica o “ex”.
Come il senatore italo americano della Florida, Marco Rubio, quarantuno anni, particolarmente gradito ai “latinos” che si era defilato per puntare al 2016 quando avrà ancora “solo” quarantacinque anni.
Oppure il Governatore del New Jersey Chris Christie, corpulento, simpatico e che piace molto agli ambienti del Tea Party.
E potrebbe anche emergere il nome di Jeb Bush, fratello più giovane dell’ex presidente George W. e figlio del presidente George Herbert Walker.
Jeb Bush è stato governatore della Florida, cattolico, piace agli ambienti conservatori e sarebbe un nome aggregante per il partito considerata la storia del padre e del fratello che hanno consentito alla famiglia di mettere radici profonde nel GOP.
Bush potrebbe essere, in caso di convention bloccata, il classico coniglio estratto dal cilindro che porterebbe i repubblicani di ogni orientamento a stringersi attorno al candidato alla presidenza e, perché no, licenziare con quattro anni di anticipo l’attuale, disastroso, inquilino della Casa Bianca.
E, poi, volete mettere il piacere del vedere il travaso di bile dei comunisti italiani se si trovassero di nuovo un Bush alla Casa Bianca ?

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08 marzo 2012

Alla fine il Pdl batte un colpo

La bersanizzazione di Alfano e, soprattutto, il progressivo distacco di Berlusconi, porta i parlamentari più responsabili – la parte sana del Pdl – a dare un segnale di vitalità.
Leggo infatti che quarantasei senatori del Pdl hanno già sottoscritto una mozione di sfiducia individuale contro il ministro immigrazionista Riccardi, colpevole di aver manifestato il suo disgusto nei confronti del Pdl (ma non degli altri partiti che sostengono il governo e che nulla meritano più del Pdl, al contrario !) .
Mi auguro che vadano avanti e che i senatori della Lega non facciano mancare il loro voto.
Ne guadagnerà l’Italia, eliminando dal governo un signore che pensa solo agli immigrati (ma con i soldi degli Italiani) e che vorrebbe persino abbandonare il nostro tradizionale ius sanguinis per un ibrido che, nei fatti, concedendo la cittadinanza senza un valido e rigoroso criterio selettivo ai figli degli immigrati, devasterebbe in modo irrimediabile la base culturale, etnica, sociale, politica ed economica della nostra Patria.

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Il Quartetto Cetra si è riunito in cielo

Lucia Mannucci, l’ultima del famoso Quartetto Cetra, è deceduta ieri.
La sua carriera artistica è inscindibile da quella del Gruppo di cui rappresentava l’unico elemento femminile, anche se le sue doti – di cantante e attrice – ne avrebbero fatto una show girl, di quelle vere (non come quelle qualificate tali solo perché spiattellano compiaciute le loro prestazioni sessuali con qualche calciatore).
Personalmente devo dire che avevo sempre considerato minore il suo apporto al Quartetto, fino a qualche anno fa quando, anche grazie a internet, ho potuto rivedere scene e canzoni, apprezzandone il contributo, il timbro di voce e la capacità di integrarsi.
Nel ricordo del Quartetto Cetra non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto scrissi nel 2009  per rendere omaggio a Virgilio Savona, marito della Mannucci, e a tutto il Gruppo che caratterizzò una bella Italia, quella degli anni cinquanta e sessanta, senza le perversioni elevate a “diritti” di oggi.
Un’Italia che si avvicinava alla televisione, divenuto presto un soprammobile fondamentale nell’arredo di casa, accompagnata e presa per mano dai pionieri del calibro di Mike Bongiorno, Raimondo Vianello, Walter Chiari, Corrado e dal Quartetto Cetra di cui ricordo il “tormentone” di una loro pubblicità che può anche assurgere a motto.
Tata, Virgilio, Felice, Lucia, quattro amici in armonia”.
Da ieri nuovamente riuniti in cielo.

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07 marzo 2012

Affondare il PdL per far risorgere il Centro Destra

Alfano ne ha detta un’altra delle sue: l’alleanza con la Lega è al capolinea e il PdL andrà in solitaria in tutto il Nord.
Come a dire: regaleremo tutto il Nord ai comunisti.
Sì, perché la Lega, purtroppo, da sola non riuscirà a riconquistare i comuni che aveva vinto assieme al PdL e il partito di Alfano, da solo, non è in grado forse neppure di arrivare al ballottaggio nel Nord.
Alfano dice anche che l’appoggio al governo di Bin Loden Monti è costato carissimo al PdL.
Eppure perseverano, con un masochismo inaspettato, a farsi del male.
A casa mia, per quei dirigenti che continuano a seguire la linea Alfano, si applica perfettamente la parolina che utilizzò Berlusconi in persona, nel 2006, per definire chi vota (e agisce) contro i propri interessi.
I commenti sui (pochi) giornali di orientamento di Centro Destra, sono significativi : in netta maggioranza contro Alfano e la nuova linea del PdL.
I casi sono due.
O Alfano e chi lo circonda hanno ideato una strategia machiavellica per cui prima questo PdL sarà affondato, prima risorgerà dalle ceneri come l’Araba Fenice … e allora bisogna assecondarli in questo loro piano.
Oppure non hanno capito nulla e pensano realmente di fare l’interesse della loro base elettorale e, allora, prima verranno affondati, prima saranno messi in condizione di non nuocere al Centro Destra.
C’è inoltre da evidenziare come, con un tempismo sospetto, fiocchino le indagini contro il Carroccio cui viene dato ampio risalto dalla stampa (tanta) amica di Bin Loden Monti.
Dalla presunta corruzione in regione Lombardia, alle parole utilizzate da Bossi verso il presidente del consiglio mai eletto dal Popolo, alle iniziative contro l’invasione immigratoria, tutto trova una risposta giudiziaria contro la Lega e i suoi esponenti.
Sarà mica perché la Lega è l’unico partito organizzato e quantitativamente rilevante che si è messo all’opposizione del governo imposto dalla Spectre finanziaria internazionale ?
Le elezioni amministrative di questa primavera, peraltro con pochi comuni rilevanti, sono quindi perse, tranne, forse in poche zone dove la Lega riuscirà ad ottenere la maggioranza assoluta al primo turno o dove andrà al ballottaggio conseguendo il voto dell’elettorato di Centro Destra.
Possiamo approfittare di questo momento per accentuare il crollo del PdL di Alfano.
Più il PdL perderà voti, più saranno incentivati i maggiorenti del partito a cambiare segreteria e linea politica.
Bin Loden Monti è totalmente indigesto all’elettorato di Centro Destra.
Sembra che a marzo, con i conguagli retroattivi delle addizionali irpef, subiremo una stangata non da poco, ma sicuramente a giugno con il ripristino dell’ici sulla prima casa nella versione maggiorata e vampiresca di Bin Loden Monti tutti prenderemo coscienza di quanto male faccia alla nostra Libertà e Benessere questo governo mai votato dal Popolo.
Affondare il PdL alle prossime elezioni significa creare i presupposti per la rinascita di un Centro Destra che deve vedere alleati il vecchio PdL, la Lega, La Destra, Forza Nuova e tutte le realtà minori della Destra Radicale, articolati su tre o quattro grandi gruppi (Liberali, Cattolici, Destra e Lega) tra loro coalizzati.
Purtroppo a primavera a Bologna non avremo alcuna votazione, ma se ci fosse opterei per votare Lega se pensassi, comunque, di lasciare uno spiraglio alla possibilità di eleggere una amministrazione non di sinistra.
Voterei invece La Destra o Forza Nuova oppure astensione se, dismessa ogni speranza di sconfiggere i comunisti, volessi dare un segnale di ostilità alla politica del PdL.
Perché l’importante, per rientrare in gioco nel 2013, è che questo PdL in versione Alfano sia affondato e sepolto alle prossime amministrative.

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05 marzo 2012

Abbiamo ancora bisogno di eroi

L’imponente folla che ha reso omaggio alla salma e partecipato al funerale di Lucio Dalla, mi ha portato alla riflessione di cui al titolo.
Pur non essendo esperto di musica e ricordando Dalla essenzialmente per “L’anno che verrà”, continuamente richiesto dai miei commilitoni alle radio locali nell’anno in cui ho svolto il servizio militare, mi ha colpito la partecipazione spontanea di tante persone, addirittura venute da fuori Bologna.
Probabile che un cantante con una carriera di quasi quaranta anni (me lo ricordo agli esordi negli anni sessanta nella trasmissione di Pippo Baudo “Settevoci” con una canzone “persa, forse non sua, mai più sentita come “Quando ero soldato”) abbia rappresentato anche la colonna sonora di qualche momento della vita di molti.
Possibile che una persona come Lucio Dalla che svolgeva, evidentemente bene, il suo lavoro, senza eccessi e senza esternare sermoni e proclami, neppure sulle sue pulsioni sessuali, abbia rappresentato quella eccezione che crea affetto.
Ma anche questo non giustificherebbe una simile partecipazione.
Perché, dunque, tante persone hanno sentito il bisogno di venire a Bologna, fare la coda in piazza Maggiore e partecipare al funerale di un cantante ?
La mia risposta è che, nonostante la tendenza alla massificazione, all’egualitarsimo fine a se stesso, abbiamo ancora bisogno di eroi.
Ne abbiamo una voglia tale che non solo ammiriamo chi realmente può essere tale, ma anche eleviamo al ruolo chi, in realtà, non ha fatto altro che rappresentare un'emozione.
A memoria, infatti, una partecipazione, peraltro ben più imponente, come naturale e giusto, la ricordo per i funerali del Papa Giovanni Paolo II che con i suoi quasi trenta anni di pontificato giustificava appieno tale folla.
Che oggi migliaia di persone si ritrovino in piazza Maggiore a Bologna per rendere l’ultimo saluto ad un cantante, mostra il desiderio di trovare una cifra identitaria in un mondo in cui i Valori sono stati calpesti e derisi per sostenere, invece, un egoismo che non è individualismo, ma gretto materialismo.
Non importa, quindi, attorno a chi ci si possa ritrovare, importa il sentimento che muove queste migliaia di persona.
Un sentimento comunque positivo, un sentimento che anela a quei Valori, che molti di quelli che pure erano in piazza Maggiore definirebbero “reazionari”, probabilmente senza saperlo.
La partecipazione ai funerali di Lucio Dalla diventa quindi una possibile cartina di tornasole che ci dice quanto le persone siano stanche del relativismo materialista conculcato in anni di sinistrismo e di deriva morale e quanto, invece, anche inconsapevolmente, aspirino ad un ritorno ai Valori antichi e buoni e universali.
Per uno inguaribilmente ottimista come me, anche la partecipazione ai funerali di un cantante, rappresenta una speranza per il futuro di questa nostra Patria.

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04 marzo 2012

Diabolicum perseverare

Continuo a leggere le ripetute dichiarazioni di Berlusconi che, al netto delle forzature, ci dicono:
1) Alfano è il capo designato del PdL
2) Il Pdl cambierà nome
3) Disponibilità a riforme con i comunisti.
Delle tre questioni l'unica che mi può andare bene è la numero due, purchè non si arrivi a nomi tipo “Tutti per l'Italia” o “Italia per la libertà” contingenti e più slogan che nomi di partito destinati a durare nel tempo, preferendo io un “Partito Nazionale Federalista” che riassume tre caratteristiche fondamentali.
Partito significa una struttura organizzata sul territorio con i suoi congressi e i dirigenti eletti, come i candidati, dagli iscritti e non da una pagliacciata come sono in Italia le “primarie”.
Nazionale che caratterizza una scelta di campo sicuramente ostile alla sinistra che è internazionalista e che tende a recuperare Sovranità e Indipendenza in questi anni progressivamente cedute a favore di organizzazioni estranee agli interessi della Patria e degli Italiani che devono essere posti davanti a tutto.
Federalista perchè recupera quello che è un sentimento ormai diffuso al Nord, prendendo atto delle peculiarità delle varie zone e della iniquità del fatto che una parte d'Italia debba mantenere il resto della nazione, quindi “federalista”, significa l'azzeramento delle politiche clientelari con il permanere dei redditi e delle relative imposte nei territori in cui sono prodotti e applicate.
Dopo diciotto esaltanti anni vissuti in netta contrapposizione, Berlusconi (o il suo sosia avariato …) insiste nell'errore di aprire ad una possibile collaborazione (non precisa se di governo o legislativa) con la sinistra.
Un errore che il Pdl pagherà caro in termini elettorali, ma, purtroppo, non solo il Pdl bensì tutti i cittadini che nella prossima primavera vedranno molte giunte cambiare colore dal Centro Destra alla sinistra a causa della separazione con la Lega e della inaffidabilità di un Pdl che apre alla sinistra.
Pdl e Lega, separati, perderebbero ovunque.
Il Pdl da inciucio perde voti senza guadagnarne da parte degli elettori disponibili al compromesso (pochi) che già hanno i loro referenti in Casini e nell'Udc e tanto meno da quelli di sinistra che non voterebbero mai per un partito come il Pdl ancora, sia pur solo nominalmente, di Centro Destra.
Stupisce che ancora Melloni, La Russa, Gasparri, Matteoli e tutta una classe dirigente di qualità proveniente dall'Msi non abbia colto quanto sia suicida la politica che il Berlusconi non più Premier e non più attaccato dalla sinistra, ha adottato.
Le dichiarazioni che ascolto in televisione dei vari Lupi, Quagliarello rappresentano al meglio (cioè nel peggio) questa nuova politica inciucista, piene come sono di riconoscimenti e apprezzamenti verso i comunisti.
Dichiarazioni ben diverse da quelle che erano musica per le mie orecchie di continua polemica con il pci/pds/ds/pd (al quale, ora, costoro riconoscono persino la redenzione dal comunismo ancestrale !).
Fortunatamente in primavera ci saranno solo elezioni parziali e amministrative.
Il risultato ideale, a questo punto, sarebbe una debacle totale del Pdl, che scenda ampiamente al di sotto del 20% con una astensione superiore al 50% del corpo elettorale e con significative, per quanto possibile, affermazioni della Lega, La Destra e Forza Nuova.
Solo così possiamo sperare di infliggere a Berlusconi una scossa talmente violenta da farlo rinsavire ed organizzare, nell'anno che ci separa dalle politiche del 2013, la rivincita.
Perchè vincere contro la sinistra è possibile, provarci è un dovere.
E perchè, allo stato, non possiamo ancora prescindere da un Berlusconi che non insista nell'errore di inseguire il consenso dei comunisti, ma si redima e ricominci ad essere il vero Berlusconi (non quel personaggio triste che adesso ha smesso di sorridere)  con le sue barzellette graffianti, con uno stile di vita e affermazioni che provocano solo travaso di bile nella sinistra con la quale l'unico rapporto lecito e naturale è scambiarsi schiaffoni verbali e non progetti di legge comuni.

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02 marzo 2012

Un sosia avariato ha sostituito Berlusconi

In nessun altro modo, infatti, è spiegabile il comportamento di Silvio Berlusconi dalle dimissioni (comprese, perché il vero Berlusconi non si sarebbe mai dimesso !) , all’appoggio al governo dei non eletti di Bin Loden, al voto favorevole all’aumento delle tasse irpef addizionali, tasse sui risparmi, patrimoniale contro la casa di proprietà, fino all'abiezione finale di ieri, quando a domanda ha risposto con un inqualificabile “vedremo” degno più di un Casini o di un Fini che del vero Berlusconi.
Come “vedremo” per un governo assieme ai comunisti ?
Già è ripugnante pensare che chi è stato eletto per contrastare la sinistra, oggi voti la fiducia allo stesso governo imposto dall’esterno, assieme ai comunisti.
Ma pensare di vedere La Russa o la Gelmini, ministri assieme a Bersani, D’alema o Veltroni è un potentissimo emetico per tutti gli elettori del Centro Destra.
Un mio amico risponderebbe “vedremo un cazzo !”.
La risposta giusta, quella che avrebbe dato il vero Berlusconi, il Berlusconi che abbiamo sostenuto e difeso e votato, è: MAI !
Quos vult perdee, Iupiter dementat prius.
Giove fa impazzire quelli che vuole distruggere ed evidentemente il comportamento dei parlamentari Pdl è quello dei folli che si lanciano a cento all’ora contro un muro che è quello del voto che non avranno più per il loro attuale comportamento, per il voto favorevole al governo “europeo” degli imposti mai eletti, assieme ai comunisti.
Per noi elettori di Centro Destra, anticomunisti senza se e senza ma, restano varie opzioni alternative: Lega, Forza Nuova, La Destra prima di tutto.
Ma la soluzione migliore è una presa di coscienza della parte sana del Pdl, che abbandoni al suo destino Alfano e il sosia avariato di Berlusconi, esca dal Pdl e sia il nucleo di una nuova Destra che riesca a ricostruire quello che fu l’Msi.


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01 marzo 2012

Il nuovo inganno di Bin Loden

Mario Monti, con azzeccata arguzia soprannominato Bin Loden da Francesco Storace in una interessante intervista pubblicata oggi ne Il Giornale, sta perpetrando un nuovo inganno contro gli Italiani.
Coadiuvato dalla prona complicità della stampa, non perde giorno per annunciare provvedimenti e disegnare un’Italia che non c’è e non potrà mai esserci finchè non saranno toccati i santuari della spesa e del debito pubblico che si annidano nella pubblica amministrazione e nelle voci di spesa del bilancio statale.
Bin Loden ha annunciato che sta elaborando la riforma fiscale che prevede uno spostamento (graduale, per carità) del carico fiscale dalla tassazione diretta a quella indiretta.
In sostanza meno irpef e più iva.
Detta così non potrebbe che trovarmi favorevole, perché è giusto che ci rimanga in tasca il nostro reddito in una alta percentuale (almeno il 90% del lordo) e, in base alle nostre personali priorità, si spenda per ricevere quei servizi e quei beni che noi desideriamo, senza dover pagare quel che piace ad altri.
Ma le parole non sono inutili e quando Bin Loden usa l’avverbio “gradualmente”, noi possiamo facilmente tradurre: adesso aumentiamo il costo dei servizi, un domani, forse, diminuiremo di una percentuale da prefisso telefonico l’irpef.
Senza considerare che è inutile pensare ad una vera riduzione delle tasse se prima non si taglia la spesa pubblica e tutto ciò che n deriva, mentre se è il pubblico ad offrire il servizio, magari in regime di monopolio, l’inganno assume i contorni di una beffa maligna vista la scarsa qualità dei servizi pubblici.
Ma la consapevolezza che la stampa non lo smaschererà mai, porta Bin Loden a raddoppiare e lanciare una nuova minaccia: riequilibrio della tassazione delle rendite finanziarie.
Il termine “riequilibrio”, intendiamoci, è sempre nel senso di adeguare alla percentuale più alta e non a quella minore.
Ma significa anche che, non contenti della feroce tassazione sui depositi titoli, non contenti di aver aumentato del 60% (dal 12,5 al 20 %) la tassazione sui titoli (compravendita o interessi maturati) Bin Loden e i suoi si apprestano a mordere e sottrarci una fetta ancora più grossa dei risparmi che riusciamo, nonostante loro, a mettere da parte.
Risparmi, si badi bene, che hanno già scontato una altissima tassazione nel momento in cui, sotto forma di reddito, ci sono pervenuti da clienti e datori di lavoro.
Quindi pensano non solo di fregarci altri soldi aumentando il costo dei servizi, ma anche a sottrarci denaro già a noi pervenuto dopo la ghigliottina delle tasse sul reddito, riducendo i nostri risparmi.
Sembra abbastanza chiara la politica perseguita da Bin Loden : impoverire gli Italiani, perché solo se saremo tutti più poveri, diventeremo sudditi ubbidienti, pronti ad eseguire quello che sarà imposto, nel timore di subire la punizione di vari sceriffi di Nottingham mascherati da agenti della riscossione imposte.
Mi domando se il Pdl si renda conto di come il suo voto favorevole a questo governo, fiducia dopo fiducia, provvedimento dopo provvedimento, oltre a rappresentare un connubio innaturale con i comunisti, è anche un tradimento dei principi liberali sostenuti in campagna elettorale e sui quali ha ottenuto il voto degli Italiani: meno tasse per tutti.
Non posso che unire la mia voce alla richiesta di Storace, perché la Destra si ricomponga, nell’opposizione a Bin Loden, sollecitando a tale scopo anche tutta la parte sana del Pdl, che ha sicuramente mal di pancia nel votare i balzelli e i provvedimenti da gabelliere di un governo non eletto dal Popolo e, per di più, in una maggioranza assieme ai comunisti, nemici di e da sempre di ogni istanza e progetto liberale e democratico.


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