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No alla deriva

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07 novembre 2005

Armare gli onesti

Le devastazioni provocate in Francia dagli immigrati musulmani, devono farci riflettere e assumere preventivamente provvedimenti a difesa delle persone e delle proprietà degli Italiani.

Sì, perché prevenire è meglio che reprimere e allora: speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio.

Non sarà come scioccamente afferma il reginetto della sinistra, la concessione della cittadinanza a fermare le sommosse, perché allora ci dovrebbe spiegare come mai i protagonisti in Francia (e i terroristi in Gran Bretagna) sono cittadini alla seconda o terza generazione.

Ma sarà, come con maggior sensatezza scrive Giordano Bruno Guerri su Il Giornale (e come aveva affermato il Cardinale Biffi con tema già affrontato anche su Il Castello ) , se ammetteremo alla cittadinanza ed entro i nostri confini anche solo come ospiti, immigrati che non vogliono integrarsi: immigrati musulmani.

In Gran Bretagna la terza generazione di immigrati musulmani è quella che ha messo le bombe del 7 luglio e tentato di ripetere la strage il 21 successivo.

In Francia è la seconda generazione a pensare di dover essere mantenuta dai francesi e a distruggere proprietà compiendo anche tentati omicidi come quello nei confronti della disabile che ha rischiato di morire bruciata dopo il lancio di una molotov su un autobus.

Allora aspettiamoci che altrettanto accada anche in Italia.

Pretese sempre maggiori, dalle pause nel lavoro, all’abbigliamento, agli spazi per il loro dio, alla cucina, ai simboli della nostra Tradizione che a loro non garbano.

Sarà un crescendo continuo di rivendicazioni cui dobbiamo, da ora, rispondere tutelando chi realmente vorrà integrarsi, ma cacciando senza biglietto di ritorno quanti strumentalizzano la loro religione per importare in Italia i loro costumi, imponendoceli.

E sarà scontro.

Saranno automobili incendiate, disordini di piazza, lanci di molotov contro i cittadini onesti, tentativi di “esproprio” dei beni di consumo, di effrazione delle proprietà, di violenza contro le nostre donne.

Dovremo difenderci e difendere le nostre proprietà, perché non potranno esserci pattuglie di Polizia e carabinieri ad ogni angolo delle strade, ad ogni portone delle nostre case, ad ogni supermercato e negozio.

La soluzione è una Guardia Civica, basata sul volontariato, composta da Italiani incensurati e che abbiano svolto il servizio militare.

Quindi la legittimità del porto d’armi da parte di tutti gli Italiani onesti, per uso difensivo, con una profonda revisione della legittima difesa, che vada anche oltre i criteri della riforma purtroppo ancora ferma al senato.

I liberi cittadini Romani avevano le loro armi nelle loro abitazioni, pronti a difenderle e a difendersi dalle aggressioni da chiunque fossero portate.

Perché noi dovremmo essere impediti dal difenderci e dall’aiutare le Forze dell’Ordine ?


Pensiamoci prima di ritrovarci con le strade trasformate in campi di battaglia, con le nostre automobili e negozi incendiati e senza la possibilità di una efficace difesa personale.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Guarda che se c'hai la pistola continuerai comunque ad avercelo piccolo.

Anonimo ha detto...

Buongiono,
dai Mons non esageriamo, gli Italiani non hanno la cultura delle armi. Ci pensi quanta gente si farebbe giustizia da sola? Non credo che questa sia la strada da percorrere è la politica che deve mettere regole serie.

Fabio ha detto...

Si, anche io penso che sia necessario che i cittadini abbiano i mezzi e la possibilitá giuridica di difendere vita e proprietá. E non solo alla luce di questa rivolta francese. Anche la Guardia Civica mi sembra una buona idea.

Massimo ha detto...

E' un pezzo che lo scrivo, Fabio ;-)

Bisquì, io credo che in una società libera la regola debba essere che NON è vietato.
Con le armi invece scontiamo una mentalità sostanzialmente illiberale che vede nel possesso delle armi un pericolo per chi comanda.
Poi il divieto deve essere l'eccezione: il malato di mente, chi è stato condannato per reati contro la persona e la proprietà, lo straniero.

Teniamo presente che chi delinque non ha remore nè ostacoli ad armarsi, così a trovarsi in condizioni di inferiorità già in partenza è il cittadino onesto.
La possibilità di portare armi sarebeb solo un ripristino della par condicio.

Il Temporeggiatore ha detto...

La solita sinistra che protegge Caino e se ne infischia di Abele direbbe: c'è il rischio del Far West.
Ma quale Far West ?
Se un cittadino onesto ha la possibilità di avere un'arma, possiamo star certi che la userebbe solo in caso di necessità.
Un criminale l'arma la trova comunque e la usa senza alcuna remora.
Vogliamo o no mettere i cittadini onesti nelel condizioni di difendersi ?

Otimaster ha detto...

Hai detto che avresti scritto qualche cosa che non concordava del tutto con il mio post, ora rileggendo più volte il tuto non ho troato nemmeno una virgola che non sei dove avrei voluto tu la mettessi, forse avevo capito male il tuo commento, sono pienamente daccordo prevenire è meglio che curare e se ci attaccano ALL'ARMI.
Ciao

Otimaster ha detto...

PS andandomene avrei fischiettato: "....soffia il vento, fischia il sasso, vispo l'occhio, lesto il passo..."

Anonimo ha detto...

Ma poi ste armi quando uscite ve le portate appresso? E se in uno stupido diverbio per una strusciatina al parcheggio qualcuno usa la sua arma che diciamo, è stato un colpo d'ira?

Le armi non si possono lasciare incostudite in casa, lo sapete?

Non stò dalla parte della sinistra ma ho detto chiaramente che noi Italiani non abbiamo la cultura delle armi.

Vi è mai capitato di sentire che qualcuno ha sparato al vicino perchè disturbava?

Ragazzi non avete idea di quanto facciano sentire onnipotenti le armi. Non misurate il genere umano su voi stessi che siete delle brave persone, misuratelo sulla massa di ignavi che si sentirebbero immediatamente sheriffi dell'illegalità.

Massimo ha detto...

*Otimaster* Non sono andato a rileggermi il commento, ma non credo di aver scritto di non concordare con te, ma con le conclusioni di Prodi: infatti le mie sono ben diverse (e sono contento di condividerle anche con te).
Motivetti: ho preso fischi per fiaschi ;-)

*Bisquì* Quello che scrivi mi conferma nella mia idea. Tu citi le liti di cui spesso si legge. Ma anche con il proibizionismo in atto, chi delinque l'arma l'ha sempre. Sono gli onesti ad essere indifesi. Prendi il caso della Magliana di sabato sera. In cinque ad aggredirlo. Gli hanno quindi sparato. I delinquenti le armi le hanno. Il cittadino onesto, con il proibizionismo in atto, non ha neppure una chance di difendersi.

Anonimo ha detto...

Mons, tu sai che mi trovi d'accordo. Però provo a pensare. Il delinquente non ha nessuna remora ad ammazzarti, ok, hai ragione. Ma se reagisci hai il 100% di possibilità di essere ammazzato. Quanti dei cittadini lì fuori avrebbero il coraggio di impugnare un'arma e usarla?
Ti racconto un fatto : tempo fà mi sono entrati in casa mentre dormivamo. Poverini! Mi sono svegliato e li ho aspettati il cima alle scale, puoi immaginare quello che è successo.
Ho raccontato il fatto agli amici e i commenti sono stati : pazzo ti potevano uccidere! Oppure. Io sarei rimasto a letto ben coperto fino agli occhi, in fin dei conti i soldi non valgono la vita.
Ti rendi conto?

Massimo ha detto...

Bisogna educare all'uso corretto delle armi.
E' vero: non tutti sanno usarle.
Ma, a differenza delproibizinismo attuale che impone di non possederle, la libertà di dotarsene non è un obbligo.
Certo non sono da vendere al supermercato (non in un primo momento, almeno) e dovranno essere richiesti requisiti (aver svolto il servizio militare o un "patentino" di un qualche poligono) che dimostri una conoscenza del mezzo.
Poi ognuno sia libero di fare come gli struzzi o di comportarsi da persona consapevole dei propri diritti, con il coraggio di difenderli e affermarli.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che già ci sia la legge che prevede il possesso di un'arma.
Mi sembra anche che sia prevista sia la detenzione che il trasporto per l'esercitazione. Il trasporto deve essere effettuato con l'otturatore o il carrello smontato.
L'argomento è senzaltro interessante, in libertà di scelta sò cosa acquistare, però la nostra legge prevede pure che la difesa deve essere commisurata all'offesa. Come facciamo? Aspettiamo che ci sparino per rispondere al fuoco?
Sto facendo l'avvocato del diavolo per vedere se la cosa è fattibile o deve rimanere un sogno.

Anonimo ha detto...

Ho dimenticato di presentarmi, di sopra sono io

Anonimo ha detto...

non credo che la chiave di volta sara' la pistola in casa.
credo che nel breve periodo non ci possiamo fare quasi nulla (la situazione attuale e' il frutto marcio di quello che abbiamo fatto finora).
quello che possiamo fare e' cambiare le politiche dell'immigrazione oggi per avere una migliore immigrazione da oggi in poi e dei migliori cittadini domani.

Massimo ha detto...

Aiutati che il ciel ti aiuta.
Se dobbiamo aspettare che "lo stato" provveda, allora aspetteremo a lungo, almeno quanto i terremotati del nostro Sud ... ;-)
La mentalità dominante non può essere modificata in pochi anni, nè con una legislazione riformista come ha fatto Berlusconi.
La mentalità del "ci pensa lo stato" è troppo radicata e probabilmente ha bisogno di una terapia d'urto per essere spezzata.
Sì a nuove politiche di immigrazione con una selezione degli immigrati, in modo da accogliere quelli che più e meglio siano integrabili da noi e la differenza è nel fattore religioso.

Le osservazioni di Bisquì sono corrette: c'è già una legge per il porto d'armi, ma il presupposto da cui parte è il divieto, con le eccezioni per il possesso.
La battaglia è ribaltare il punto di partenza: libertà con le eccezioni contro il possesso.

il_Corsanico ha detto...

ottima l'idea della Guardia Civica, la preferirei Nazionale, ma è solo questione lessicale.
ottima l'idea della possibile difesa della vita e della proprietà da parte de singolo.
In un attimo di moderazione proporrei, per quanti non facciano parte o non possano far parte della Guardia, la possibilità di acquistare e detenere armi non letali. (ce ne sono di molti tipi, in Italia sempre vietate o molto limitate nel porto e nell'uso)