Il tecnico chiamato ad illustrare la questione è uno dei migliori, perchè tra i più concreti e, penso proprio per tale motivo, tra i meno invitati: Alberto Brambilla.
Brambilla, nel poco tempo tempo concessogli, ha esposto una situazione critica, in cui il 60% degli Italiani non paga le tasse ma usufruisce dei servizi che, considerando le varie agevolazione, alla fine vengono pagati dal 16% degli Italiani, cioè da coloro che dichiarano un reddito superiore ai 35mila euro.
Brambilla ha correttamente sottolineato come, se i costi dei servizi sono sulle spalle solo del 16% degli Italiani, non ci si può tanto lamentare delle liste di attesa in sanità o delle retribuzioni più basse per gli operatori sanitari rispetto ad altre nazioni.
Purtroppo quando si sarebbe dovuto andare un po' più a fondo, "il tempo è finito, grazie e a lunedì" con gli ultimi minuti dedicati ai messaggi vocali degli ascoltatori: disarmanti.
Pochi avevano capito il senso degli interventi e dei dati comunicati, i più li hanno interpretati come se il 60% degli Italiani non pagasse le tasse perchè le evade.
No, non è così.
Il 60% non paga le tasse perchè è legalmente esentato in quanto senza reddito, con redditi minimi o con redditi che fruiscono di agevolazioni tali da essere superiori all'importo che versano allo stato, con una critica, appena accennata, al sistema dell'Isee.
Una ascoltatrice se l'è presa con i pensionati, parlando di pensioni da quattro-cinquemila euro come se fosse sufficiente ridurle per pagare tutti.
Sul versante opposto un ascoltatore ha tagliato corto dicendo che chi non paga non deve usufruire dei servizi.
Meritoria l'iniziativa di parlare di tasse e cercare di spiegare che se non si pagano perchè negli anni ci sono state agevolazioni ed esenzioni a pioggia per dare soddisfazione a questa o quella categoria o gruppo di pressione, non si possono avere altri servizi o servizi migliori.
Ma quando si affrontano simili temi occorre riservare molto più tempo, anche per poter discutere su dove, in coscienza e non con demagogiche affermazione sui pensionati ricchi o sui patrimoni superiori a 500mila euro da tartassare, poter acquisire quelle risorse necessarie a migliorare servizi e retribuzioni.
E magari anche a parlare di quali spese clientelari tagliare come, ad esempio, i contributi per i cinematografari, la stampa, le associazioni immigrazioniste.
Senza ciò, si rimane sul piano dell' "indignato perenne" che istiga solo alla rabbia, senza alcun costrutto.
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