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16 febbraio 2009

Il nanismo intellettuale della sinistra

Se qualcuno avesse ancora bisogno di prove sul nanismo intellettuale degli esponenti di sinistra, ecco pronti e serviti tre episodi illuminanti.
L’Italia ospiterà, alla Maddalena, il G8 che, per l’occasione sarà allargato con inviti anche ad altre nazioni (tra le quali – immeritatamente – il Brasile che continua a dare protezione all’assassino e terrorista rosso Cesare Battisti).
L’occasione della ribalta internazionale dovrebbe essere colta, in uno spirito di marketing internazionale utile a vendere il prodotto e i prodotti “Italia”, come occasione per illustrare le glorie e le bellezze della nostra Patria.
Abbiamo opere d’arte naturali e dell’ingegno umano che sono un biglietto da visita importantissimo per incentivare turismo e conoscenza dell’Italia.
Silvio Berlusconi, che in questi aspetti non è secondo a nessuno, ha avuto l’ottima idea di affidare ad un simbolo l’immagine dell’Italia e del G8: i bronzi di Riace.
Mi ricordo che quando furono rinvenuti e ripescati colpirono l’immaginario collettivo e cosa potrebbe esserci di meglio che non affidare ai due antichi guerrieri di bronzo la “protezione” del G8 ?
Invece di plaudire alla geniale intuizione del premier, la cgil di Reggio Calabria è insorta: i bronzi non si muovano da qui !
La stessa miopia, lo stesso nanismo intellettuale, la stessa gretta rivalsa che, sempre la cgil, mostra nel chiedere una tassazione aggiuntiva, chiaramente classista, per i redditi superiori ai 150.000,00 euro
.
Una tassazione che non solo non darebbe alcun reale beneficio alle casse dello stato, ma neppure a chi percepisce redditi inferiori, visto che quel poco che si potrebbe spremere vessando ancor più tali redditi, si disperderebbe rapidamente con le voraci idrovore di cui è dotato il bilancio di spesa dello stato.
Ma, soprattutto, indurrebbe chi guadagna, producendo, a limitare la sua attività produttiva, con danno per tutti.
Perché questo accade quando non si premia il merito, ma lo si punisce nel nome di una egualitarismo ideologico che significa solo appiattimento verso il basso.
E’ lo stesso criterio in base al quale alcune maestre di una scuola di Bologna per protestare contro la riforma Gelmini (che dovrebbero solo e soltanto applicare, lasciando al momento elettorale la loro protesta) hanno violato uno dei principi fondamentali dell’educazione elargendo un “dieci politico” a tutti i bambini che da loro vanno per imparare e non per essere considerati tutti uguali, chi studia e chi non lo fa, chi è intelligente e chi non lo è.
Tre esempi illuminanti di come non si agisce nell’interesse della nazione, ma solo in base a meschine rivalse ed a miopi calcoli di un pregiudizio ideologico che ha già fatto sin troppi danni all’Italia.

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2 commenti:

Ombra ha detto...

Questi sono solo gli ultimi esempi di un modo di fare della sinistra, pronta solo a criticare e distruggere perchè non capace di creare nulla. Il Governo sta facendo un opera di valorizazione del territorio nazionale e delle opere in esso raccolto. L'idea dei bronzi poteva essere molto evocativo...peccato che la CGIL preferisce la piazza ai musei, oppure le feste dell'unità alle manifestazioni culturali.
La scelta della maestre è un simbolo della ricerca di mettere la politica in ogni cosa, forse perche sono cosi state educate nelle case del popolo. Le insegnanti non dovrebbero fare politica perchè sono loro che formano le future generazioni e una cattiva educazione scolastica porta ad avere pessimi cittadini. Nel nostro paese dove la cultura ed educazione è appaltata alla sinistra, per debolezza della destra di un tempo, si ha paura di premiare i meritevoli per non fare differenze. Ma ricordiamo che la classe dirigente odierna è stata promossa all'università con i 18 politici.

Nessie ha detto...

Quoto Berlusconi e i Bronzi di Riace. E se i calabri fosser intelligenti farebbero a gara a spedirglieli, perché sarebbe un bel biglietto da visita per la loro regione depressa.
Oltretutto la Sardegna è bella, ma a parte i nuraghi, di opere d'arte non ne possiede e sarebbe un gesto squisito prestare i bronzi.
Ma a quanto pare della Sardegna ci si ricorda solo per lo smaltimento dei rifiuti napoletani. Ma che vadano a quel paese ai cigiellini calabroni!