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25 gennaio 2011

Opinioni e idee non sono reati

Leggo con stupore che il ministro della giustizia del Governo Berlusconi sembra appiattirsi sulle posizioni totalitarie di chi vorrebbe introdurre anche in Italia il reato di opinione definito “negazionismo.
Il mio stupore aumenta se si considera che proprio il partito di Alfano è quello maggiormente bersagliato dall’accanimento giudiziario e dovrebbe quindi avere in massima considerazione e come stella polare la libertà di espressione, di opinione, di idee.
Il “reato” di negazionismo appartiene a quella categoria di presunti reati che vorrebbe punire la manifestazione di una idea, di una opinione, di un pensiero.
Sembra proprio che chi sostiene la necessità dell’introduzione di simili “reati” abbia paura che quelle idee, quelle opinioni trovino consenso, dimostrando di non credere nella forza e giustezza delle proprie argomentazioni.
Ecco allora scattare la molla della repressione, come sempre quando non si hanno altre frecce al proprio arco che la violenza per sopprimere un pensiero libero, conculcando il diritto di ogni individuo ad esprimere il suo pensiero senza costrizioni e senza ipocriti opportunismi.
Il “negazionismo” è quindi un “reato” inesistente, per quanto possa entrare nel nostro ordinamento penale.
Come può essere “reato” l’espressione di una opinione, di una convinzione ?
Berlusconi controlli meglio i suoi ministri più giovani, perchè rischia di scontentare chi, oggi, lo sostiene senza “se” e senza “ma”, non acquisendo però alcun consenso da chi, per quanta azione di captatio benevolentiae possa fare, continuerà ad odiarlo a prescindere.
Berlusconi, inoltre, deve ricordarsi il pessimo servizio che gli ha reso Alfano alcuni mesi fa, quando fu messo nel sacco dalla Buongiorno allorchè si trattò di concordare un testo sulle intercettazione, facendo quindi uscire un articolato che, addirittura, peggiorava la situazione esistente, tanto che il Premier fu costretto a rimettere nel cassetto il proposito di garantire la riservatezza agli Italiani, con gli esiti che abbiamo oggi sotto gli occhi.
L’introduzione di reati di opinione, come quello che Alfano vorrebbe inopinatamente “studiare”, è la vera “legge bavaglio” per il pensiero, per le idee, per la libertà individuale, pilastro fondamentale di ogni società civile.


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1 commento:

Nessie ha detto...

Bel post molto coraggioso. Ora lo linko sotto il mio. Ciao.