Nel mio post di ieri , contestavo la decisione di Alfano di “studiare” l’opportunità di introdurre in Italia un reato, quello di “negazionismo”, odioso perchè sarebbe un reato di opinione.
Titolavo: Opinioni e idee non sono reati.
Questa mattina ho avutola soddisfazione di leggere ne Il Giornale , nell’ambito della nuova rubrica che cura per il quotidiano fondato nel 1974 e caro a tutti gli anticomunisti, l’autorevole opinione di Marcello Veneziani che, meglio di quanto possa aver fatto io, formula le mie stesse critiche all’idea di introdurre un simile reato.
Di seguito pubblico per intero il corsivo del nostro Uomo di Cultura di punta.
IL GIORNALE
articolo di mercoledì 26 gennaio 2011
Legge sul negazionismo,
non arrestiamo i pensieri
di Marcello Veneziani
Al vaglio del ministro Alfano il reato di negazionismo. Ma Veneziani avverte: "Farebbe un danno alla libertà, alla verità e alla dignità di tutti coloro che patirono massacri, ebrei in testa".
Ministro Alfano, lasci perdere il reato di negazionismo.
Farebbe un danno alla libertà, alla verità e alla dignità di tutti coloro che patirono massacri, ebrei in testa.
Ho sentito che ha istituito un gruppo per studiare un testo di legge.
Si fermi, la legge sarebbe iniqua, avrebbe effetti peggiori del male che vuol colpire e chiederanno di estenderla ad altri negazionismi.
Un tunnel senza fine.
Le opinioni che negano la realtà storica sono svariate, a volte avariate e diversamente spregevoli; ma le opinioni non si puniscono col carcere.
Primo, perché le parole si condannano con le parole, gli atti con gli atti.
Secondo, perché penalizzare le opinioni significa intimidire la ricerca storica che per sua natura è portata alla revisione dei fatti e dei giudizi.
Terzo, perché creerebbe intorno agli ebrei un cordone sanitario di intoccabilità che è pericoloso perché rischia di capovolgersi nel suo rovescio.
L’alone di immunità potrebbe scatenare desideri di infrangere il tabù, di violare l’inviolabile e creare fanatismi di ritorno e antipatie.
Quarto, perché crea il principio dell’ereditarietà delle colpe e delle tragedie, con dolorose contabilità, e il reato di complicità ideologica, due mostri giuridici dagli effetti devastanti ed estensibili.
Quinto, perché sarebbe ingiusto punire chi nega la Shoah e non punire chi nega altri massacri, precedenti o più recenti, di armeni e di kulaki, di russi e di cinesi, di vandeani e di indios, di giapponesi e di istriani, di colonizzati e di cristiani, e potrei a lungo continuare.
Non propongo di punire anche gli altri negazionismi, per carità, perché se affidiamo pure il giudizio storico ai tribunali e se mettiamo storici e docenti sotto tutela del magistrato, oltre a uccidere la ricerca storica, avveleniamo la vita civile e scolastica.
E devitalizziamo la giusta indignazione, l’impulso a replicare con argomenti d i verità alle menzogne.
Niente discussioni, basta la denuncia; al posto nostro c i pensa il giudice.
Capisco le ragioni d i questa proposta e perfino l e convenienze, ma lasci stare.
La storia fa troppe vittime nel suo corso per farne ancora, a babbomorto, 66 anni dopo.
Entra ne
Titolavo: Opinioni e idee non sono reati.
Questa mattina ho avutola soddisfazione di leggere ne Il Giornale , nell’ambito della nuova rubrica che cura per il quotidiano fondato nel 1974 e caro a tutti gli anticomunisti, l’autorevole opinione di Marcello Veneziani che, meglio di quanto possa aver fatto io, formula le mie stesse critiche all’idea di introdurre un simile reato.
Di seguito pubblico per intero il corsivo del nostro Uomo di Cultura di punta.
IL GIORNALE
articolo di mercoledì 26 gennaio 2011
Legge sul negazionismo,
non arrestiamo i pensieri
di Marcello Veneziani
Al vaglio del ministro Alfano il reato di negazionismo. Ma Veneziani avverte: "Farebbe un danno alla libertà, alla verità e alla dignità di tutti coloro che patirono massacri, ebrei in testa".
Ministro Alfano, lasci perdere il reato di negazionismo.
Farebbe un danno alla libertà, alla verità e alla dignità di tutti coloro che patirono massacri, ebrei in testa.
Ho sentito che ha istituito un gruppo per studiare un testo di legge.
Si fermi, la legge sarebbe iniqua, avrebbe effetti peggiori del male che vuol colpire e chiederanno di estenderla ad altri negazionismi.
Un tunnel senza fine.
Le opinioni che negano la realtà storica sono svariate, a volte avariate e diversamente spregevoli; ma le opinioni non si puniscono col carcere.
Primo, perché le parole si condannano con le parole, gli atti con gli atti.
Secondo, perché penalizzare le opinioni significa intimidire la ricerca storica che per sua natura è portata alla revisione dei fatti e dei giudizi.
Terzo, perché creerebbe intorno agli ebrei un cordone sanitario di intoccabilità che è pericoloso perché rischia di capovolgersi nel suo rovescio.
L’alone di immunità potrebbe scatenare desideri di infrangere il tabù, di violare l’inviolabile e creare fanatismi di ritorno e antipatie.
Quarto, perché crea il principio dell’ereditarietà delle colpe e delle tragedie, con dolorose contabilità, e il reato di complicità ideologica, due mostri giuridici dagli effetti devastanti ed estensibili.
Quinto, perché sarebbe ingiusto punire chi nega la Shoah e non punire chi nega altri massacri, precedenti o più recenti, di armeni e di kulaki, di russi e di cinesi, di vandeani e di indios, di giapponesi e di istriani, di colonizzati e di cristiani, e potrei a lungo continuare.
Non propongo di punire anche gli altri negazionismi, per carità, perché se affidiamo pure il giudizio storico ai tribunali e se mettiamo storici e docenti sotto tutela del magistrato, oltre a uccidere la ricerca storica, avveleniamo la vita civile e scolastica.
E devitalizziamo la giusta indignazione, l’impulso a replicare con argomenti d i verità alle menzogne.
Niente discussioni, basta la denuncia; al posto nostro c i pensa il giudice.
Capisco le ragioni d i questa proposta e perfino l e convenienze, ma lasci stare.
La storia fa troppe vittime nel suo corso per farne ancora, a babbomorto, 66 anni dopo.
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3 commenti:
Ottimo pezzo di Veneziani. Lo copioincollo anch'io. Alfano non capisce una cippa. E chi gli suggerisce una simile legge, si fabbrica da sé e intorno a sé regurgiti di antisemitismo, per poi avere il facile pretesto di fare del vittimismo.
Francamente non ho mai avuto particolare apprezzamento per Alfano, ma se questa storia va avanti lo depenno definitivamente, altro che successore di Berlusconi come si favoleggia ogni tanto.
Solo non ho capito quanto sia farina del suo sacco, o quanto frutto di suggerimenti...
Purtroppo, come ho scritto da Nessie questa è una delle poche leggi che troverrebbe consenso bipartisan.
Si sente la mancanza di destra VERA nella maggioranza.
Le idee si sconfiggono con le idee. Concordo con Massimo e,come quasi sempre, con Veneziani.
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