Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

12 settembre 2012

La differenza c'è, si vede e si sente (nelle nostre tasche)

Nello scorso fine settimana, ancora una volta, per bocca di ministri presunti tecnici ma in cerca di un posto per il dopo Monti e da politici che da decenni bazzicano il parlamento, è stata raccontata la frottola del Berlusconi che non avrebbe fatto nulla nei suoi “15/20 anni di governo”.
A parte la strana concezione della matematica che traduce in “15/20 anni di governo” quelli che sono stati appena nove anni e neppure consecutivi, probabilmente perché la personalità del Cavaliere è tale da aver impresso con il suo nome anche gli anni in cui governavano burocrati come Prodi e Amato o funzionari di partito come D’alema, è una mistificazione dire che nulla sia stato fatto.
Confrontiamo i governi di Centro Destra e quelli di sinistra (con l'aggiunta, arbitraria ma oggettivamente pertinente, di quelli degli oligarchi montiani) e vediamo con estrema chiarezza una linea di demarcazione e di differenziazione che rappresenta un autentico progetto politico che attende solo un sostegno popolare che si tramuti in una solida maggioranza parlamentare, senza traditore che, ormai, si spera siano tutti andati.
Se guardiamo al primo Governo Berlusconi, quello durato appena dal maggio al dicembre 1994, vediamo che è caduto a causa della riforma delle pensioni.
Una riforma, quella che proponeva Berlusconi, che se fosse stata realizzata avrebbe risparmiato le attuali e presenti lacerazioni e i drammi degli esodati, giungendo, gradualmente e senza strappi, al risultato attuale e ampiamente prevedibile nella sua necessità sin da allora.
Ma la sinistra e quanti nello stesso Centro Destra intesero cavalcare la demagogia opearaista, impedirono tale risultato che sarebbe stato nell’interesse di tutti.
Dopo Berlusconi arrivarono Dini, Prodi, D’alema e Amato che non seppero fare altro che continuare a galleggiare, aumentando le tasse con la scusa dell’europa.
Fu in quegli anni, infatti, che venne introdotto l’aumento del 5% sulle rendite catastali (imposto da Prodi) che ancora ci opprime durante la compilazione della dichiarazione dei redditi e la tassa sull’europa.
Nel 2001, 13 maggio, Berlusconi torna a vincere le elezioni e il suo è un programma di chiara impronta liberale.
Viene immediatamente abolita la tassa sui morti (successioni e donazioni) poi ripristinata da Prodi nel 2006.
E se qualcuno dicesse “ a me non interessa perché sotto il milione non si paga”, sappia che grazie a Berlusconi non c’era neppure l’obbligo di presentare la denuncia di successione, mentre per colpa di Prodi se l’asse ereditario supera il controvalore dei 50 milioni di lire, l’esenzione dell’obbligo di denuncia veine meno anche se non si pagano tasse di successione.
Nel 2002 Berlusconi provvede anche a ridurre le aliquote per i redditi più bassi e nel 2005 rimodula le aliquote per tutti, riducendo le tasse.
Fu il periodo in cui la sinistra ironizzava sui 40 euro in meno al mese, un caffè al giorno.
Prodi, che “vinse” le elezioni del 2006 intervenne anche sulle aliquote obbligando i cittadini a pagare ancor più di quel che pagavano prima della riduzione delle tasse da parte di Berlusconi.
Ma Prodi dura poco (quando ero bambino si diceva “San Giovanni non porta inganni” e la “vittoria” di Prodi del 2006 fu ampiamente contestata in relazione agli scrutini in alcune regioni) e nel 2008 Berlusconi torna a Palazzo Chigi ed abolisce un’altra tassa odiosa: l’ici sulla prima casa.
Io avrei preferito ovviamente l’abolizione dell’ici tout court, ma la tendenza è chiara.
Un complotto internazionale nel 2011 organizza una congiura di palazzi romani e Berlusconi a novembre deve cedere il posto a Monti, il “tecnico” mai eletto che come primo atto introduce l’imu: un bagno di sangue.
Appare del tutto evidente, pur nella sinteticità di un intervento su un blog, come mentre con Berlusconi le tasse sono state ridotte, nei fatti e i valori morali che devono essere posti a fondamento di una società civile sono stati salvaguardati (nessun ampliamento delle possibilità di abortire, nessuna legge sull’eutanasia, sulla liberalizzazione delle droghe, sulla cittadinanza e voto agli immigrati, sulle unioni omosessuali, al contrario una legge – la “40” – contro le manipolazioni genetiche), la sinistra si è sempre preoccupata di aumentare le vessazioni fiscali (nel 1996, nel 2006 e nel 2012) tentando anche di portare ulteriori attacchi alla Valori morali (ad esempio con il tentativo di introdurre i “dico).
Al di là delle chiacchiere interessate, questi sono i fatti nudi e crudi che smentiscono le affermazioni dei Casini, dei Passera, dei Bersani, dei Monti, dei Vendola, delle Marcegaglia di turno.
Poco è stato fatto e molto resta da fare ?
Sicuramente sì.
Ma quel poco è tanto, ma tanto più della regressione deviante e soffocante per le gabelle che impone che è rappresentata dalla sinistra.
Ognuno, poi, valuti quale sia il suo interesse e agisca di conseguenza.




Entra ne

2 commenti:

Lorenza ha detto...

Ci fu anche l'aumento delle pensioni minime, e l'assegno di 1000 euro per i nuovi nati italiani che fu tolto da Prodi.

Massimo ha detto...

Vero. A dimostrazione che sono state fatte più cose di quante se ne possano ricordare anche da parte degli stessi sostenitori di Berlusconi e del Centro Destra.