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28 ottobre 2006

L'eredità del Fascismo


Si scrive 28 ottobre e si pronunciava Marcia su Roma.
Con un lungo post l’anno scorso cercai di esporre come uno nato nel 1956 – 11 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale – si rapportasse ad un evento storico, tra i cinque più rilevanti della Storia unitaria della nostra nazione.
Cercai di ricordare come il Fascismo non fosse solo marcette e manganello, ma anche leggi sociali, le prime, anche opere di bonifica, anche costruzioni, anche industrializzazione, anche istruzione.
Come ben sa un personaggio pubblico ben più autorevole di me, Giampaolo Pansa, cercare di riportare la Storia dopo le passioni ideologiche non è facile.
Non ha aiutato neppure l’interesse che la sinistra ha avuto e continua ad avere nel cercare di demonizzare il solo termine “Fascista” per mettere il proprio cappello sull’antifascismo.
Antifascismo che è forse la peggiore delle eredità del Fascismo.
Un antifascismo diffusamente ignorante, fatto di manifestazioni di piazza e retorica completamente avulsa dalla realtà storica.
Le caricature del “Fascismo da operetta” possono tranquillamente essere ribaltate sull’antifascismo divenuto la caricatura di se stesso.
Ma non solo di antifascismo è l’eredità che ci ha lasciato il Movimento di Mussolini.
Lo spirito nazionale che nessuno dei governi dell’italietta liberale post risorgimentale era riuscito a creare, fu forgiato dal Fascismo e, paradossalmente, è l’antifascismo che oggi divide, visto che la sinistra considera “Fascisti” tutti coloro che non stanno dalla sua parte.
Il Fascismo ci ha lasciato in eredità un corpus iuris il cui impianto è tuttora valido ed esistente.
La scuola riformata da Gentile è stata un vanto almeno sino all ‘arrivo di ministri che si chiamavano Sullo e Misasi, Iervolino fino a Berlinguer e De Mauro che l’hanno devastata.
E l’attuale Fioroni sembra avviato sulla stessa strada dei suoi predecessori dopo la felice parentesi della Moratti che ha cercato di riportarvi un po’ di serietà e austerità.
E come avremmo potuto inserirci tra le 7 nazioni più industrializzate del mondo, senza la scelta, epocale, che il Fascismo fece per trasformare una nazione rurale in un complesso industriale, anche qui con geniali invenzioni come l’IRI che, caduto il Fascismo, divenne solo un collettore di clientele e industrie decotte, mantenute a spese dei cittadini, stravolgendone le finalità.
Così come eredità del Fascismo sono le leggi sociali a tutela della salute nei posti di lavoro, della maternità, dei tempi del lavoro.
E quale eredità non possiamo disconoscere il fatto di aver posto fine ad una querelle con il Vaticano, grazie alla firma dei Patti Lateranensi l’11 febbraio 1929 ?
Ecco, la ricorrenza del 28 ottobre a me fa venire in mente tutto questo e altro ancora.
La scelta esiziale di allearsi con i tedeschi.
L’abbaglio circa la scarsa tempra degli Inglesi.
La soppressione delle libertà politiche.
Ma come tutti i fenomeni storici spetta a chi quegli anni non ha vissuto, cercare di inquadrarli non in base ad una visione ideologica, ma in base ai fatti realmente accaduti ed alle opere concretamente realizzate (che, nel caso del Fascismo, non sono poche !)..
Avviciniamoci quindi al 28 ottobre, ai suoi ricordi, con la mente sgombra da pregiudizi e diamogli il posto che merita nella Storia della nostra Patria.
Perché il 28 ottobre accadde qualcosa che ci cambiò per sempre.

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19 commenti:

Lo PseudoSauro ha detto...

Beh, Pansa si riconosce "nella Resistenza e nella sua temperie morale", quindi siamo ancora distanti dalla pacificazione sociale. Fino a che anche ai fascisti non verra' riconosciuta la legittimita' dell'ideale, quantomeno, come lo si fa oggi per i comunisti si trattera' di un fascismo al negativo. Chi avesse voglia di studiare la Storia e, in particolare il "processo Grey" tenutosi dopo la guerra, vedrebbe come lo squadrismo fascista fosse nato per contrastare quello socialista e come la corruzione all'epoca di Giolitti, fosse tale da essere stigmatizzata pressoche' ogni giorno dallo stesso Turati, per anni ed anni. Finita la guerra, in assenza dello Stato di Diritto, e' tornato tutto come prima e le vendette personali si sono mischiate alla solita lotta di classe.

Anonimo ha detto...

quello che scrivete è tutto vero.però non ci si può nemmeno dimenticare del manganello e della repressione.le leggi fascistissime sono una pagina nera che rovina tutto ciò che di buono(e ci sono tante cose)il fascismo ha fatto e poteva fare.la vergogna dell'alleanza nazista poi ha coperto completamente qualsivoglia luce del fascismo.certo son passati 60 anni.ed è giusto rivedere i lati positivi di un'epoca ormai lontana.prenderli e farli nopstri come ideali di destra questo lo trovo un ottimo spunto.

Anonimo ha detto...

Grazie per la segnalazione. Ne ho inserito uno ben più articolato sul capo dello stato. Un'informazione: dove trovo il banner del castello da inserire con gli altri? perchè il codice che c'è sulla home non sono riuscito a farlo funzionare...
grazie ciao

Il Temporeggiatore ha detto...

Sarebbe ora di far uscire la verità storica dalle catacombe e ridare piena libertà alla diffusione delle idee.
Il fascismo non fu un fenomeno monolitico. Non furono solo luci o solo ombre. Ma sicuramente fu Italia per più di 20 anni, quindi ha lasciato il segno. Ricordare per imparare anche ad essere obiettivi, amare ed essere orgogliosi del nostro passato.

Anonimo ha detto...

Anche quello che dici Periclitor è vero. Ma quello che fa inc***re, è che a proporsi come antitesi e ad arrogarsi il merito di una liberazione dal fascismo conquistata pressochè soltanto grazie agli Alleati, è stato un movimento politico che aveva il dichiarato scopo di farci annettere al Patto di Varsavia e di sopprimere in maniera ancora superiore le nostre libertà; E per fare questo, tale movimento politico non ha esitato a falsificare la realtà, a commettere esecuzioni arbitrarie e di massa anche dopo il 25 aprile 1945, a giustiziare partigiani di altre idee politiche (leggi Porzus), di perseguire una politica di terrorismo che è durata fino al 1982, e che dalla caduta del muro di Berlino, invece di andare affanculo con le loro idee del cazzo, con una naturalezza disarmante, si sono dichiarati impegnati per le libertà e per la pace sociale. E infine, nonostante tutto questo schifo, adesso stanno pure al potere.

Anonimo ha detto...

La sinistra ha convenienza a mantenere in piedi la storia dell'antifascismo militante, visto che ormai non ha più niente da esprimere in termini di valori. Il fascismo ha fatto cose positive e cose negative, ma alla fine la storia la fanno i vincitori e il fascismo ha perso e ha perso con infamia perchè ha accettato quelle leggi razziali che nessuna cosa buona può cancellare. Detto questo credo che dovrà ancora passare un pò di tempo (ma neanche tanto) per poter parlare con serenità di quel periodo.

Massimo ha detto...

Sono d'accordo con Qualcosadidestra: ho il piacere di vedere da alcuni anni un risvegliarsi dell'interesse a conoscere la verità storica e non la pappina resistenziale.
Quindi penso che non ci vorrà ancora molto per riportare il Fascismo nella Storia.
E i commenti finora letti confermano questa mia impressione.

Gabbiano: prova allora con questo, ovviamente con i segni minore e maggiore al posto dell'asterisco:

*a href=" http://ilcastello1.blogspot.com/"**img src=" http://digilander.libero.it/monsoreau/tricastle1.gif" /**/a*

Anonimo ha detto...

Ciao BlackKnights,
credi sia così assurdo pensare che forse, l'unico modo che l'Italia ha per fare le riforme che servono e farle funzionare abbia bisogno necessariamente di stare sotto lo schiaffo di una dittatura?
insomma: la riforma del diritto è stata possibile perchè non c'erano i magistrati a fare rogne; la scuola è stata trasformata perchè gli insegnanti non erano sempre in piazza; anche i lavoratori hanno ottenuto benefici, perchè seppure c'erano i sindacati, questi non potevano stravolgere le cose; soprattutto, avere 20 anni a disposizione ha fatto si che tutte le riforme del governo fascista avessero l'opportunità di entrare in vigore e funzionare sul serio.
è così assurdo pensarla così?

un saluto

Marco

Lo PseudoSauro ha detto...

Per fortuna che c'e' Monica :-) Vediamo di puntualizzare:

"revisionismo" e' un termine coniato da Lenin in persona affinche fosse garantita l'interpretazione della verita' data dal PCUS. Nel bieco fascismo, che pure era una dittatura non c'e' traccia di un'ingerenza cosi' pesante, solo qualche adattamento ideologico come avviene sempre in questi casi.

Le leggi razziali sono state emanate nel '38 nell'imminenza della costituzione operativa dell'Asse. Nel '34, una legge voluta da Mussolini stesso, equiparo' tutti i cittadini di fede (allora si diceva "razza") ebraica a tutti i cittadini italiani; cosa che non esisteva nemmeno nella tanto glorificata Francia. questo provvedimento frutto' al PNF il tesseramento di circa 5000 ebrei (5 volte tanto i componenti della successiva Brigata Ebraica), e congratulazioni a non finire.

A me pare evidente che , checche' ne dica il prof. Israel, le leggi razziale furono una necessita' dettata da un'altra necessita': entrambe sfortunate, ma inevitabili. Chi pensa che l'Italia potesse rimanere neutrale con la sua posizione geografica, e' un matto pericoloso: sarebbe stata invasa lo stesso. Chi invece pensa che avrebbe potuto allearsi con la Gran Bretagna (la Francia era gia' tecnicamente conquistata) dia un'occhiata ad una cartina geografica: valuti la distanza e consideri che l'Inghilterra aveva anche troppi problemi in casa per venire a dare una mano nella penisola.

Chi poi pensasse che gl'italiani fossero tutti pacifisti e antifascisti si sbaglia di grosso: il consenso fascista arrivo quasi al 99% e dopo il disastro della guerra era ancora intorno al 90%: mistero, ma e' cosi'. Il mancato riconoscimento franco-britannico all'Italia uscita vincente, ma prostrata, dalla Ia GM fu una causa del secondo interventismo del '38. In parole povere, tra le sanzioni e tutto il resto gl'italiani avevano tutte le ragioni per bestemmiare sugli anglo-francesi piu' che sui tedeschi, e questo nonostante il piu' fervente ammiratore di Mussolini fosse Churchill stesso...

La storia che s'insegna adesso e' un po' diversa, eh? Nondimeno, qualcuno mi contesti ove avessi sbagliato. Si vuole dire che il Fascismo e' stato una passeggiata? Macche', in ogni caso era inevitabile, e senza di esso non vi sarebbe stato nemmeno il boom economico dopo la ricostruzione. Ormai le dittature non si fanno piu' con i carri armati, basta avere il possesso dell'informazione. Un tale Mc Luhan ne ha scritto fino allo sfinimento di queste cose, ma il sig G. Orwell e' stato un po' piu' puntiglioso.

Anonimo ha detto...

eheh
Marco. Sto leggendo un libro interessantissimo. Si chiama:
"Democrazia il dio che ha fallito"
Di stampo liberale, analizza tutti i problemi palesi della democrazia, la confronta con la monarchia, e con un sistema liberale basato sulla proprietà privata. Non l'ho ancora finito, ma sostiene (e con ragione) che tra democrazia e monarchia assoluta, ha più senso la monarchia. Ovviamente tra i tre reputa come migliore quello basato sulla proprietà privata. Il problema non è chi amministra. Il problema è un'amministrazione centrale che amministri per tutti.

Anonimo ha detto...

Tutto a posto... funziona

grazie maestro Qui Gon

marshall ha detto...

Non ricordo chi disse: "..conosco solo due fascismi: il fascismo e l'antifascismo!"

marshall ha detto...

Mettere a paragone Fioroni con Gentile, è come mettere una formica di fronte a un elefante.
D'altronde Fioroni s'è pure beccato un triplice asino da Vittorio Feltri.

marshall ha detto...

La gravissima crisi economica dei primi anni trenta poteva essere risolta solo da una mente geniale: l'IRI, una "invenzione" semplice, ma geniale.
Invece questo governo che ha la fortuna di trovarsi in un momento in cui i mercati e le borse mondiali sono in piena ripresa, il petrolio è calato del 15%, dai tempi del governo Berlusconi, ha il vantaggio di potersi muovere avendo alle spalle una moneta unica "forte", eppure non sa cavare un ragno da un buco e non sa risolvere niente se non con l'aumento delle tasse.
POVERA, POVERA ITALIA!

marshall ha detto...

Le leggi sociali, e, sopra tutte, il fondo tutela malattia e l'INPS, sono i migliori lasciti del fascismo.

Le Barricate ha detto...

Mons, sono d'accordo con il tuo post e con molti commenti.
Il Fascismo è stato una bella cura ricostituente per l'Italia e i fascisti erano moltissimi.
Ma gli errori commessi sono stati gravi, non c'è niente di male a riconoscerlo.
Si può apprezzare il Fascismo nei suoi molti punti positivi e deplorarlo (anche o solo col senno di poi) per gli errori?
IO penso di sì.
Ciò non toglie che penso sia giusto che si possano avere idee fasciste, dopo avere però tratto esperienza dalla storia passata.

Bisquì ha detto...

Non dimentichiamo il libretto di lavoro e le pensioni.
Sono tante le cose che non si considerano ma perchè le abbiamo e nessuno ci ha detto perchè. Attualmente, tranne la TAV abbiamo le stesse strade ferrate del ventennio, lo stesso kilometraggio. Unica differenza, sono elettrificate.
Gli ETR (elettrotreno) nacquero col fascismo, progetti della breda.
I nostri treni si chiamano ETR perchè i progetti di massima sono ancora quelli del ventennio. La littorina fu il precursore della TAV. Treni che si inclinano in curva non sono una trovata di oggi ma di alllora.
Vogliamo parlare della ricerca? Di un certo maiorana o di fermi?
Delle trivellazioni in cerca del petrolio e la conseguente costituzione dell'ENI?
L'elenco è infinito. Tutti i governi post bellici hanno campato sui piani ventennali, trentennali e cinquantennali fatti dal fascismo.
Certo la guerra fu un tragico errore, altre cose lo furono ma si conoscono persone, uomini infallibili?
Con le sanzioni economiche cge ci strangolavano avevamo altre possibilità oltre ad allearsi con i tedeschi?
Ho dimenticato una cosa, sapete quando si fecero i primi motori a metano? E quando fu prodotta per la prima volta la lana di vetro (la usiamo talmente tanto e con nomi diversi che non ci siamo mai chiesti chi la scoprì)?

Massimo ha detto...

Vedo che questo è uno di quegli argomenti che "tira" sempre (molti commenti di cui ringrazio e ancor più accessi di cui ringrazio il Castello che ne è la principale fonte).
Evidentemente è un tema sentito, un qualcosa che riesce a parlare di politica "alta", in modo non convenzionale e senza ricorrere alla stereotipata liturgia resistenziale.
Credo di dovere una sola precisazione al caro amico Ineffabile.
Non nascondo gli errori e gli orrori del Fascismo.
Ho infatti scritto:
"Ecco, la ricorrenza del 28 ottobre a me fa venire in mente tutto questo e altro ancora.
La scelta esiziale di allearsi con i tedeschi.
L’abbaglio circa la scarsa tempra degli Inglesi.
La soppressione delle libertà politiche
".
Credo però che degli errori e degli orrori del Fascismo se ne sia parlato e sparlato troppo.
Per ristabilire un equilibrio che consenta di inquadrare il fonomeno sotto un profilo storico, dobbiamo per par condicio ;-) ricordare i meriti del Fascismo.
E non sono pochi.
Con la speranza che fra 10 anni i ragazzi a scuola possano avere una visione più obiettiva e storica della nostra storia.

Le Barricate ha detto...

Infatti Mons, io ho scritto che sono d'accordo con il tuo post, non ho detto che sono d'accordo solo parzialmente :D