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07 ottobre 2006

La libertà d'opinione è un reato ?


La situazione internazionale ha reso ancor più dura la polemica sull’ingresso della Turchia in europa.
Recenti fatti luttuosi hanno inasprito un contrasto sulla possibilità della Turchia di far parte dell’europa.
Alla Turchia si imputano vari ritardi nello sviluppo civile, tranne, forse, il più grave: l’essere una nazione in cui l’islam è ancora la religione assoluta, senza alcun rispetto per quella che è una delle libertà fondamentali: quella religiosa.
Si preferisce, invece, richiedere alla Turchia l’abolizione della pena di morte o il riconoscimento di genocidi del passato.
Chiedere è lecito, per carità, ma quel che sta accadendo in Francia dove l’Assemblea Nazionale sta per votare una legge che trasforma in reato penale negare che un genocidio sia avvenuto, mi sembra francamente eccessivo e, in questo caso, per me avrebbe ragione la Turchia nel minacciare ritorsioni se lo facesse nel nome della libertà di opinione.
Che altro è, infatti, dire che non è mai esistito alcun genocidio in Armenia, se non l’esprimere una opinione che ha pari dignità di quella contraria ?
Perché chi è che decide che una opinione si può esprimere ed un’altra opinione invece no ?
Purtroppo vediamo che troppo spesso si confonde la repressione della violenza con la repressione della libertà di esprimere una opinione.
In Austria lo storico David Irving credo sia tuttora in carcere per aver sostenuto tesi negazioniste sull’olocausto (e poi aver ritrattato): non vi ricorda tutto quel che viene imputato, con alluvione di accenti sdegnati, sulla Inquisizione medioevale ?
In Italia due leggi (Scelba e Mancino) vietano determinate espressioni e manifestazioni di idee che si ricollegano al Fascismo.
In Germania sono vietati simboli nazionalsocialisti.
In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, invece, possono esistere addirittura partiti nazionalsocialisti.
Eppure Stati Uniti e Gran Bretagna sono stati gli artefici imprescindibili della sconfitta bellica del nazionalsocialismo.
Dove c’è più libertà ?
Nella vecchia europa dove si ha paura delle idee e delle opinioni non conformi al pensiero dominante o in Gran Bretagna e negli Stati Uniti dove non c’è tale fobia ?
La risposta è evidente e sarebbe fare un torto all’intelligenza del lettore soffermarvisi.
La Francia punirà il negare il genocidio degli armeni, ma onora (eccome !) Napoleone che, quanto a genocidi, non può certo essere candido !
Non era Voltaire che affermava “ non condivido ciò che dici ma mi batterò perché tu possa continuare a dirlo” ?
Quello è il principio che sta alla base della libertà di opinione, anche di quelle che non ci piacciono.
Siamo liberi di ascoltarle, leggerle o di non farlo.
Siamo liberi di controbatterle o di ironizzarci sopra, cercando di isolare politicamente e culturalmente chi le espone.
Ma tutti noi dobbiamo essere liberi di poter esprimere senza censure le nostre idee, anche quelle che possono essere maggiormente irritanti per il loro contenuto provocatorio o ideologico.
Il diritto di libertà dei cittadini non deve conoscere il reato d’opinione.
O la libertà di opinione (che non è impunità dalla diffamazione !) esiste o meno in base all’opinione che si esprime ?

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12 commenti:

Il Temporeggiatore ha detto...

Insomma: non si nega che certi fatti siano accaduti, ma si difende la possiilità che altri li neghino o li interpretino in modo più benevolo.

Anonimo ha detto...

E' sempre più facile guardare i difetti degli altri che i propri. L'Italia poi è maestra nell'arte della manipolazione della realtà

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

L' Italia, purtroppo, temporaneamente sotto governo marxista, è una repubblica fondata sul lavoro, non sulla Libertà. E si vede..., figuriamoci invocare il Primo Emendamento USA sulla Libertà dì espressione , in un Paese dove si grida persino contro Croci Celtiche simbolo della Cristianità !

Anonimo ha detto...

????scusate ma negare l'olocausto secondo voi non merita una censura e perchè n o un reato????

kalmha ha detto...

I francesi sono i maggiori autocensori del cosidetto mondo livbero.
Lo sono quando in gioco c'è la sicurezza dello stato, essendo essi fortemente nazionalisti.

Ciao Massimo -)))

Perla

Massimo ha detto...

No, Periclitor, negare l'olocausto non può essere un reato. Lo è, invece, se si organizza una spedizione per imbrattare o devastare cimiteri. Sennò dovrebbe essere reato l'agiografia di tutta la nostra Storia, a cominciare dai Romani che distrussero popoli (veggasi etruschi e cartaginesi).
L'espressione intellettuale, l'opinione deve essere libera, perchè comunque, anche se uno fosse costretto a tacere, una idea non può essere negata, anzi, la persecuzione la rafforza.
Guarda cosa accadde con il Critianesimo: persecuzioni a non finire e poi ...
Da reprimere, invece, sono gli atti di violenza, non l'esibizione di simboli, gestualità o idee.
E' una distinzione che ci dice quanto è forte una democrazia.
In Gran Bretagna e Stati Uniti è molto, ma molto forte.
Nella vecchia europa lascia molto a desiderare.

Anonimo ha detto...

ma in alcuni paesi innanzi tutto è reato negare l'olocausto(irving docet)io non sto parlando di negare che ne so le manifestazioni di forza nuova o i saluti di Di Canio allo stadio(tanbto per citare degli esempi).ma un revisionismo storico ad uso e consumo degli antisemiti.

Massimo ha detto...

La Storia è revisione, non può essere altrimenti quando le passione della cronaca si stemperano e lasciano, devono lasciare campo libero alle analisi, alla contestualizzazione dei fenomeni.
Impedire questo, significa impedire l'approfondimento del nostro passato, per comprenderlo ed evitare gli stessi errori. Perchè negli Stati Uniti può esistere un partito nazionalsocialista ? Perchè la democrazia è forte e negli Stati Uniti hanno imparato a non avere tabù sul passato, basti guardare la stessa revisione storica (che pure non condivido) sulle Guerre Indiane.
E' la vecchia europa ad essere ancora indietro, Gran Bretagna a parte, come al solito.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Periclitor, innanzitutto non confondiamo il Negazionismo con il Revisionismo, due cose completamente diverse.
La Storia , soprattutto dopo le guerre, la scrivono i vincitori:poi, passata la buriana, si cercano altre fonti ed altre verità. Come sta facendo il nuovo Primo Ministro Giapponese Shinzo Abe, che , nel rendere omaggio ai Caduti Giapponesi, ha detto chiaro e tondo che non esistono Criminali di Guerra Giapponesi.
Per quanto riguarda gli antisemiti, spesso sono i dati che cercano di manipolare che li relegano in un angolino.
Però anche per me Irving non dovrebbe stare in galera. E' come se si dovessero arrestare tutti fantasiosi che s'inventano storielle sul 11 Settembre.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

non confondiamo però il giorno delle T.T. con l'olocausto.io mi pongo dei dubbi anche se forser la galera è eccessiva.ma quando sento gente tipo il leader iraniano quando sento gente tipo diliberto che dovrebbe rappresentare il popolo italiano che mettono in dubbio certe idee bè mi chiedo se una legge ad hoc su fatti di tale gravità non sia da pensare.

Massimo ha detto...

Finchè si limitano a parlare, esponendo una opinione, per quanto cruda, per me sono legittimati sia Ajmadinejad che Diliberto, a condizione che io sia libero di esprimere una opinione altrettanto (e anche più) cruda nei confronti di ciò in cui credono loro.
Questo è il nodo venuto alla luce con le vignette su Maometto e con la (splendida) iniziativa dei giovani di Destra Danesi che stanno lanciando un filmato in cui ridicolizzano Maometto.
Per me si tratta di libertà di pensiero e di opinione.
Diverso il caso in cui si passi dalle parole ai fatti violenti e repressivi della libertà altrui.