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04 ottobre 2006

Poca piazza, molta sostanza


Sempre più insistentemente si legge del progetto della Casa delle Libertà di contestare la rapina fiscale inserita dalla sinistra in finanziaria, non solo con l'opposizione parlamentare, confidando nel senato, ma anche con una manifestazione di piazza.
Personalmente non ritengo le manifestazioni di piazza conducenti allo scopo e, se proprio si doveva scendere in piazza, avremmo dovuto farlo all'indomani delle elezioni, per impedire la proclamazione di un risultato che si continua a ritenere viziato e non corrispondente alla reale volontà espressa dai cittadini.
E si doveva restare in piazza finchè non si fosse ottenuto
o il riconteggio indipendente delle schede
o l'annullamento delle elezioni e la loro ripetizione.
Una manifestazione di piazza, oggi, sulla finanziaria rischia di essere solo un modo per stemperare la tensione, lasciando inalterata la manovra.
Tra l'altro per la natura e l'equilibrio dell'elettorato del Centro Destra non si provocherebbe alcun danno tale da indurre a più miti consigli il nemico.
La manifestazione
non provocherebbe il blocco delle attività produttive,
non porterebbe a scioperi,
non ci sarebbero
macchine incendiate,
vetrine spaccate,
muri imbrattati,
città devastate.
Siamo troppo civili e troppo onesti perché una manifestazione di piazza possa cambiare la sostanza di una politica fiscale banditesca.
Ma se proprio si vorrà fare questa manifestazione, allora che si adottino modalità tali da renderla quanto più "appetibile" alla partecipazione del nostro elettorato, in modo diffuso sull'intero territorio nazionale.
Quindi:
- manifestare al sabato
- organizzare non una sola manifestazione nazionale, ma una manifestazione per, almeno, ogni capoluogo di regione per avvicinare la manifestazione ai cittadini ed evitare le folkloristiche scampagnate dopolavoriste in pullman- puntualità e brevità dei discorsi.
A fronte di ciò, rendere molto più concreta la protesta facendo sì una opposizione ostruzionista e senza sconti in parlamento, ma, anche e soprattutto, cominciando ad organizzare sin da ora la resistenza fiscale se le rapine fiscali della sinistra dovessero malauguratamente ottenere il voto favorevole anche del senato.
Non pensare, insomma, che lo svolgimento, anche con una partecipazione di successo, sia catartica ed esaurisca la protesta.
Dobbiamo, i nostri leaders devono evitare che la manifestazione sia il corrispondente di una valvola di sfogo, passata la quale cali la tensione con il rischio di far finire tutto a tarallucci e vino, lasciando in tutta la sua perversione , inalterata la manovra della sinistra.
Le manifestazioni in Ungheria ci mostrano come deve essere mantenuta accesa e viva la tensione popolare contro una sinistra che, là come qua, ha mentito in campagna elettorale e cerca di imporre una politica fiscale inaccetabile e intollerabile, contro la quale è legittima difesa reagire con tutti i mezzi e la fantasia a disposizione dei singoli e dei partiti.


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9 commenti:

Van der Blogger ha detto...

Lo sciopero fiscale... ummmmhhh. Se 5 milioni di italiani strappano le loro dichiarazioni davanti al Fisco l'intero Paese si bloccherebbe (libera citazione da Missione Eagle di Clive Cussler)... che ne pensi

marshall ha detto...

Organizzare bene la BANCA DEL TEMPO.

La moneta di scambio è il tempo e non più il denaro.
Le prestazioni professionali, artigianali, lavori di manutenzione, meccanici, idraulici, parrucchieri, ecc.ecc. possono essere "pagate" con quelle "modalità".
Non c'è ricorso al denaro che diventa inservibile e quindi si svaluterebbe enormemente perchè perde di importanza e quindi di valore. Non c'è evasione fiscale.
I redditi tassabili si abbasserebbero enormemente e il sistema "creato" salterebbe perchè allo stato tornerebbe molto meno denaro cartaceo del quale ci sarebbe un bisogno molto ridotto!

Con cosa pagherebbero tutte le loro "creazioni" e "invenzioni"?

marshall ha detto...

Per esempio. Ho sentito che spendono 2 milioni di euro per la pulizia dei bagni di Montecitorio!!

Graziano ha detto...

Resto convinto che ci si debba muovere. Abbiamo perso fin troppo tempo. Sono d'accordo nel portare le manifestazioni il più vicino possibile ai cittadini.

Il Temporeggiatore ha detto...

Il pericolo di un calo di tensione esiste. Più che la piazza può un pugno di senatori che cambiasse casacca !

Massimo ha detto...

C'è una voglia di fare da parte di tutti quelli che vorrebbero veder tornare l'Italia sul giusto binario (Berlusconi Presidente !:-).
Che poi sia sciopero fiscale, resistenza fiscale, ripetute manifestazioni di piazza, campagna acquisti di senatori, poco importa.
Ciò che conta è rggiungere l'obiettivo: cambiare radicalmente la finanziaria e tornare al voto.

Hermes ha detto...

io la mia resistenza fiscale la farò comunque: devo fondare una nuova società per un contratto appena firmato, e le ultime residue incertezze sul fatto se farla in Italia o meno sono state spazzate via dalla faccia ebete di Padoa Schioppa che dice fandonie senza senso compiuto...
Visco Rosso, non avrai il mio scalpo!

marshall ha detto...

Monsoreau,
se vai su zener.blogspot trovi un breve articoletto sulle donazioni fatte da Prodi ai suoi due figli in data 2 maggio e ..agosto. Il tutto, mi sembra, per 1,5milioni di euro. Quindi esentasse e prima della sua riforma.
Alla faccia dei gonziiii.

Le Barricate ha detto...

Berlusconi e la CdL forse non si stanno muovendo tanto, ma cosa vuoi fare con compagni di viaggio tipo Casini e Fini? (L'ultimo Fini... e anche il penultimo).
Mi consola il fatto che nel sottobosco del cdx qualcosa si muove e io, noi contribuiamo a farlo muovere...
Dobbiamo, tutti, dargli una scossa!
Ciao :)