Tempus fugit.
Si chiude il 2006, ci si domanda cosa ci porterà il 2007.
Sicuramente saremo più poveri, tutti.
I ricchi forse rideranno di meno, il ceto medio smetterà di ridere e i poveri piangeranno di più.
Questo è il risultato della finanziaria demenziale che introduce lo stato di polizia fiscale.
E’ il risultato di una scelta, quella di mezza Italia, di cui in molti si sono già pentiti … troppo tardi.
Un sondaggio – inaspettato solo per chi ha gli occhi foderati di odio – elaborato da Renato Manheimer, certo non amico di Silvio Berlusconi, elegge il Leader della Casa delle Libertà come Uomo dell’anno, mentre Prodi diventa la scelta principale da buttare giù dalla torre.
Ici, bollo auto, catasto, ipef, sono solo alcuni dei regali con i quali la demenziale finanziaria della sinistra ci penalizzerà nel 2007.
Ma non solo tasse.
Purtroppo la sinistra, ostaggio delle frange più estremiste e disgreganti, si fa mallevadrice
della liberalizzazione della droga,
delle unioni contro natura tra persone dello stesso sesso,
dell’apertura delle frontiere all’invasione extracomunitaria, prevalentemente islamica,
della “equivicinanza” (!) tra stati democratici e bande terroriste,
della supremazia del pubblico sul privato,
del fisco come strumento della lotta di classe,
dei provvedimenti di clemenza per criminali e terroristi
dell’intervento legislativo dello stato anche nel privatissimo momento della morte
di una ipotesi di controriforma delle pensioni che tornerebbe a scaricare sui più giovani l’assistenzialismo sindacalclientelare.
In pratica quando torneremo al governo saremo costretti a ricominciare a tessere la tela del rinnovamento della nostra nazione e ripartire con le riforme, sperando che la sinistra non riesca nell’intento di demolire tutto quel che è stato fatto in cinque anni dal Centro Destra, cosa che ci costringerebbe prima ad abrogare tutti i provvedimenti della sinistra e poi a ripristinare lo status quo ante 10 aprile 2006.
E il pressappochismo in politica economica e sociale si trasforma in terzomondismo e pauperismo nella politica internazionale, con l’abbandono dell’alleanza privilegiata con gli Stati Uniti per tornare subalterni, nel mistificato nome d’europa, a Francia e Germania.
Allora cosa si vede nel nostro futuro, cosa si spera ?
La prima speranza è sicuramente la caduta di Prodi: qualunque governo sarà meglio di questo, anche un governo neodemocristiano con l’Udc imbarcata in maggioranza al posto degli estremisti di sinistra.
Poi che si torni a votare in modo da riportare Silvio Berlusconi, l’unico Statista di cui dispone oggi l’Italia, a Palazzo Chigi.
Sono due passaggi fondamentali per guardare con più fiducia al futuro.
Quindi l’aspirazione di sempre di vedere l’Italia trasformarsi, da “paesello” a Nazione.
Un’Italia nella quale le libertà individuali, sotto ogni profilo, si coniughino con una reale solidarietà che non è assistenzialismo fine a se stesso, fondato su clientele e di cui ne approfittano lazzaroni e scansafatiche.
Un’Italia nella quale le libertà individuali non si trasformino in anarchia e licenza rincorrendo perversi capricci, avendo quindi ben presenti i Valori sociali, civili e morali, la Tradizione, la Gerarchia.
Un’Italia forte e presente nella politica internazionale in salda e preferenziale alleanza con gli Stati Uniti d’America.
Un’Italia che non abbia paura di osare e di contrastare, anche con la Forza, i nemici della Libertà, della Sicurezza, del Benessere rappresentato dall’Occidente e dal suo modello di sviluppo, il migliore mai sperimentato sulla Terra e che ha dato di più al maggior numero di persone.
E’ qualcosa che si può conseguire ?
Sì.
Ma è ovvio che una simile trasformazione che consentirà alla nave Italia di prendere il largo e affrontare ogni genere di tempesta, richiede tempo, quello che elezioni, il cui risultato rimane dubbio, hanno negato a Silvio Berlusconi attorno al quale, come evidenzia il sondaggio di Manheimer citato all’inizio, continua ad orbitare la vita politica italiana.
Come chi mi conosce sa, io sono ottimista e guardo sempre con fiducia al futuro, mio personale e dell’Umanità in generale.
Ce la faremo.
Si chiude il 2006, ci si domanda cosa ci porterà il 2007.
Sicuramente saremo più poveri, tutti.
I ricchi forse rideranno di meno, il ceto medio smetterà di ridere e i poveri piangeranno di più.
Questo è il risultato della finanziaria demenziale che introduce lo stato di polizia fiscale.
E’ il risultato di una scelta, quella di mezza Italia, di cui in molti si sono già pentiti … troppo tardi.
Un sondaggio – inaspettato solo per chi ha gli occhi foderati di odio – elaborato da Renato Manheimer, certo non amico di Silvio Berlusconi, elegge il Leader della Casa delle Libertà come Uomo dell’anno, mentre Prodi diventa la scelta principale da buttare giù dalla torre.
Ici, bollo auto, catasto, ipef, sono solo alcuni dei regali con i quali la demenziale finanziaria della sinistra ci penalizzerà nel 2007.
Ma non solo tasse.
Purtroppo la sinistra, ostaggio delle frange più estremiste e disgreganti, si fa mallevadrice
della liberalizzazione della droga,
delle unioni contro natura tra persone dello stesso sesso,
dell’apertura delle frontiere all’invasione extracomunitaria, prevalentemente islamica,
della “equivicinanza” (!) tra stati democratici e bande terroriste,
della supremazia del pubblico sul privato,
del fisco come strumento della lotta di classe,
dei provvedimenti di clemenza per criminali e terroristi
dell’intervento legislativo dello stato anche nel privatissimo momento della morte
di una ipotesi di controriforma delle pensioni che tornerebbe a scaricare sui più giovani l’assistenzialismo sindacalclientelare.
In pratica quando torneremo al governo saremo costretti a ricominciare a tessere la tela del rinnovamento della nostra nazione e ripartire con le riforme, sperando che la sinistra non riesca nell’intento di demolire tutto quel che è stato fatto in cinque anni dal Centro Destra, cosa che ci costringerebbe prima ad abrogare tutti i provvedimenti della sinistra e poi a ripristinare lo status quo ante 10 aprile 2006.
E il pressappochismo in politica economica e sociale si trasforma in terzomondismo e pauperismo nella politica internazionale, con l’abbandono dell’alleanza privilegiata con gli Stati Uniti per tornare subalterni, nel mistificato nome d’europa, a Francia e Germania.
Allora cosa si vede nel nostro futuro, cosa si spera ?
La prima speranza è sicuramente la caduta di Prodi: qualunque governo sarà meglio di questo, anche un governo neodemocristiano con l’Udc imbarcata in maggioranza al posto degli estremisti di sinistra.
Poi che si torni a votare in modo da riportare Silvio Berlusconi, l’unico Statista di cui dispone oggi l’Italia, a Palazzo Chigi.
Sono due passaggi fondamentali per guardare con più fiducia al futuro.
Quindi l’aspirazione di sempre di vedere l’Italia trasformarsi, da “paesello” a Nazione.
Un’Italia nella quale le libertà individuali, sotto ogni profilo, si coniughino con una reale solidarietà che non è assistenzialismo fine a se stesso, fondato su clientele e di cui ne approfittano lazzaroni e scansafatiche.
Un’Italia nella quale le libertà individuali non si trasformino in anarchia e licenza rincorrendo perversi capricci, avendo quindi ben presenti i Valori sociali, civili e morali, la Tradizione, la Gerarchia.
Un’Italia forte e presente nella politica internazionale in salda e preferenziale alleanza con gli Stati Uniti d’America.
Un’Italia che non abbia paura di osare e di contrastare, anche con la Forza, i nemici della Libertà, della Sicurezza, del Benessere rappresentato dall’Occidente e dal suo modello di sviluppo, il migliore mai sperimentato sulla Terra e che ha dato di più al maggior numero di persone.
E’ qualcosa che si può conseguire ?
Sì.
Ma è ovvio che una simile trasformazione che consentirà alla nave Italia di prendere il largo e affrontare ogni genere di tempesta, richiede tempo, quello che elezioni, il cui risultato rimane dubbio, hanno negato a Silvio Berlusconi attorno al quale, come evidenzia il sondaggio di Manheimer citato all’inizio, continua ad orbitare la vita politica italiana.
Come chi mi conosce sa, io sono ottimista e guardo sempre con fiducia al futuro, mio personale e dell’Umanità in generale.
Ce la faremo.
5 commenti:
A cosa servono le nuove tasse inventate da Prodi e Company?
Servono per pagare i dipendenti pubblici inutili, passivi. Per pagare gli altrettanti inutili e improduttivi che verranno tolti dal precariato. Serviranno per far restituire - secondo la porcata proposta di ferrero (f minuscola) - i contributi INPS versati dagli extracomunitari che versano solo per un breve periodo e poi se ne vanno.
Anche di questo ha parlato questa mattina il parlamentare della Lega, Ing.Galli, a RadioPadania.
La proposta sarebbe sacrosanta se però avessero dato ascolto nel passato - e senza essere subissate da critiche ostruzionistiche da parte della sinistra - anche per pensioni più adeguate alle "donne silenti", quelle donne, cioè, che versano contributi per magari 12 anni e poi, per validi motivi familiari devono lasciare il lavoro, perdendo i 12 anni di contributi, come successo a una mia cognata.
Una vera porcata se ora dovesse passare la proposta di quel ministraccio!
Vorrei dilungarmi oltre, ma non vorrei tediate.
Di nuovo, tanti auguri di Buon Anno.
Tanti auguri Monsoreau, auguro a te e alla tua famiglia pace e prosperità.
Tantissimi, cari auguri per un 2007 migliore. Semper ad maiora!
Auguri, Mons. Anche se sei il capo, fammi da passacarte per una volta e presentali anche ai nostri amici comuni da parte mia. :-)
Auguri a tutti voi per un 2007 da incorniciare ... e andiamo avanti ! ;-)
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