L’11 settembre è ormai diventata la data che può indicare l’inizio della guerra mossaci dall’insorgenza musulmana.
A sette anni di distanza dall’assassinio di 3.000 civili a Washington, New York e sui cieli Americani c’è ancora chi si ingegna a inventarsi trame oscure da parte delle stesse vittime.
E’ una ottusa manifestazione di odio antiamericano, ideologia preconcetta e, soprattutto, incosciente leggerezza nel considerare la minaccia islamica.
L’11 settembre poteva essere la data simbolo in cui un Occidente unito avrebbe sradicato il fanatismo islamico.
Poteva essere, ma non è stata per la miopia di alcuni governanti occidentali (in primis Chirac e Schroeder) seguiti dalla pusillanimità di chi sembra abbia perso la voglia di combattere per Valori e Ideali di alto profilo.
La liberazione dell’Iraq, che seguiva quella dell’Afghanistan, la cattura e la giusta esecuzione di Saddam, sono state tutte occasioni mancate, perché da ognuna di esse un Occidente unito avrebbe potuto domare gli spiriti ribelli e pacificare, nell’interesse comune, una intera area geopolitica.
Le divisioni ci hanno invece portato al sacrificio di migliaia di vite dei “nostri” soldati, mandati allo scoperto per cercare di svolgere operazioni “pulite” nella bonifica dei territori liberati e, quindi, con una minore efficacia accompagnata a costi di gran lunga maggiori rispetto ad azioni meno precise ma più penetranti.
Siamo così, a sei anni di distanza, ad interrogarci sull’islamizzazione dell’europa che trova la sua punta dell’iceberg con il divieto a manifestare a Bruxelles imposto da un sindaco socialista.
A sei anni di distanza il pericolo del terrorismo islamico è diminuito esclusivamente grazie al sacrificio degli Americani, degli Australiani e degli Inglesi ed alla perseverante determinazione del Presidente George W. Bush, del Premier Howard e del Premier Blair, autentici leaders del Mondo Libero Occidentale.
Ma per colpa degli Chirac, degli Schroeder, degli Zapatero, dei Prodi, il terrorismo islamico non è ancora sradicato come avrebbe potuto essere.
La speranza che mi sento di esprimere in questo anniversario è che il prossimo presidente degli Stati Uniti prosegua la politica del Presidente Bush e possa agire con più efficacia (cioè usando tutta la forza di cui dispone l’Occidente e nell’unità dello stesso) contro l’insorgenza islamica, prima che questa rialzi la testa e riporti l’attacco nel nostro giardino di casa.
Solo così i Morti dell’11 settembre 2001 saranno onorati e troveranno pace.
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A sette anni di distanza dall’assassinio di 3.000 civili a Washington, New York e sui cieli Americani c’è ancora chi si ingegna a inventarsi trame oscure da parte delle stesse vittime.
E’ una ottusa manifestazione di odio antiamericano, ideologia preconcetta e, soprattutto, incosciente leggerezza nel considerare la minaccia islamica.
L’11 settembre poteva essere la data simbolo in cui un Occidente unito avrebbe sradicato il fanatismo islamico.
Poteva essere, ma non è stata per la miopia di alcuni governanti occidentali (in primis Chirac e Schroeder) seguiti dalla pusillanimità di chi sembra abbia perso la voglia di combattere per Valori e Ideali di alto profilo.
La liberazione dell’Iraq, che seguiva quella dell’Afghanistan, la cattura e la giusta esecuzione di Saddam, sono state tutte occasioni mancate, perché da ognuna di esse un Occidente unito avrebbe potuto domare gli spiriti ribelli e pacificare, nell’interesse comune, una intera area geopolitica.
Le divisioni ci hanno invece portato al sacrificio di migliaia di vite dei “nostri” soldati, mandati allo scoperto per cercare di svolgere operazioni “pulite” nella bonifica dei territori liberati e, quindi, con una minore efficacia accompagnata a costi di gran lunga maggiori rispetto ad azioni meno precise ma più penetranti.
Siamo così, a sei anni di distanza, ad interrogarci sull’islamizzazione dell’europa che trova la sua punta dell’iceberg con il divieto a manifestare a Bruxelles imposto da un sindaco socialista.
A sei anni di distanza il pericolo del terrorismo islamico è diminuito esclusivamente grazie al sacrificio degli Americani, degli Australiani e degli Inglesi ed alla perseverante determinazione del Presidente George W. Bush, del Premier Howard e del Premier Blair, autentici leaders del Mondo Libero Occidentale.
Ma per colpa degli Chirac, degli Schroeder, degli Zapatero, dei Prodi, il terrorismo islamico non è ancora sradicato come avrebbe potuto essere.
La speranza che mi sento di esprimere in questo anniversario è che il prossimo presidente degli Stati Uniti prosegua la politica del Presidente Bush e possa agire con più efficacia (cioè usando tutta la forza di cui dispone l’Occidente e nell’unità dello stesso) contro l’insorgenza islamica, prima che questa rialzi la testa e riporti l’attacco nel nostro giardino di casa.
Solo così i Morti dell’11 settembre 2001 saranno onorati e troveranno pace.
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10 commenti:
Forse è stato solol'inizio della loro sconfitto come accadde ai giapponesi dopo Pearl Harbor o alle briate rosse dopo il rapimento Moro.
Un solo coro da parte di tutti noi: finché vivremo e, dopo che ce ne saremo andati, qualcuno raccoglierà i nostri ideali di libertà, te lo garantisco, Massimo, i terroristi non prevarranno MAI.
In Italia, oltre che di Prodi, dei D'Alema, dei Bertinotti e di tutta la ganga di sinistra che lo scorso anno ha permesso perfino a Diliberto di brindare in parlamento con la Valent.
Dovevamo essere "tutti americani" e invece il giorno dopo, il mese dopo e l'anno dopo, beati a chi li vede.
Purtroppo qui in eurabia vige la regola dello struzzo, stiamo totalmente ignorando il problema nella speranza che scompaia miracolosamente. Purtroppo non è così questi pazzi furiosi vogliono la cancellazione dell'occidente vogliono instaurare il grande islam. Un esempio lampante proviene dalla Svezia dove un ministro ha detto che bisogna essere gentili con gli islamici perche in futuro quando gli islamici saranno la maggioranza in Svezia si ricorderanno della gentilezza
Il Nazismo islamico, che ci ha dichiarato guerra l'11 settembre 2001, ha il suo miglior alleato nel pacifismo terzomondista ed antiamericano della Sinistra europea.
Prima che ad ammazzare Bin Laden, dobbiamo pensare a deporre Prodi.
Saluti occidentali
Speranze e timori, auspici e indignazioni, le vostre, che condivido appieno.
Personalmente ritengo che, come già è accaduto in passato, sapremo reagire.
Quel che mi preoccupa è che più si tarda a prendere coscineza di un problema, più la reazione immancabile dovrà essere dura e, più si tarda, più c'è il rischio che tale reazione oltre ad essere dura travalicherà anche i confini del necessario.
E per fortuna, country, che in Svezia adesso non ci sono più i sociali! si vede che gli svedesi, dopo che Bin Laden li aveva additati ad esempio si sono sentiti in dovere di ricambiare la gentilezza. Eh sì, Massimo, ho idea anche io che in futuro non ci sarà posto per la guerra umanitaria e il merito sarà solo dei pacifinti.
Lorenza.
Mah...purché si agisca, Massimo. Purché si reagisca.
caro Mons, quel che è avvenuto a bruxelles è un brutto segno: la gente dorme, non è conscia del pericolo,,, continua a guardare il calcio e le soap
nemmeno MANIFESTARE è consentito grazie ai SOCIALISTI DEL CAZZO
purtroppo non ho molto tempo per seguire (per via di miei attuali casini) ma tienimi informato sulla questione moschea a bo
a presto
Esatto. E' sempre più unione sovietica.
A Bologna, invece, la gente si è svegliata, anche quella di sinistra.
Hai capito quando ti costruiscono una mostruosità sotto casa ? L'ideologia passa in secondo piano, "svolazzano" un po' meno anche se lo scrive l'unità ... ;-)
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