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No alla deriva

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13 settembre 2008

Non mi riconosco nella liturgia antifascista

Le dichiarazioni di Fini alla festa dei giovani neopopolari del “partito di centro, moderato e liberale”, mi farebbero venire sulla punta della lingua battute al vetriolo, ma a volte l’ironia può non essere ben compresa, soprattutto quando si ha a che fare con persone piene di se’, sicuramente conscie del giro di valzer che stanno compiendo, allora rinuncio alle battute e, per una volta, faccio, seriamente, outing.
Non sono Fascista, non lo sono mai stato e certe espressioni esteriori, soprattutto quando ripetute fino alla nausea in modo compulsivo (il braccio alzato nel Saluto Romano, gli “a Noi”, “ a voi”, “a loro” incessanti etc.) li considero irritanti.
Vero che non sono e non sono mai stato neppure comunista e poiché provengo da un’epoca in cui o eri comunista o eri Fascista, non ho mai avuto problemi di sorta a lasciar intendere e a giocare sulle idee e sulle parole, divertendomi ad accentuare certe posizioni, per il gusto di vedere le reazioni dei comunisti.
Ma, sicuramente, non sono neppure “antifascista”, visto che il periodo peggiore che abbiamo vissuto è quello in cui, un aggregato che andava dal PLI di Zanone al PCI di Berlinguer, con le propaggini nell’estrema sinistra ( a proposito: quando tornerà a scontare la sua pena Adriano Sofri che oggi osa nuovamente criticare il Commissario Calabresi, definendo “non malvagi” quelli che lo hanno assassinato, a riprova che, non avendo alcun pentimento, non merita di essere libero ?) e che si era autonominato “arco costituzionale”, ha prodotto immensi danni alla nazione, che, ancora oggi, stiamo scontando.
E se provo irritazione per le manifestazioni compulsive di appartenenza gestuale e verbale al Fascismo da parte di persone nate anche 40 anni dopo la fine del Ventennio, altrettanta ne provo, con totale rifiuto delle relative parole d’ordine, per la liturgia della “repubblica nata dalla resistenza antifascista … bla … bla … bla ….”.
Un clamoroso falso storico, perché se oggi siamo liberi e cerchiamo di conservare la nostra libertà, di parola, di stampa, di pensiero, di culto, nonostante le restrizioni che il “politicamente corretto” vorrebbe imporci, lo dobbiamo esclusivamente alle Forze Alleate AngloAmericane.
Così come siamo debitori esclusivamente agli Americani ed alla Nato se abbiamo conservato quella libertà anche negli anni successivi la fine della guerra, perché grazie a loro non siamo stati fagocitati dall’impero del male, comunista.
Non provo quindi alcuna simpatia per i sacerdoti dell’antifascismo e per chi tenta, con grande approssimazione e in forza delle proprie personali ambizioni, un parallelo tra democrazia e antifascismo che, in Italia, assume un significato ben diverso da quello che è recepito in altre nazioni come gli Stati Uniti.
Non mi riconosco, quindi, in questo antifascismo dei predicozzi inutili fatti da comunisti che ci avrebbero ammannito una dittatura peggiore da quella dalla quale gli Anglo Americani ci tirarono fuori.
Non mi riconosco nella apologia della resistenza che iniziò solo quando gli Anglo Americani avevano già occupato mezza Italia e il Duce era stato destituito dal Gran Consiglio del Fascismo, con il re che tentò, solo allora, il colpo di mano di premiare Badoglio, anziché affidare a Grandi il compito di formare il nuovo Governo.
Non mi riconosco, io che non sono e non sono mai stato Fascista, nella revisione storica seguita alla trasformazione di una sconfitta militare – ingloriosa dopo il tradimento di Badoglio – in una “festa” nazionale.
Addirittura oggi vediamo non solo “festeggiare” il giorno di una sconfitta, ma anche quello in cui si perpetrò un tradimento.
Non mi riconosco in questa liturgia, mentre sono assolutamente grato agli AngloAmericani per quello che hanno fatto, anche se li avrei combattuti, per senso dell’Onore e per Fedeltà alla parola data ad un Alleato.
E difatti chi più recita la liturgia resistenziale è anche chi più manifesta contro gli Stati Uniti, a dimostrazione che la affidabilità di simili personaggi è al livello della temperatura esterna di Plutone.
Respingo quindi le parole del neoantifascista Fini secondo il quale democrazia e antifascismo vanno a braccetto e se questo significa essere per sempre fuori dal “partito di centro, moderato e liberale, la famosa “comica finale” alla quale Fini, dopo averla così definita, si presta come spalla di Berlusconi, allora sono ben lieto di confermare che quel raggruppamento non avrà il mio voto: né oggi, né mai.

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9 commenti:

Tommaso Pellegrino ha detto...

Beh, sono d'accordo su molto di ciò che dici in questo post, ma credo che, sebbene tu dica di detestare un certo antifascismo sbandierato come il certificato della Prima Comunione, retorico, ritrito, in realtà, nella sostanza, tu sia un antifascista, anzi, un antifascista forse più vero e genuino di chi si dichiara tanto tale e poi chissà come si comporta nella pratica.
Lo denota il fatto che non ami certe manifestazioni nostalgiche, che dichiari di non essere mai stato fascista,che ti dimostri amante della democrazia ringraziando giustamente, per averla avuta da loro, gli angloamericani, che ti avrebbe spaventato finire sotto un regime comunista che, se non è "fascista" (nel senso lato di oppressore della libertà) quello...
Sii però lieto della dichiarazione di oggi del grande G. F. Fini. E' un segnale fortissimo che ci voleva per chiarire certe cose che io espongo meglio nel mio post "QUEL PASSATO CHE NON VUOLE PASSARE...", che ti invito a leggere e commentare sul mio blog www.tommasopellegrino.blogspot.com.
Salutoni.
Tommaso Pellegrino - Torino

Massimo ha detto...

Sono convinto che tu non abbia avuto intenzione di offendere, ma ritengo insultante essere considerato un antifascista, per me alla stregua di essere apostrofato come comunista :-D
Quanto al "grande", hai ovviamente omesso di qualificare la "grandezza" dell'entità Fini, esattamente come io ho omesso la mia battuta che avrebbe dovuto usare prole molto forti per definire la sua ultima uscita.

unedame ha detto...

Caro Massimo,
sono anche io come te: mai stata fascista e stufa e arcistufa del fascismo e dell'antifascismo.
le persone che in questi ultimi giorni hanno voluto ricordare i giovani di Salo' hanno sbagliato, perché hanno dato ai comunisti o post-comunisti l'aggancio per rifilarci le loro litanie.
Meglio dimenticare quel brutto periodo che non ci appartiene. É storia d'Italia, ma storia dei nostri padri e non nostra.
Noi abbiamo a che fare, come giustamente hai detto, con i Sofri e i nostalgici del '68, che sono già abbastanza noiosi.
Ciao, Lontana

Massimo ha detto...

Lontana finchè esisteranno entità come Fini che ribalta tutto ciò in cui ha sempre creduto o come Rotondi e Cicchitto che pongono le pregiudiziali antifasciste, staremo sempre a segnare il passo.
O si chiude, definitivamente, quella porta o continueremo a dividerci sul nostro passato.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Io,invece, Fascista lo sono stato. Come Ignazio La Russa. Come tanti giovani degli anni '70 del MSI. Oggi, come Almirante ci insegnò, vorrei dichiararmi Afascista.Anzi, mi dichiaro tale:Afascista, non Anti. Ma quando sento certe dichiarazioni di chi al Funerale del povero Cecchin parlava di Valori certamente in contrasto con quelli ieri esaltati,tra una selva di mani tese e davanti ad una bara,beh,la tentazione è di correre all' armadio,tirar fuori la Mia Camicia Nera con stemma Battaglione Resega e Croce Celtica, metter su CD della Compagnia dell' Anello e Giovinezza e mettermi a fare Passo e Saluto Romano.

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Càspita, ma possibile che non si riesca a lasciare in Pace il Puzzone, a lasciarlo in Pace con tutti quei giovani che morirono per la Patria a cui credevano, che furono colpiti negli affetti più cari, come la povera Alfa Giubelli, di cui mi occuperò oggi ed in futuro. Una Bambina di dieci anni che dovette assistere all' omicidio della Madre da parte di un partigiano della cricca di Moranino. Che poi venne assolto in istruttoria dallo stesso giudice che nel 1956 la rimandò a giudizio per l' omicidio del bravo partigiano che nel frattempo era diventato sindaco comunista di Crevacuore con tanto di medaglia d' oro. Si,perchè il trauma che ricevette ,anche per l'assoluzione di "Palmo", fece si che covò la vendetta per dodici anni. Trauma che le impedì la gioia della Maternità,attraverso infertilità e dismenorree. Che poi ebbe, dopo i cinque anni di carcere: due figlie come liberazione.

Facile parlare di cose che non si conoscono o che non si è vissute, caro Pellegrino.

Fini grande ? C' è chi dice che anche Badoglio lo fosse. Anche Bruto e Cassio...

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ma, Porco Giuda, con tutti i guai che abbiamo,dall' Alitalia alle figuracce in Politica Estera con plausi a Gheddafi e Putin, con una scuola che fa schifo, ma insegna a Mia Figlia i "valori della resistenza", non dobbiamo parlare ancora che del Puzzone, e cadere nella trappola di Napolitano, che di cadaveri ungheresi negli armadi se ne intende ?

Son tornato ieri dagli USA, dove a Gettysburg hanno sepolto in comune i Morti. Dove ad Atlanta e New Orleans hanno Musei Confederati. Dove lo Stato del Mississippi ha ancora oggi la Bandiera della CSA in un riquadro della propria.Ed altri riferimenti nelle Bandiere di Georgia ed Alabama.
Dove nessuno parla di AntiConfederatismo, e chi combattè tra i Dixies non viene bollato come Male Assoluto.

E dove c' è un McCain che dichiara che preferirebbe perdere le Elezioni mille volte piuttosto che il Suo Paese perda una Guerra.
Mentre qui celebriamo il 25 Aprile...

Lonty:non è storia solo di Mio Padre e Mio Nonno, che rischiarono la Fucilazione, che subirono l' epurazione.
Ma anche mia, di Ramelli, dei Fratelli Mattei, di Mantakas,e di tanti altri che anche se non morirono riportarono crani spaccati e ferite permanenti; nel nome dei valori dell' antifascismo.

Mo' salgo sopra e me' metto la Camicia !

unedame ha detto...

Stars, anche io ho potuto constatare che negli USA non ci si divide piu' da un secolo in nordisti e sudisti.
Sono pragmatici e quella divisione era solo una perdita di tempo.
Purtroppo in Italia sta storia é continuata, come una faida, oltre le generazioni, per colpa dei "resistenti" che hanno continuato a fomentare l'odio.
Personalmente io ne ho fin sopra i capelli, anche se riconosco che solo una parte di italiani ha avuto ascolto ed attenzione.
Ti capisco, ma per l'amore delle prossime generazioni, preferisco passare oltre. Sicuramente, pero' non permetto che si facciano i santini di gente spietata che ha imperversato nelle nostre città e campagne, ammazzando e torturando, e che oggi fanno la lezione a quelli, tra i nostri avi, che credevano di combattere per la propria Patria.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Non "credevano", Lontana. "Combattevano" per un' Idea di Patria diversa. Basta vedere il paese oggi per constatare come gli Italiani debbano ancora meritarsi la Democrazia. Sempre poi che la Democrazia sia la forma migliore di governo...