Joerg Haider, colui che ha ridato smalto alla Destra austriaca è morto nella notte in un incidente stradale.
Aveva solo 58 anni, età adolescenziale per un politico, e ritornava sulla scena politica nazionale (non aveva mai abbandonato la sua Carinzia, governata con saggezza) dopo le elezioni politiche di due settimane fa che hanno visto il suo nuovo partito (Alleanza per il Futuro) arrivare all’11% mentre i suoi ex compagni di partito (Liberal Nazionale) guidati da Heinz Christian Strache e da Susanne Winter, sfioravano il 20%, con un successo epocale per la Destra austriaca, purtroppo divisa anche in Austria.
Si era nel bel mezzo delle consultazioni sulla formazione del nuovo governo, dopo la sconfitta di socialisti e popolari che formavano un esecutivo, litigioso, di grande coalizione e il 30% dei due partiti vittoriosi di Destra poteva essere determinante se avessero cessato le ostilità personali.
Se Strache si era candidato alla Cancelleria, il più esperto Haider avrebbe potuto essere il padre nobile di una rivoluzione che avrebbe scosso l’intera europa, esattamente come, meno di dieci anni fa, il popolare Wolfgang Schussel ebbe il coraggio di sbarcare i socialisti dal governo e fare alleanza con i Liberal Nazionali guidati da Haider.
Purtroppo gli Dei hanno voluto in altro modo, chiamando a se Joerg Haider quando avrebbe potuto informare delle sue idee migliori un nuovo governo austriaco, più sensibile al problema dell’immigrazione (che assume le caratteristiche dell’invasione anche in Austria) e della conformità delle leggi al diritto naturale (quindi niente fughe verso improbabili “unioni” tra persone dello stesso sesso).
Un Haider forse più moderato nei confronti delle prospettive atlantiche e meno antiamericano avrebbe sicuramente potuto fare il bene dell’Austria e proporsi come punto di riferimento delle Destre europee che, ormai, sembrano anche orfane di Jean Marie Le Pen che avrebbe annunciato la sua indisponibilità a candidarsi nuovamente per le presidenziali fra quattro anni.
Ma, chissà, forse la morte di Haider, ponendo fine al dualismo personale con Strache, consentirà ugualmente di costruire un grande, unitario partito di Destra in Austria che, forte del suo 30%, possa essere di esempio e di traino per tutte le Destre europee, a cominciare da quella italiana, sin troppo divisa in rivoli al momento senza possibilità di incidere sulla realtà politica nazionale ed internazionale.
Piccola annotazione.
Avevo già scritto dell’inizio delle mie frequentazioni nella politica virtuale della Rete.
Ebbene fu proprio il forum aperto sul successo di Haider nel 2000, nella scomparsa comunità di Atlantide, ad “iniziarmi” in questa goliardica attività.
Joerg Haider ha fatto degli errori e non tutte le sue posizioni politiche sono state condivisibili, ma la sua storia politica e personale deve essere un esempio per chi si propone di costruire una forte Destra in Italia.
Non bisogna cedere davanti al linguaggio ed alle liturgie del “politicamente corretto”, anzi è necessario rilanciare con forza quei principi, quelle idee che il “politicamente corretto” vuole occultare.
Per questo dobbiamo dire grazie a Joerg Haider.
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Aveva solo 58 anni, età adolescenziale per un politico, e ritornava sulla scena politica nazionale (non aveva mai abbandonato la sua Carinzia, governata con saggezza) dopo le elezioni politiche di due settimane fa che hanno visto il suo nuovo partito (Alleanza per il Futuro) arrivare all’11% mentre i suoi ex compagni di partito (Liberal Nazionale) guidati da Heinz Christian Strache e da Susanne Winter, sfioravano il 20%, con un successo epocale per la Destra austriaca, purtroppo divisa anche in Austria.
Si era nel bel mezzo delle consultazioni sulla formazione del nuovo governo, dopo la sconfitta di socialisti e popolari che formavano un esecutivo, litigioso, di grande coalizione e il 30% dei due partiti vittoriosi di Destra poteva essere determinante se avessero cessato le ostilità personali.
Se Strache si era candidato alla Cancelleria, il più esperto Haider avrebbe potuto essere il padre nobile di una rivoluzione che avrebbe scosso l’intera europa, esattamente come, meno di dieci anni fa, il popolare Wolfgang Schussel ebbe il coraggio di sbarcare i socialisti dal governo e fare alleanza con i Liberal Nazionali guidati da Haider.
Purtroppo gli Dei hanno voluto in altro modo, chiamando a se Joerg Haider quando avrebbe potuto informare delle sue idee migliori un nuovo governo austriaco, più sensibile al problema dell’immigrazione (che assume le caratteristiche dell’invasione anche in Austria) e della conformità delle leggi al diritto naturale (quindi niente fughe verso improbabili “unioni” tra persone dello stesso sesso).
Un Haider forse più moderato nei confronti delle prospettive atlantiche e meno antiamericano avrebbe sicuramente potuto fare il bene dell’Austria e proporsi come punto di riferimento delle Destre europee che, ormai, sembrano anche orfane di Jean Marie Le Pen che avrebbe annunciato la sua indisponibilità a candidarsi nuovamente per le presidenziali fra quattro anni.
Ma, chissà, forse la morte di Haider, ponendo fine al dualismo personale con Strache, consentirà ugualmente di costruire un grande, unitario partito di Destra in Austria che, forte del suo 30%, possa essere di esempio e di traino per tutte le Destre europee, a cominciare da quella italiana, sin troppo divisa in rivoli al momento senza possibilità di incidere sulla realtà politica nazionale ed internazionale.
Piccola annotazione.
Avevo già scritto dell’inizio delle mie frequentazioni nella politica virtuale della Rete.
Ebbene fu proprio il forum aperto sul successo di Haider nel 2000, nella scomparsa comunità di Atlantide, ad “iniziarmi” in questa goliardica attività.
Joerg Haider ha fatto degli errori e non tutte le sue posizioni politiche sono state condivisibili, ma la sua storia politica e personale deve essere un esempio per chi si propone di costruire una forte Destra in Italia.
Non bisogna cedere davanti al linguaggio ed alle liturgie del “politicamente corretto”, anzi è necessario rilanciare con forza quei principi, quelle idee che il “politicamente corretto” vuole occultare.
Per questo dobbiamo dire grazie a Joerg Haider.
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4 commenti:
Che ti avevo detto?
Francamente più che "caro agli dei" Haider non è stato caro ai globalisti e alla BCE. Io all'incidente non ci credo. Non fosse altro che per lo zelo che ci hanno messo nel cercare subito di far credere a questa versione. Specie la polizia austriaca.
Il dubbio sull'incidente l'ho anche io, ma non mi piace fare dietrologie.
Molti sono i commenti in linea con la mia speranza che non tutto il male venga per nuocere e che, rimossa la personale ostilità tra Haider e Strache, quest'ultimo possa riunificare i due partiti di Destra, creando il primo partito austriaco ... con tutte le conseguenze del caso.
Neanche a me piacciono le dietrologie. É morto in un incidente e bon. Se ci saranno prove del contrario si vedrà.
Speriamo che quello che auspichi si avveri.
Lontana
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