Ieri a Roma Daniela Santanchè ha costituito formalmente il Movimento per l’Italia , composto essenzialmente da quella parte di aderenti a La Destra che non hanno condiviso le prospettive indicate da Storace.
Non tutti quelli che sono usciti da La Destra hanno aderito al nuovo movimento.
Ad esempio Stefano Morselli, ex parlamentare bolognese, ha formato un suo movimento denominato Destra Federale .
Questi movimenti si vanno ad aggiungere alla già citata La Destra, alla Fiamma Tricolore , a Forza Nuova e ad altri movimenti minori che nascono, muoiono e sopravvivono con pochi militanti, fortemente identitari, senza riuscire ad avere un concreto impatto sulla politica italiana.
Come si vede, un’area che – sommando i voti de La Destra/Fiamma Tricolore e Forza Nuova – ha ottenuto 1.200.000 voti e meno del 3%, si divide in ben cinque raggruppamenti “maggiori” “l’un contro l’altro armati” … o quasi.
E’ esattamente il contrario di ciò di cui ha bisogno la Destra Italiana.
Il voltafaccia di Berlusconi del gennaio 2008 rende impossibile una confluenza nel “partito moderato, di centro e liberale”, sia per la sfiducia che ispira l’atteggiamento di Berlusconi, confermata dal suo accorrere alla corte dell’abbronzato naturale che andrà purtroppo a sostituire il Presidente Bush, sia dalla presenza di elementi che con la Destra Italiana, i suoi Valori, i suoi Ideali, la sua Morale, nulla hanno a che spartire.
E mi riferisco essenzialmente alla pletora di radicali e socialisti che hanno occupato i posti di rilievo del “partito di centro, moderato e liberale”.
Ancora, tale raggruppamento non è affidabile per la presenza di Gianfranco Fini in una posizione preminente, contenuto dalla sola presenza di Berlusconi.
Un Fini che dal 2003 ha intrapreso una marcia che lo porta ad essere “pappa e ciccia” con D’alema (assieme al quale ha anche organizzato convegni) ma, soprattutto, lo induce a dichiarazioni estranee alla Cultura della Destra, come l’insistenza con la quale vorrebbe concedere il voto agli immigrati attraverso un percorso accelerato di acquisizione della cittadinanza.
Tutto questo per dire che ho letto ed ascoltato con attenzione le parole della Santanchè, sulle cui posizioni fondamentalmente mi ritrovo, ad eccezione della proposta politica di confluenza a marzo nel pdl.
Continuo a ritenere che tale scelta sia maturata nella Santanchè a seguito degli attacchi rivoltile dalla parte estremista del partito di Storace, ma anche sotto questa ottica è una scelta che non condivido e che ritengo sbagliata.
La Destra Italiana (intesa nel complesso delle sue cinque formazioni “maggiori” citate e tutti i movimenti “minori”) è naturale alleata del partito di Berlusconi, perché è da escludere ogni collusione con centri sociali o con la sinistra, sia strategica che tattica, anche se è possibile, come ai tempi dell’MSI, dare singoli, non concordati voti uguali a quelli della sinistra.
Ma essere naturali alleati non significa annullare la propria Identità, rinunciando a simboli e caratterizzazioni, per annegare nel mare magnum di un partito che, dopo Berlusconi, avrà difficoltà a restare unito.
La Destra deve fare la Destra, sostenendo con forza quei Valori che la caratterizzano come alternativa alla deriva liberalsocialista: Vita, Solidarietà, Ordine (che è anche mentale), Legge, Sicurezza, Gerarchia, Autorità, non necessariamente in questo ordine, cercando al proprio interno una sintesi tra le varie posizioni “economiche” e di politica estera.
Ma per fare la Destra, la Destra deve esistere, essere presente, organizzata, non partecipare al teatrino della politica per conseguire uno strapuntino per grazia ricevuta.
In questo momento l’unico movimento che fa parlare della Destra è Forza Nuova, con iniziative anche sconcertanti, ma di sicura eco mediatica.
Non basta.
Forza Nuova, lo abbiamo visto l’aprile scorso, ha lo 0,3% dei voti, per bene che le vada non arriverà all’1%, insufficiente per rappresentare la Destra in Italia.
C’è bisogno che Romagnoli e Morselli, Santanchè e Storace e Fiore, si chiudano in conclave e si accordino, eventualmente anche per una federazione (come primo passo) individuando obiettivi, iniziative e presenze comuni.
L’alternativa è un frazionamento che disperderà voti, energie, risorse, ma, soprattutto, Ideali e Speranze.
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Non tutti quelli che sono usciti da La Destra hanno aderito al nuovo movimento.
Ad esempio Stefano Morselli, ex parlamentare bolognese, ha formato un suo movimento denominato Destra Federale .
Questi movimenti si vanno ad aggiungere alla già citata La Destra, alla Fiamma Tricolore , a Forza Nuova e ad altri movimenti minori che nascono, muoiono e sopravvivono con pochi militanti, fortemente identitari, senza riuscire ad avere un concreto impatto sulla politica italiana.
Come si vede, un’area che – sommando i voti de La Destra/Fiamma Tricolore e Forza Nuova – ha ottenuto 1.200.000 voti e meno del 3%, si divide in ben cinque raggruppamenti “maggiori” “l’un contro l’altro armati” … o quasi.
E’ esattamente il contrario di ciò di cui ha bisogno la Destra Italiana.
Il voltafaccia di Berlusconi del gennaio 2008 rende impossibile una confluenza nel “partito moderato, di centro e liberale”, sia per la sfiducia che ispira l’atteggiamento di Berlusconi, confermata dal suo accorrere alla corte dell’abbronzato naturale che andrà purtroppo a sostituire il Presidente Bush, sia dalla presenza di elementi che con la Destra Italiana, i suoi Valori, i suoi Ideali, la sua Morale, nulla hanno a che spartire.
E mi riferisco essenzialmente alla pletora di radicali e socialisti che hanno occupato i posti di rilievo del “partito di centro, moderato e liberale”.
Ancora, tale raggruppamento non è affidabile per la presenza di Gianfranco Fini in una posizione preminente, contenuto dalla sola presenza di Berlusconi.
Un Fini che dal 2003 ha intrapreso una marcia che lo porta ad essere “pappa e ciccia” con D’alema (assieme al quale ha anche organizzato convegni) ma, soprattutto, lo induce a dichiarazioni estranee alla Cultura della Destra, come l’insistenza con la quale vorrebbe concedere il voto agli immigrati attraverso un percorso accelerato di acquisizione della cittadinanza.
Tutto questo per dire che ho letto ed ascoltato con attenzione le parole della Santanchè, sulle cui posizioni fondamentalmente mi ritrovo, ad eccezione della proposta politica di confluenza a marzo nel pdl.
Continuo a ritenere che tale scelta sia maturata nella Santanchè a seguito degli attacchi rivoltile dalla parte estremista del partito di Storace, ma anche sotto questa ottica è una scelta che non condivido e che ritengo sbagliata.
La Destra Italiana (intesa nel complesso delle sue cinque formazioni “maggiori” citate e tutti i movimenti “minori”) è naturale alleata del partito di Berlusconi, perché è da escludere ogni collusione con centri sociali o con la sinistra, sia strategica che tattica, anche se è possibile, come ai tempi dell’MSI, dare singoli, non concordati voti uguali a quelli della sinistra.
Ma essere naturali alleati non significa annullare la propria Identità, rinunciando a simboli e caratterizzazioni, per annegare nel mare magnum di un partito che, dopo Berlusconi, avrà difficoltà a restare unito.
La Destra deve fare la Destra, sostenendo con forza quei Valori che la caratterizzano come alternativa alla deriva liberalsocialista: Vita, Solidarietà, Ordine (che è anche mentale), Legge, Sicurezza, Gerarchia, Autorità, non necessariamente in questo ordine, cercando al proprio interno una sintesi tra le varie posizioni “economiche” e di politica estera.
Ma per fare la Destra, la Destra deve esistere, essere presente, organizzata, non partecipare al teatrino della politica per conseguire uno strapuntino per grazia ricevuta.
In questo momento l’unico movimento che fa parlare della Destra è Forza Nuova, con iniziative anche sconcertanti, ma di sicura eco mediatica.
Non basta.
Forza Nuova, lo abbiamo visto l’aprile scorso, ha lo 0,3% dei voti, per bene che le vada non arriverà all’1%, insufficiente per rappresentare la Destra in Italia.
C’è bisogno che Romagnoli e Morselli, Santanchè e Storace e Fiore, si chiudano in conclave e si accordino, eventualmente anche per una federazione (come primo passo) individuando obiettivi, iniziative e presenze comuni.
L’alternativa è un frazionamento che disperderà voti, energie, risorse, ma, soprattutto, Ideali e Speranze.
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4 commenti:
"La destra è legge."
Cavoli, che belle parole!!!
Ma allora, come fa ad allearsi con Berlusconi?????????????
Finchè ci sarà Berlusconi la destra resterà immobile.
Berlusconi è un macigno che paralizza la destra.
Ma, per quello che ho sentito al Congresso, la domanda principale su Morselli è dove abbia trovato i soldi per quei posteroni che stanno invadendo l' Italia; Destra Federale mi sembra molto quelle Liste tipo Panto o Liga veneta, Lega Nordista . Perchè Berlusconi ancora in questi giorni è tornato a "supplicare" di non votare La Destra in Abruzzo. Dove Buontempo ha un forte seguito.
La frattura con la Santanchè è precedente agli insulti, che come sai, ho sempre condannato. Nasce a Trieste. Anch'io, pur delegato al Congresso, penso che la perdita della Santanchè sia una perdita importante, ma anche Lei punta ad annullarsi nel PdL. Quello che mi fa sorridere è che le reti Mediaset non solo abbiano dato grosso rilievo alla cosa, ma che abbiano parlato di platea di 2000 presenti. Caspiterina, saranno stati 200 ! Ho visto la sala, so valutare stadi, piazze, palasport e sale Congressi...
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Con Tilgher c' è già l' intesa. Con Staiti, pure. Con Romagnoli i colloqui sono ben avviati. Più difficile, purtroppo, Fiore.
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Vediamo quello che accadrà con lo scioglimento di AN...
Cronista. Perchè no Berlusconi ? Nel panorama dei possibili alleati resta sempre il migliore.
Stars. Vedremo cosa offrirà il convento. La perdita della Santanchè (e di Morselli) è pesante, perchè in tal modo La Destra è ridotta ad una lista minimale romanocentrica e meridionalista. La stessa candidatura di Buontempo può attecchire in Abruzzo. Dubito che riscuoterebbe molto entusiasmo al Nord.
Ma il dato più importante è che ci si deve unire, non dividere, anche con Fiore, Santanchè, Morselli e tutti coloro che non accetteranno la massificazione nel "partito di centro, moderato e liberale".
Contro Fiore non c' è nulla. E' proprio lui che non ci sente...
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