L’indecoroso teatrino che si è svolto (e continua nelle repliche) sulla rai riporta in primo piano un tema che sembra accantonato: la privatizzazione della rai.
La Legge Gasparri ventilava l’ipotesi di cessione di una rete pubblica, ma non basterebbe comunque per porre fine all’assalto degli scherani di parte (dell’una e dell’altra) ai posti di amministrazione e alla creazione delle più composite cordate che ledono, naturalmente, una indipendenza dei giornalisti che, umanamente, non può esistere.
Allora, signori del “partito di centro moderato e liberale” ma, soprattutto, della Lega: volete chiudere con il passato della lottizzazione e privatizzare la rai, tutta ?
Pensiamo ai vantaggi.
1) Basta con i minuetti sull’elezione del presidente “di garanzia”
2) Basta con il tener bloccata l’azione politica nel braccio di ferro sulle nomine rai;
3) Basta con l’offrire a Pannella l’occasione di ripetere la sua noiosa manfrina dello sciopero della fame e della sete su questo tema
4) Basta con il solleticare le (legittime) ambizioni di carriera dei giornalisti inducendoli a fare i megafoni di questa o quella parte politica
5) Basta con il conflitto di interessi.
Ma, soprattutto, ne verrebbe un beneficio per le nostre martoriate tasche, perché:
a) dalla vendita della rai lo stato conseguirebbe un bel mucchio di quattrini che potrebbero servire a finanziare la riduzione delle tasse (per tutti !);
b) con la vendita della rai verrebbe meno la ragione di estorcere un canone che, addirittura, qualcuno propone di aumentare (e che un parlamentare del “partito di centro, moderato e liberale” invece di abolire propone di far pagare all’interno della bolletta della luce, con una inversione dell’onere della prova sul possesso del televisore attualmente sullo stato).
E la Lega che dice ?
Io mi ricordo che anni fa la Lega sosteneva l’abolizione del canone: quale miglior modo per togliere quest’altra odiosa tassa, che il privatizzare la rai, chiudendo, una volte per tutte, con i balletti sulla commissione di vigilanza, il consiglio di amministrazione e le presunte censure dei programmi ?
Quando mai si potrebbero cogliere così tanti piccioni con una sola fava: la vendita al miglior offerente, anche in forma di “spezzatino”, di tutta la rai ?
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La Legge Gasparri ventilava l’ipotesi di cessione di una rete pubblica, ma non basterebbe comunque per porre fine all’assalto degli scherani di parte (dell’una e dell’altra) ai posti di amministrazione e alla creazione delle più composite cordate che ledono, naturalmente, una indipendenza dei giornalisti che, umanamente, non può esistere.
Allora, signori del “partito di centro moderato e liberale” ma, soprattutto, della Lega: volete chiudere con il passato della lottizzazione e privatizzare la rai, tutta ?
Pensiamo ai vantaggi.
1) Basta con i minuetti sull’elezione del presidente “di garanzia”
2) Basta con il tener bloccata l’azione politica nel braccio di ferro sulle nomine rai;
3) Basta con l’offrire a Pannella l’occasione di ripetere la sua noiosa manfrina dello sciopero della fame e della sete su questo tema
4) Basta con il solleticare le (legittime) ambizioni di carriera dei giornalisti inducendoli a fare i megafoni di questa o quella parte politica
5) Basta con il conflitto di interessi.
Ma, soprattutto, ne verrebbe un beneficio per le nostre martoriate tasche, perché:
a) dalla vendita della rai lo stato conseguirebbe un bel mucchio di quattrini che potrebbero servire a finanziare la riduzione delle tasse (per tutti !);
b) con la vendita della rai verrebbe meno la ragione di estorcere un canone che, addirittura, qualcuno propone di aumentare (e che un parlamentare del “partito di centro, moderato e liberale” invece di abolire propone di far pagare all’interno della bolletta della luce, con una inversione dell’onere della prova sul possesso del televisore attualmente sullo stato).
E la Lega che dice ?
Io mi ricordo che anni fa la Lega sosteneva l’abolizione del canone: quale miglior modo per togliere quest’altra odiosa tassa, che il privatizzare la rai, chiudendo, una volte per tutte, con i balletti sulla commissione di vigilanza, il consiglio di amministrazione e le presunte censure dei programmi ?
Quando mai si potrebbero cogliere così tanti piccioni con una sola fava: la vendita al miglior offerente, anche in forma di “spezzatino”, di tutta la rai ?
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