Alleanza Nazionale si è sciolta senza rimpianti, tanto, da un pezzo, con le ostinate esternazioni del cameragno Fini, a cominciare da quella fatale del settembre 2003 sul voto agli immigrati, non rappresentava più la Destra Italiana.
Fusa e confusa nel “partito di centro, moderato e liberale” creato da Silvio Berlusconi e definito “comica finale” da Fini, ha lasciato, anche nominalmente, liberi gli spazi una volta occupati dall’Msi e della Destra Nazionale.
Da quel 1995, quando l’Msi divenne An, si sono costituiti numerosi movimenti alla sua destra, tutti nel nome di una continuità che, però, anche per colpa di quelle divisioni, raccoglievano poco seguito elettorale.
Per colpa, si diceva, di quelle divisioni, ma anche del presidio nell’area di destra che esercitava il nuovo partito.
Adesso il presidio non c’è più.
Roberto Fiore, Daniela Santanchè, Francesco Storace, Luca Romagnoli, hanno una prateria davanti a loro, dalla quale tutti gli indiani si sono ritirati.
Ma se pensano di percorrerla in solitaria quegli stessi indiani faranno presto a tendere loro degli agguati e a far fare loro la fine di Custer a Little Big Horne.
Se, invece, diversamente da quel che fece Custer, riusciranno ad unire e non a dividere le loro forze, allora potranno conquistare quella prateria e controllare anche le colline intorno, creando un polo di attrazione per tutti gli elettori che non possono votare il cameragno Fini e neppure quei 101 firmatari (di cui sto cercando l’elenco completo da conservare in evidenza come memento per sapere chi NON votare !) che, come verginelle spaventate, pretenderebbero che i medici non provvedessero a denunciare chi commette il reato di clandestinità, di prossima introduzione.
Una Destra Nazionale, Patriottica, Sociale che riaccenda la Fiamma della Libertà, dell’Ordine, della Sicurezza, recuperando alla destra i temi propri della destra, li sottragga alla propaganda di una Lega che parla bene, ma razzola male.
Una Lega che, non essendo “destra”, pur sostenendo i Valori della destra è disposta a rinunciarvi nel nome di un federalismo che, pur rilevante per il futuro della Nazione Italiana, vi sacrifica ogni resistenza su quei temi (dall’approvazione del trattato di Lisbona al reato di immigrazione clandestina) al fine di ottenere quel simulacro di federalismo che i partiti centralismi, tra loro uniti, sono disposti a concedere.
L’unione di tutti i movimenti attualmente a destra del Pdl diventa quindi una esigenza per il risanamento della Nazione, per dare più forza a quei Valori e per consentire agli elettori orfani di un partito di destra, anche solo nominale, di esprimere il loro voto.
Ma una destra unita diventa anche l’ancora di salvezza di Silvio Berlusconi che, come si è visto con Fini e con i 101, subisce forti condizionamenti da quell’area radicalliberaloide, a volte socialisteggiante, che alligna nel suo partito ed alla quale ha concesso sin troppo spazio, anche a livello parlamentare.
Una destra unita, naturalmente alleata al “partito di centro moderato e liberale”, consentirebbe di rafforzare la linea della fermezza contro la criminalità e l’immigrazione clandestina, dando più forza a Berlusconi premier e liberandolo dall’ipoteca finiana.
Datevi ordunque una mossa e non arenatevi sul nome: chiunque tra voi andrà bene.
L’importante è restituire all’Italia una Destra rappresentativa ed elettoralmente significativa.
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Fusa e confusa nel “partito di centro, moderato e liberale” creato da Silvio Berlusconi e definito “comica finale” da Fini, ha lasciato, anche nominalmente, liberi gli spazi una volta occupati dall’Msi e della Destra Nazionale.
Da quel 1995, quando l’Msi divenne An, si sono costituiti numerosi movimenti alla sua destra, tutti nel nome di una continuità che, però, anche per colpa di quelle divisioni, raccoglievano poco seguito elettorale.
Per colpa, si diceva, di quelle divisioni, ma anche del presidio nell’area di destra che esercitava il nuovo partito.
Adesso il presidio non c’è più.
Roberto Fiore, Daniela Santanchè, Francesco Storace, Luca Romagnoli, hanno una prateria davanti a loro, dalla quale tutti gli indiani si sono ritirati.
Ma se pensano di percorrerla in solitaria quegli stessi indiani faranno presto a tendere loro degli agguati e a far fare loro la fine di Custer a Little Big Horne.
Se, invece, diversamente da quel che fece Custer, riusciranno ad unire e non a dividere le loro forze, allora potranno conquistare quella prateria e controllare anche le colline intorno, creando un polo di attrazione per tutti gli elettori che non possono votare il cameragno Fini e neppure quei 101 firmatari (di cui sto cercando l’elenco completo da conservare in evidenza come memento per sapere chi NON votare !) che, come verginelle spaventate, pretenderebbero che i medici non provvedessero a denunciare chi commette il reato di clandestinità, di prossima introduzione.
Una Destra Nazionale, Patriottica, Sociale che riaccenda la Fiamma della Libertà, dell’Ordine, della Sicurezza, recuperando alla destra i temi propri della destra, li sottragga alla propaganda di una Lega che parla bene, ma razzola male.
Una Lega che, non essendo “destra”, pur sostenendo i Valori della destra è disposta a rinunciarvi nel nome di un federalismo che, pur rilevante per il futuro della Nazione Italiana, vi sacrifica ogni resistenza su quei temi (dall’approvazione del trattato di Lisbona al reato di immigrazione clandestina) al fine di ottenere quel simulacro di federalismo che i partiti centralismi, tra loro uniti, sono disposti a concedere.
L’unione di tutti i movimenti attualmente a destra del Pdl diventa quindi una esigenza per il risanamento della Nazione, per dare più forza a quei Valori e per consentire agli elettori orfani di un partito di destra, anche solo nominale, di esprimere il loro voto.
Ma una destra unita diventa anche l’ancora di salvezza di Silvio Berlusconi che, come si è visto con Fini e con i 101, subisce forti condizionamenti da quell’area radicalliberaloide, a volte socialisteggiante, che alligna nel suo partito ed alla quale ha concesso sin troppo spazio, anche a livello parlamentare.
Una destra unita, naturalmente alleata al “partito di centro moderato e liberale”, consentirebbe di rafforzare la linea della fermezza contro la criminalità e l’immigrazione clandestina, dando più forza a Berlusconi premier e liberandolo dall’ipoteca finiana.
Datevi ordunque una mossa e non arenatevi sul nome: chiunque tra voi andrà bene.
L’importante è restituire all’Italia una Destra rappresentativa ed elettoralmente significativa.
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3 commenti:
Spero davvero che Fiore, Romagnoli e Storace si uniscano finalmente in una sola "voce". Sarebbe il mio piccolo sogno.
Caro Mons,
io ho perso ogni fiducia nelle destre.Le vedo ancorate a cose insignificanti lasciando le istanze, storicamente di destra alla Lega, che resta l'unico partito che, ben ancorato alla realtà, cerca di proporre soluzioni antagoniste a quelle della sinistra.
É una visione diversa, piu' pragmatica e utile, mentre le destre stanno a fantasticare legate al passato o appiccicate ai radicali.
Per me le destre come le vediamo, quella di Storace, ma sopratutto le destre sociali, non servono e non sanno dare, piu' niente.
Io resto conservatrice e guardo a chi ha il coraggio di fare da noi quello che i Partiti Conservatori fanno negli altri Paesi.
Lontana
Da anni, Elly, è il sogno di molti di noi, puntualmente interrotto dall'eccesso di individualismo che fa credere ad ognuno dei "nominati" di essere quello che dovrebbe fare il "leader". E su queste divisioni ha giocato il centro per catturare i nostri voti e spenderli a sinistra (veggasi i 101 e Fini).
Lontana. La Lega, come ho scritto, predica bene ma razzola male. E accade così perchè è disposta a rinunciare a tutto il resto pur di ottenere il federalismo (che poi è un simulacro di federalismo quello che si sta approvando oggi). Una Destra unita, con la quale il centro sarebbe costretto ad allearsi, darebbe più forza a quelle battaglie sui Valori che, oggi, sono solo la merce di scambio della Lega.
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